La mia famiglia fa aumentare il mio malessere

salve dottori, sono un ragazzo di 21 anni alto poco più di 165cm e questa cosa mi fa stare davvero male.

Oltre a questo mio malessere si aggiunge anche l'insensibilità della mia famiglia che oltre a non prendere atto della mia sofferenza, gioca su di essa facendomi continue prese in giro e battute, facendo crescere sempre di più il mio malessere.

Loro pensano che essere bassi non sia un problema e che le mie sono inutili fissazioni perché ho un altezza normale, ma non è affatto così, sono 10cm sotto la media! ho spiegato a loro che ormai le nuove generazioni sono tutti alti e che mi sento molto a disagio, ho spiegato anche che essere bassi per un ragazzo non è come esserlo per una ragazza ma a loro sembra non importare e continuano a farmi battute e farmi stare malissimo, addirittura ieri ero in camera mia con le lacrime a gli occhi e loro nonostante vedevano che soffrivo fisicamente sembrava non importare.

Vorrei almeno avere l'appoggio della famiglia in modo da sentirmi un po più amato perché io non riesco ad accettarmi, mi odio, mi vedo un adulto nel corpo di un bambino e sto malissimo! come posso fare per uscire da questa situazione?

mi sto gia facendo seguire di nascosto da una psicologa ma ora per diversi motivi tra cui anche economici non posso fare molte sedute e per questo motivo continuerò a stare male per un po.

datemi qualche consiglio su cosa fare, come posso uscire da questo buco nero?

non riesco a vedere via di uscita.

dicono che dovrei accettarmi, ma quale uomo accetterebbe di essere così basso?

forse 50 anni fa non era un problema o ai tempi di mio nonno (dove effettivamente veniva sovrastata da mia nonna) ma ora non è più così! anche se sono un bel ragazzo, anche se sono bravo alla università, anche se ho un bel fisico allenato e curato rimango sempre un ragazzo alto meno di 170cm (167 credo è difficile misurarsi da soli).

datemi qualche consiglio.

grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
non si fanno diagnosi online, per questa ragione non nomino il disturbo dal quale lei è affetto; sicuramente glielo ha già diagnosticato la psicologa che la segue.
Se non riesce a pagarne gli onorari, ricordi che all'università, al Consultorio Giovani, alle ASL e al Centro di Salute Mentale trova prezzi più che abbordabili o addirittura la gratuità.
In alcuni di questi centri può andare direttamente; per altri occorre la richiesta del medico di famiglia, il quale le prescriverà un certo numero di colloqui, quando lei gli avrà esposto la sua "fissazione", chiamiamola così.
Non dubito che anche col medico lei proverà la tormentosa sensazione di non essere compreso, ma questo fa parte del suo disturbo, che si presenta complesso e multiforme. Infatti lei scrive: "mi sto gia facendo seguire di nascosto da una psicologa".
Tutte le malattie, e di conseguenza tutte le cure specialistiche, sono coperte da privacy, quindi nessuno le impone di dire che è seguito da uno psicologo, così come da un cardiologo o da un epatologo... tuttavia risulta curioso che lei consideri il farsi seguire da una psicologa come qualcosa da nascondere, e questo scrivendo ad un sito di medici e di psicologi.
Proprio la decisione di farsi curare è invece indice del fatto che comincia a collocare la sua sofferenza nella giusta prospettiva.
Le faccio molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
cara dottoressa, forse mi sono espresso male. io intendevo che mi faccio seguire da una psicologa di nascosto perché la mia famiglia reputa il mio malessere una cosa da poco mentre per me non è così,non che ci sia qualcosa di male da farsi seguire da un terapeuta. il punto è che la mia famiglia non comprende e condivide il mio malessere, anzi lo aumenta e vorrei qualche consiglio su come comportarmi in tale circostanza.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
lei non può cambiare gli altri, solo sé stesso.
Non voglio entrare nel merito del pensiero dei suoi genitori, che non conosco, però consideri che non sempre veniamo compresi dagli altri, a maggior ragione quando abbiamo delle sofferenze a carattere strettamente interiore e soggettivo.
Prendiamo uno che viene lasciato dalla ragazza: soffre e a volte tenta gesti estremi, mentre anche i più cari amici, non avendo condiviso i suoi sentimenti, in fondo pensano: "Ma quella non aveva niente di speciale; perché questo sciocco si dispera così?".
Del resto, dei genitori che avendo messo al mondo un figlio sano si sentono rimproverare perché ha 10 cm di statura in meno di quello che vorrebbe, sono forse da comprendere se si mostrano increduli davanti a questo problema. Quando lei esporrà loro il problema vero, quello psicologico, vedrà che la situazione sarà diversa.
Ancora auguri.