Depersonalizzazione e disturbi di panico
Buonasera Dottori,
Sono una ragazza di 21 anni con un vissuto psicologico abbastanza complesso, o meglio, soffro di attacchi di panico e ansia da ormai 7 anni, seppure nel corso del tempo si siano presentati in maniera differente.
Non ho mai compreso il reale motivo per il quale questi episodi siano iniziati (ho più ipotesi), ma ultimamente sento che le cose stanno andando peggiorando.
Oltre ad avere attacchi di panico e ansia, da qualche tempo sento di soffrire di depersonalizzazione, come se guardassi la mia vita da fuori, come se quello che dico e faccio venga fatto dal mio cervello in maniera automatica, come se non fossi realmente io a fare/dire ciò che in realtà faccio/dico.
La trovo una cosa invalidante, poiché io sono sempre stata una persona molto precisa, presente e di testa.
Ora è come se avessi perso tutte le capacità intellettuali cui ero consapevole di avere, e la cosa mi spaventa a morte.
Sono una persona anche parecchio ipocondriaca, anche se col tempo ho imparato a gestire la cosa.
Ammetto che, da ragazzina, come credo chiunque, ho fatto le mie cazzate, facendomi qualche spinello una volta tanto.
Possibile sia dovuto a quello?
Inoltre ho purtroppo nel corso della vita subito la perdita del mio papà, e dopo poco tempo ho avuto una relazione tossica che sono consapevole mi abbia rubato tanta serenità e spensieratezza.
Dalla fine di quella relazione, inoltre, è come se mi sentissi priva di emozioni, svuotata, come se ogni cosa che succede bella mia vita in realtà capito a qualcun altro, e io la scordassi immediatamente dopo, nonostante io ora ne sia completamente uscita, nel senso che ho capito che era una relazione tossica e che non mi avrebbe portata a nulla se non a soffrire, è come se da qualche parte dentro di me sentissi che qualche strascico me lo ha lasciato e io non sappia come fare a passare oltre.
Inoltre mi sento sempre confusa, come fossi appunto fuori di me.
Anche a scrivere questo messaggio sento di non essermi spiegata come avrei voluto, e la cosa mi mette a disagio.
Vorrei capire, se possibile, se la mia depersonalizzazione è legata ad un disturbo ansioso e, nel caso lo fosse, come mi consigliereste di muovermi per risolvere il problema.
Chiedo scusa se mi sono dilungata e perché sicuramente il messaggio non sarà chiarissimo e ringrazio per un’eventuale risposta.
Sono una ragazza di 21 anni con un vissuto psicologico abbastanza complesso, o meglio, soffro di attacchi di panico e ansia da ormai 7 anni, seppure nel corso del tempo si siano presentati in maniera differente.
Non ho mai compreso il reale motivo per il quale questi episodi siano iniziati (ho più ipotesi), ma ultimamente sento che le cose stanno andando peggiorando.
Oltre ad avere attacchi di panico e ansia, da qualche tempo sento di soffrire di depersonalizzazione, come se guardassi la mia vita da fuori, come se quello che dico e faccio venga fatto dal mio cervello in maniera automatica, come se non fossi realmente io a fare/dire ciò che in realtà faccio/dico.
La trovo una cosa invalidante, poiché io sono sempre stata una persona molto precisa, presente e di testa.
Ora è come se avessi perso tutte le capacità intellettuali cui ero consapevole di avere, e la cosa mi spaventa a morte.
Sono una persona anche parecchio ipocondriaca, anche se col tempo ho imparato a gestire la cosa.
Ammetto che, da ragazzina, come credo chiunque, ho fatto le mie cazzate, facendomi qualche spinello una volta tanto.
Possibile sia dovuto a quello?
Inoltre ho purtroppo nel corso della vita subito la perdita del mio papà, e dopo poco tempo ho avuto una relazione tossica che sono consapevole mi abbia rubato tanta serenità e spensieratezza.
Dalla fine di quella relazione, inoltre, è come se mi sentissi priva di emozioni, svuotata, come se ogni cosa che succede bella mia vita in realtà capito a qualcun altro, e io la scordassi immediatamente dopo, nonostante io ora ne sia completamente uscita, nel senso che ho capito che era una relazione tossica e che non mi avrebbe portata a nulla se non a soffrire, è come se da qualche parte dentro di me sentissi che qualche strascico me lo ha lasciato e io non sappia come fare a passare oltre.
Inoltre mi sento sempre confusa, come fossi appunto fuori di me.
Anche a scrivere questo messaggio sento di non essermi spiegata come avrei voluto, e la cosa mi mette a disagio.
Vorrei capire, se possibile, se la mia depersonalizzazione è legata ad un disturbo ansioso e, nel caso lo fosse, come mi consigliereste di muovermi per risolvere il problema.
Chiedo scusa se mi sono dilungata e perché sicuramente il messaggio non sarà chiarissimo e ringrazio per un’eventuale risposta.
[#1]
Gent.le ragazza,
da quello che ci riferisce, si potrebbe ipotizzare che il suo stato d’ansia, sia dovuto ad una serie di eventi stressanti che si sono accumulati negli anni e che hanno alterato i sistemi neurofisiologici, deputati al controllo e gestione dell’ansia.
Questa è un possibile fattore che va integrato, con altri aspetti legati alla sua costituzione psicologica, che può essere compresa attraverso un attenta valutazione psicologica.
Inoltre, i sintomi che riferisce, possibilmente associabili a fenomeni dissociativi, si riscontrano con frequenza in pazienti con stati ansiosi.
Pertanto, il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicologo, in studio o modalità on-line, per arrivare ad una valutazione psicologica del suo disturbo e poi insieme, comprendere la strada da seguire per ritrovare serenità e benessere.
da quello che ci riferisce, si potrebbe ipotizzare che il suo stato d’ansia, sia dovuto ad una serie di eventi stressanti che si sono accumulati negli anni e che hanno alterato i sistemi neurofisiologici, deputati al controllo e gestione dell’ansia.
Questa è un possibile fattore che va integrato, con altri aspetti legati alla sua costituzione psicologica, che può essere compresa attraverso un attenta valutazione psicologica.
Inoltre, i sintomi che riferisce, possibilmente associabili a fenomeni dissociativi, si riscontrano con frequenza in pazienti con stati ansiosi.
Pertanto, il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicologo, in studio o modalità on-line, per arrivare ad una valutazione psicologica del suo disturbo e poi insieme, comprendere la strada da seguire per ritrovare serenità e benessere.
[#2]
Utente
La ringrazio infinitamente, ora cercherò di attivarmi in quel senso perché è da un po’ che sento di averne la necessità, però onestamente oltre a non avere una gran disponibilità economica, ammetto di essere un po’ diffidente verso i percorsi psicologici poiché in passato ho avuto esperienze non molto piacevoli.
La ringrazio ancora per avermi dedicato il suo tempo.
La ringrazio ancora per avermi dedicato il suo tempo.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 12/06/2020.
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