Superare l'ansia da relazione

Ciao, sono un ragazzo di 28 anni, omosessuale e ho avuto una sola relazione importante.


Questa relazione avuta a 20 anni e durata 2 anni è stata molto simbiotica e morbosa e l'ho fatta terminare un giorno di punto in bianco quando dopo 2 anni mi sono reso conto che io non esistevo più come individuo ma ci eravamo fusi completamente.
Probabilmente sia io che lui (parlando per me lo assicuro) abbiamo ricevuto un amore materno molto stretto e apprensivo, che mi ha portato a saper amare in quel modo, ma diventando più grande ho capito che quel modo non solo non voglio che mi appartenga ma mi ha logorato.
Da adulto, di conseguenza sono una persona molto accondiscendente che subordina i propri bisogni e desideri a quelli degli altri e che ha grandi problemi a porsi a contrasto con gli altri.
La fine di questa relazione mi ha portato diverse conseguenze psicologiche, da ipocondria a forte ansia e da circa 8 anni sono in psicoterapia (ho cambiato 3 diversi specialisti e 3 diversi orientamenti psicoterapici).


Da anni sono single perché ogni volta che approccio un nuovo ragazzo mi comporto così: inizialmente (anche prima di incontrarci di persona) divento ossessionato perché temo non sia interessato, non stacco gli occhi dal telefono e se non mi scrive per qualche ora temo che non sia più interessato a me vivendola molto male a livello di angoscia.
Quando successivamente, passato qualche giorno o settimana, il ragazzo che sto conoscendo invece palesa che mi corrisponde l'ansia assume rapidamente un'altra forma, quella di una forte paura, direi terrore.
Dormo poche ore a notte e mi sveglio di soprassalto con questo pensiero della relazione che vedo come minacciosa (a non so cosa).
Divento anestetizzato sentimentalmente e l'unica cosa che mi darebbe serenità e sollievo è interrompere la relazione (non ancora partita).


Come potrete immaginare fatico a cominciare una nuova conoscenza proprio perché temo (e si verifica sempre) l'arrivo dell'ansia forte e la conseguente e frustrante fine della conoscenza.
In questo momento da qualche mese sto conoscendo un ragazzo che sembra una persona giusta per me, con cui ci può essere un feeling profondo, ma purtroppo come prevedibile da qualche giorno (e assolutamente senza che cambiasse o succedesse qualcosa) è partita questa "seconda fase dell'ansia" preceduta ovviamente da quella ossessiva nei suoi confronti.


Con la psicologa ovviamente ci sto lavorando ma vorrei capire cosa concretamente posso fare perché sento che se non tratto questa cosa mentre c'è una conoscenza in atto non cambierà mai, purtroppo se evito conoscenze è come se evitassi il problema che rimane sempre lì.


Grazie mille
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

ci dice che
"..Con la psicologa ovviamente ci sto lavorando
ma vorrei capire cosa concretamente posso fare..".
Ha provato a porre la questione alla Sua Psicologa (che sarà anche Psicoterapeuta, giusto?) e con quale esito?

Come mai scrive a noi per un Consulto *online* avendo a disposizione una Professionista in carne ed ossa?
Forse non c'è fiducia tra Voi? o che altro?
Cosa Le fa pensare che la risposta da parte di Psicoterapeuti che NON La conoscono di persona
Le sarà più utile di quella della Sua Psy?

Cordiali saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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