Sono donna e mi eccita l’idea di un uomo e un travestito insieme
Gentili dottori,
Sono qui a scrivere qualcosa di molto difficile per me.
Circa un anno e mezzo fa vi raccontai della mia difficoltà a fare l’amore col mio ragazzo, difficoltà che permangono tuttora.
Ma oggi voglio aggiungere dei particolari.
Mi ritrovo ad essere più eccitata all’idea di due uomini che fanno sesso che a quella dell’intimità col mio ragazzo.
Nella fattispecie, mi piace l’idea che uno dei due sia travestito e venga sottomesso dall’altro.
Non so che significato attribuire a questo pensiero, non so neanche se considerarlo una fantasia, dal momento che io non potrei immedesimarmi in nessuna delle due parti.
Infatti, è proprio l’idea che sia un uomo ad essere sottomesso da un altro uomo ad attirarmi, che si travesta da donna ma che non lo sia, perché non mi piacerebbe allo stesso modo.
Mi sento malissimo ed in colpa per questi pensieri e per esserne eccitata così tanto.
Ho anche pensato che i miei disturbi dipendano da un abuso subito durante l’infanzia che spiegherebbe tutto, ma non ho ricordi.
Aiuto
Sono qui a scrivere qualcosa di molto difficile per me.
Circa un anno e mezzo fa vi raccontai della mia difficoltà a fare l’amore col mio ragazzo, difficoltà che permangono tuttora.
Ma oggi voglio aggiungere dei particolari.
Mi ritrovo ad essere più eccitata all’idea di due uomini che fanno sesso che a quella dell’intimità col mio ragazzo.
Nella fattispecie, mi piace l’idea che uno dei due sia travestito e venga sottomesso dall’altro.
Non so che significato attribuire a questo pensiero, non so neanche se considerarlo una fantasia, dal momento che io non potrei immedesimarmi in nessuna delle due parti.
Infatti, è proprio l’idea che sia un uomo ad essere sottomesso da un altro uomo ad attirarmi, che si travesta da donna ma che non lo sia, perché non mi piacerebbe allo stesso modo.
Mi sento malissimo ed in colpa per questi pensieri e per esserne eccitata così tanto.
Ho anche pensato che i miei disturbi dipendano da un abuso subito durante l’infanzia che spiegherebbe tutto, ma non ho ricordi.
Aiuto
[#1]
"Mi sento malissimo ed in colpa per questi pensieri e per esserne eccitata così tanto."
Gentile Ragazza,
ritengo che il problema sia costituito non dal tipo di immaginario descritto, quanto piuttosto dal conseguente senso di colpa che Lei prova sia per aver "creato" nella sua mente queste scene, sia per l'eccitazione che da esse è derivata. Da ciò traspare un giudizio totalmente negativo che Lei dà di se stessa, facendo coincidere fantasie ed eccitazione con un comportamento riprovevole, di cui doversi sentire colpevole.
E tutto ciò non è di certo disgiunto dalle sue difficoltà a vivere una vita sessuale soddisfacente, come già aveva descritto nella precedente richiesta.
Le riporto la definizione di salute sessuale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità:
" La salute sessuale è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità; non riducibile all’assenza di malattia, disfunzione o infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizioni, discriminazioni e violenza. Per far sì che la salute sessuale venga raggiunta e mantenuta, i diritti sessuali di ognuno devono essere rispettati, protetti e soddisfatti .
Quanto sente la sua situazione vicina a tale definizione?
In merito alla sua ipotesi conclusiva, ovviamente non posso sapere come stiano le cose, però a volte idee di questo tipo servono più che altro a deresponsabilizzare e a fornire un "alibi" per mantenere inalterata la situazione problematica.
Così come già suggerito dalle colleghe in passato, credo che sarebbe più utile per Lei rivolgersi di persona ad uno psicologo psicoterapeuta per affrontare il tema adeguatamente, in direzione di quella salute sessuale citata sopra.
Aggiungo questa lettura di approfondimento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
Cordialità.
Gentile Ragazza,
ritengo che il problema sia costituito non dal tipo di immaginario descritto, quanto piuttosto dal conseguente senso di colpa che Lei prova sia per aver "creato" nella sua mente queste scene, sia per l'eccitazione che da esse è derivata. Da ciò traspare un giudizio totalmente negativo che Lei dà di se stessa, facendo coincidere fantasie ed eccitazione con un comportamento riprovevole, di cui doversi sentire colpevole.
E tutto ciò non è di certo disgiunto dalle sue difficoltà a vivere una vita sessuale soddisfacente, come già aveva descritto nella precedente richiesta.
Le riporto la definizione di salute sessuale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità:
" La salute sessuale è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità; non riducibile all’assenza di malattia, disfunzione o infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizioni, discriminazioni e violenza. Per far sì che la salute sessuale venga raggiunta e mantenuta, i diritti sessuali di ognuno devono essere rispettati, protetti e soddisfatti .
Quanto sente la sua situazione vicina a tale definizione?
In merito alla sua ipotesi conclusiva, ovviamente non posso sapere come stiano le cose, però a volte idee di questo tipo servono più che altro a deresponsabilizzare e a fornire un "alibi" per mantenere inalterata la situazione problematica.
Così come già suggerito dalle colleghe in passato, credo che sarebbe più utile per Lei rivolgersi di persona ad uno psicologo psicoterapeuta per affrontare il tema adeguatamente, in direzione di quella salute sessuale citata sopra.
Aggiungo questa lettura di approfondimento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta.
Sul collegamento tra i due aspetti, voglio segnalare che queste fantasie sono intervenute quando avevo già ritrosia verso l’intimità, presente anche con diversi fidanzati antecedenti a quello attuale.
Non è stata una fantasia che ha generato la mia mente, ma qualche anno fa mi ritrovai a leggere su internet dei racconti sul tema del crossdressing e del travestitismo, non ricordo neanche come. Da lì sono sempre presenti come pensieri altamente eccitanti, eccitazione che non ho mai sperimentato diversamente.
La cosa che mi eccita di più è il concetto di uomo-femmina, che vuole piacere ad un altro uomo, rigorosamente maschio e virile.
Mi attira la contrapposizione tra le due figure, non tanto la sottomissione in sé: se ci fosse una donna o un trans al posto dell’uomo-femmina, non sarebbe la stessa cosa. Come non sarebbe la stessa cosa tra due gay.
Ad eccitarmi è proprio il concetto dell’uomo, che dovrebbe essere paritario all’altro uomo, ma che invece indossa abiti ed intimo femminile per piacere a lui, per soddisfare lui. Non è una questione di penetrazione, ma più di atteggiamenti, di stati mentali dell’uomo-femmina, di situazioni in cui questo si fa palpeggiare o guardare per soddisfare l’uomo-maschio.
Infatti non sono mai due uomini virili i protagonisti dell’idea, ma un uomo-maschio e un uomo in qualche modo femminilizzato, nell’aspetto e nei comportamenti.
Per questo vorrei cercare di tradurre questa contrapposizione che mi piace in qualcosa di comprensibile nella mia vita, confacente ad un’altra idea accessibile, come quando si dice che nelle pratiche sadomasochistiche spesso uomini di potere si fanno dominare, diversamente da come accade nella vita.
Avverto come sporco tutto ciò, e ho un senso di colpa verso il mio compagno.
Ho paura di scoprirmi pervertita, perché non si tratta neanche di una fantasia attuabile.
Sul collegamento tra i due aspetti, voglio segnalare che queste fantasie sono intervenute quando avevo già ritrosia verso l’intimità, presente anche con diversi fidanzati antecedenti a quello attuale.
Non è stata una fantasia che ha generato la mia mente, ma qualche anno fa mi ritrovai a leggere su internet dei racconti sul tema del crossdressing e del travestitismo, non ricordo neanche come. Da lì sono sempre presenti come pensieri altamente eccitanti, eccitazione che non ho mai sperimentato diversamente.
La cosa che mi eccita di più è il concetto di uomo-femmina, che vuole piacere ad un altro uomo, rigorosamente maschio e virile.
Mi attira la contrapposizione tra le due figure, non tanto la sottomissione in sé: se ci fosse una donna o un trans al posto dell’uomo-femmina, non sarebbe la stessa cosa. Come non sarebbe la stessa cosa tra due gay.
Ad eccitarmi è proprio il concetto dell’uomo, che dovrebbe essere paritario all’altro uomo, ma che invece indossa abiti ed intimo femminile per piacere a lui, per soddisfare lui. Non è una questione di penetrazione, ma più di atteggiamenti, di stati mentali dell’uomo-femmina, di situazioni in cui questo si fa palpeggiare o guardare per soddisfare l’uomo-maschio.
Infatti non sono mai due uomini virili i protagonisti dell’idea, ma un uomo-maschio e un uomo in qualche modo femminilizzato, nell’aspetto e nei comportamenti.
Per questo vorrei cercare di tradurre questa contrapposizione che mi piace in qualcosa di comprensibile nella mia vita, confacente ad un’altra idea accessibile, come quando si dice che nelle pratiche sadomasochistiche spesso uomini di potere si fanno dominare, diversamente da come accade nella vita.
Avverto come sporco tutto ciò, e ho un senso di colpa verso il mio compagno.
Ho paura di scoprirmi pervertita, perché non si tratta neanche di una fantasia attuabile.
[#3]
"vorrei cercare di tradurre questa contrapposizione che mi piace in qualcosa di comprensibile nella mia vita"
Tante sono le domande che si aprirebbero. A partire dal fondo, ad esempio, sarebbe interessante capire cosa significhi per Lei essere una persona "pervertita", o cosa intende definendo quella descritta come una fantasia non attuabile (in generale? nella vostra coppia?)...
Ma ritengo che non sia questa la sede più idonea per soddisfare efficacemente le sue aspettative: è ciò che invece potrebbe provare a fare, inserendolo in un discorso decisamente di più ampio respiro (riguardante non solo la sessualità), con uno psicoterapeuta di persona.
Saluti.
Tante sono le domande che si aprirebbero. A partire dal fondo, ad esempio, sarebbe interessante capire cosa significhi per Lei essere una persona "pervertita", o cosa intende definendo quella descritta come una fantasia non attuabile (in generale? nella vostra coppia?)...
Ma ritengo che non sia questa la sede più idonea per soddisfare efficacemente le sue aspettative: è ciò che invece potrebbe provare a fare, inserendolo in un discorso decisamente di più ampio respiro (riguardante non solo la sessualità), con uno psicoterapeuta di persona.
Saluti.
[#4]
Ex utente
Un pervertito per me è colui che ha istinti sessuali non sani verso qualcosa/qualcuno.
Nella mia ottica, una fantasia sana è quella che è realizzabile nella coppia, come i giochi di ruolo, ad esempio.
Una perversione è l’eccitamento sessuale verso un bambino o verso idee come la mia, in cui c’entra il feticcio, ma non del tutto. Perché, ripeto, mi prende lo stato d’animo, il desiderio che in teoria prenderebbe l’uomo-femmina.
Il punto è che un’eccitazione così io la provo solo quando ho questi pensieri. La relazione ordinaria uomo-donna non mi eccita, come non mi eccita l’idea donna-donna o uomo-uomo, se non nelle connotazioni descritte.
Quando dico che l’idea non sarebbe realizzabile, intendo nella mia coppia o comunque con me protagonista, perché è proprio la contrapposizione tra uomo-femmina e uomo-maschio il fulcro. E neanche mi piacerebbe immedesimarmi nell’una o nell’altra categoria.
Ecco perché mi chiedevo se si tratta di una caratteristica decodificabile e associabile ad un aspetto caratteriale o a un contesto oppure se è una perversione e basta.
Purtroppo allo stato non sono in condizione di cominciare una terapia. Ne ho seguita una fino a poco fa, per un problema di ipocondria, e non abbiamo toccato questi miei problemi con la sfera sessuale.
Onestamente non mi fa neanche stare a mio agio l’idea di parlare de visu di una cosa del genere.
Se poteste darmi almeno uno spunto di riflessione, ve ne sarei grata.
Nella mia ottica, una fantasia sana è quella che è realizzabile nella coppia, come i giochi di ruolo, ad esempio.
Una perversione è l’eccitamento sessuale verso un bambino o verso idee come la mia, in cui c’entra il feticcio, ma non del tutto. Perché, ripeto, mi prende lo stato d’animo, il desiderio che in teoria prenderebbe l’uomo-femmina.
Il punto è che un’eccitazione così io la provo solo quando ho questi pensieri. La relazione ordinaria uomo-donna non mi eccita, come non mi eccita l’idea donna-donna o uomo-uomo, se non nelle connotazioni descritte.
Quando dico che l’idea non sarebbe realizzabile, intendo nella mia coppia o comunque con me protagonista, perché è proprio la contrapposizione tra uomo-femmina e uomo-maschio il fulcro. E neanche mi piacerebbe immedesimarmi nell’una o nell’altra categoria.
Ecco perché mi chiedevo se si tratta di una caratteristica decodificabile e associabile ad un aspetto caratteriale o a un contesto oppure se è una perversione e basta.
Purtroppo allo stato non sono in condizione di cominciare una terapia. Ne ho seguita una fino a poco fa, per un problema di ipocondria, e non abbiamo toccato questi miei problemi con la sfera sessuale.
Onestamente non mi fa neanche stare a mio agio l’idea di parlare de visu di una cosa del genere.
Se poteste darmi almeno uno spunto di riflessione, ve ne sarei grata.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.3k visite dal 07/06/2020.
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