La psicoterapia svolta in una lingua differente rispetto alla propria

Buonasera,
ho appena terminato un ciclo di studi nel paese in cui nei miei piani avrei intenzione di cercare poi opportunità lavorative (Regno Unito).
Tuttavia, di recente dopo anni di tentennamenti ho sentito la necessità di rivolgermi ad uno psicoterapeuta per disturbi che hanno come sintomi ansie invalidanti.
Attualmente mi trovo in Italia a casa e lo specialista qui in zona a cui mi sono rivolto, una volta conosciuto un po' il mio background e piani, mi ha detto che il mio problema è abbastanza "rognoso" (cito) e che se anche mi fermassi tutta l'estate a casa in quelle 8-10 sedute circa che si riuscirebbero a fare non sarebbe possibile completare il percorso necessario.
1) Mi ha proposto una serie di incontri nelle prossime settimane poi eventualmente, con il mio rientro in Gran Bretagna in tarda estate, spostarsi online con una seduta ogni mese/mese e mezzo faccia a faccia nel suo studio.


2) In alternativa, ho valutato anche il rivolgermi alla rete di specialisti di lingua italiana presenti a Londra.
Tuttavia tra emergenza sanitaria (sedute online comunque), i costi diretti e indiretti (trasporto) e anche le distanze fisiche dalla capitale mi renderebbero molto difficile ovviare alla barriera posta dalla terapia a distanza (che a detta di questo terapeuta è tendenzialmente meno efficace soprattutto se non è costruita sopra una serie di incontri di persona).


3) Per questo motivo ho pensato di trovare uno specialista locale e facilmente raggiungibile in loco, ma ovviamente con il limite della barriera questa volta linguistica.
Da un punto di vista professionale vorrei chiedere: la differenza nella lingua madre (che io comunque padroneggio e comprendo fluentemente) tra paziente e terapeuta quanto è più (o meno) impattante rispetto al limite della visita svolta online?

In linea teorica io potrei restare qui in Italia per tutti i mesi necessari, ma forse sento anche la necessità di affiancare al percorso che devo, e voglio, intraprendere la vita ordinaria anche vivendo le piccole situazioni di stress nelle cose quotidiane seguendo i piani che mi ero posto dopo la laurea.
Mi sono già consultato con famigliari ed amici su questo aspetto, ma nella mia scelta (attualmente pendente verso la prima proposta fatta da questa persona con cui ho avuto un solo incontro e con cui ho avuto una buona, seppur limitata, impressione) ho sentito anche la necessità di rivolgermi a chi possa offrirmi un consiglio da un punto di vista più professionale (rispetto a quello che possono offrirmi amici e parenti) riguardante l'efficacia di una terapia svolta in una lingua diversa da quella madre.

Ad ogni modo, rivedrò questo professionista a breve per discutere riguardo all'iniziare una terapia o meno, ma proprio per questo vorrei poter arrivare all'incontro con le idee maggiormente chiare.


Ringrazio anticipatamente per l'attenzione dedicata a questa mia richiesta
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

in queste situazioni
- piuttosto frequenti oggi a causa del lavoro, Erasmus, altro -
io consiglio sempre di consultare il sito del Consolato italiano del paese in cui temporaneamente si vive
per verificare se in zona esercita qualche Psicologo (che sia anche Psicoterapeuta in Italia) di madrelingua del paziente.

Ritengo infatti che certe sfumature linguistiche, certi utilizzi di un aggettivo anzichè un altro, siano estremamente importanti per comprenere le sfumature del mondo interiore.

"..Mi sono già consultato con famigliari ed amici su questo aspetto.."
coma mai ha sentito tale bisogno su una questione così tecnica?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
la ringrazio per la risposta. Ho cercato online ed effettivamente sono riuscito a trovare terapisti piú vicini nella distanza di madrelingua inglese, ma che offrono anche terapia in lingua italiana, per cui sto valutando questa ipotesi. Tuttavia questi non sono madrelingua, ma da paziente non sono in grado di valutare se questo sia un elemento chiave oppure no.
Ho scelto di consultarmi anche con amici e parenti per il semplice motivo che il terapeuta, non conoscendo in modo preciso la mia situazione esterna al percorso che dovrei intraprendere, ha rimesso a me la decisione in modo da gestire opportunamente quelli che sono i normali piani ed impegni. Questo disturbo avverto essere influente anche nella mia capacitá di prendere questo tipo di decisioni, per cui ho scelto di rivolgermi per un consiglio sia a chi mi é vicino sia su questo forum per ricevere, come correttamente detto da lei, un consiglio di natura tecnica legato all efficacia di una terapia all estero.
La ringrazio per l attenzione rivolta al mio caso.

Cordialmente
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti