Terapia per rapporti dolorosi, funziona sì o no?

Salve, e ringrazio in anticipo per eventuali risposte.

Ho una relazione con una ragazza "affetta" da vulvodinia, che sta cercando di risolvere da qualche mese con l'aiuto di un medico (sessuologo/ginecologo).
La terapia farmacologica penso sia in linea con la diagnosi: laroxyl, gel da applicare sulla parte dolorante, integratori e dilatatori vaginali con cui deve fare esercizi.

Purtroppo il problema è proprio con questi ultimi.
All'inizio sembrava andare tutto bene, si esercitava (anche se, secondo me, troppo poco) e si vedevano miglioramenti concreti considerato che all'inizio della terapia era difficile anche solo toccarla in certi punti.
Da un certo punto in poi, però, è come se si fosse fermata del tutto dal migliorare, anche perché visti gli insuccessi è entrata in un ciclo di ansia e paura da cui non riesce ad uscire.
In pratica, per paura di fallire, per due mesi non si è nemmeno avvicinata ai dilatatori e anche il solo mio incalzare (con gentilezza) la faceva innervosire.

Due settimane fa le ho proposto di provare ad usare il primo dilatatore in mia presenza e ha accettato.
È andato tutto talmente bene che è riuscita ad avere un orgasmo con il dilatatore (il più piccolo) e senza alcun dolore (che comunque è limitato alla sola "entrata" della vagina e solo in certi punti).

Abbiamo deciso di riprovarci la settimana seguente e in pratica a malapena è riuscita ad inserire il primo senza provare fastidio.

La terapia è la stessa da mesi per cui non capisco come mai in certi momenti vada tutto alla grande e in altri sia così disastroso.
È possibile che i dolori dipendano TUTTI dall'ansia, più o meno forte in base all'umore?
O ci sono altre condizioni che spieghino la differenza abissale a livello di sensazioni che ho spiegato prima?

Ha senso prendere alte dosi di anitriptilina se alla fine un giorno funziona e il giorno dopo no?
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei scrive: "Da un certo punto in poi, però, è come se si fosse fermata del tutto dal migliorare, anche perché visti gli insuccessi è entrata in un ciclo di ansia e paura da cui non riesce ad uscire.
In pratica, per paura di fallire, per due mesi non si è nemmeno avvicinata ai dilatatori e anche il solo mio incalzare (con gentilezza) la faceva innervosire."

Questo impasse può capitare in qualunque tipo di psicoterapia o di trattamento medico: se un paziente non vede immediati risultati o c'è comunque un problema o le proprie aspettative non vengono soddisfatte, può accadere che ci si scoraggi.

Questo è anche il compito dello psicoterapeuta: incoraggiare il paziente a continuare il trattamento e spiegare con molta semplicità che un momento del genere può capitare.

Si aggiunga il fatto che lavorare con le coppie apre scenari particolari: si lavora con due persone e non con una e quindi potrebbe capitare di avere da una parte lo scoraggiamento di un paziente e l'impazienza del partner, ad esempio. Oppure la difficoltà di uno e la rabbia dell'altra, ecc...

Generalmente i dolori sono legati ad una certa quota di paura o di ansia: se una ragazza è contratta è impossibile fare la penetrazione anche solo con un dito. Per questa ragione sente dolore.

Un lavoro terapeutico prevede anche di lavorare su queste paure, che sono una parte centrale del problema, sebbene inconsapevole.

Il medico che vi segue è anche psicoterapeuta?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Attivo dal 2019 al 2021
Ex utente
La ringrazio della risposta tempestiva.
Intanto mi preme chiarire che io non sono in terapia da questo medico, solo la mia partner lo è, ma cerco di essere presente e di incoraggiarla per quanto possibile. Ovviamente gli effetti della terapia (positivi e negativi) si ripercuotono anche sulla mia vita e sulla relazione, ma a quanto ho capito il medico ha detto fin dall'inizio che ciò che la mia ragazza deve fare è migliorare il rapporto col suo corpo/con la sua sessualità.
È una cosa che rispetto e penso sia giusto, ma allo stesso tempo vedo che è restìa ad esercitarsi per cui farlo da sola, senza che sia io a dirle di farlo, a volte le viene difficile. In certi casi il mio "aiuto" si riassume solo nel chiederle "hai fatto gli esercizi?". Altre volte sono con lei e cerco di trasformare tutto in una specie di gioco erotico - così com'è successo due settimane fa. Ma questo ovviamente non basta se non è lei stessa ad essere serena.

Il medico che segue la mia ragazza è sessuologo/ginecologo ed è sicuramente molto preparato, ma non è uno psicologo.
Mi preoccupo a vederla assumere antidepressivi per mesi e mesi (che sicuramente aiutano, ma da soli non risolvono nulla) se poi ha così tanta ansia da non riuscire ad esercitarsi...
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Da quanto scrive, sembra che non ci sia una motivazione nella Sua ragazza a voler cambiare, ma molto spesso le coppie che incontrano questa problematica funzionano proprio così

D'altra parte, nella terapia sessuologica non bisogna SOLO usare i dilatatori, che avranno pure la loro utilità, ma se non si va a lavorare sulla modificazione di alcuni atteggiamenti, di alcune convinzioni e a risolvere le ansie e le paure di questa ragazza, allora personalmente penso abbia poco senso usare soltanto i dilatatori.

Inoltre, lasciando la decisione finale alla donna, una data deve pur esserci per fare la penetrazione. In altre parole, devono esserci obiettivi chiari e fattibili nel tempo, non a caso o se Lei (che scrive) ricorda alla Sua ragazza di eseguire questi esercizi

Nell'ottica di risolvere in tempi brevi la problematica e considerando che tutte le problematiche sessuali sono della coppia sempre, io Le suggerisco di affiancare a questo trattamento già in atto una consulenza psicologica da uno psicologo psicoterapeuta.

Cordiali saluti,

Cordiali saluti,
Vulvodinia

La vulvodinia è una patologie che colpisce la vulva, si manifesta con costante bruciore, secchezza e sintomi dolorosi che compromettono la vita sessuale.

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