Non riesco a stare in casa
Salve, scrivo qui perché questo problema che fino a qualche tempo fa era totalmente gestibile, con l'arrivo della quarantena mi ha causato tanto malessere.
È da tre anni circa che non riesco a stare in casa, o perlomeno in casa senza compagnia da parte di amici/ragazzo.
Non ho problemi a stare da sola con me stessa, anzi, vivendo coi miei genitori mi rendo conto che non vedo l'ora di avere una casa tutta per me per poter stare tranquilla e vivermi la mia intimità.
Il problema è generato proprio da una voglia di fare che ho interna, che sente il bisogno incessante di vivere ogni giorno come fosse unico, cosa che riesco a fare solo se in compagnia di qualcuno.
Non mi importa di stare tutto il giorno fuori, mi basta sapere che la sera ho qualcosa da fare per essere felice.
Questo mio bisogno però mi distrae dalle cose veramente importanti, come studio o seguire il mio sogno, gli unici momenti in cui riesco a studiare è se so che dopo lo studio potrò uscire con qualcuno, altrimenti sono alla ricerca disperata di dare un senso alla mia giornata.
Vedo i miei amici che anche prima della quarantena non uscivano se avevano un esame da dare e non si facevano problemi a studiare tutto il giorno.
Non ho mai avuto tanti amici, sempre pochi ma veri, e tendo a non uscire con la gente solo per il gusto di farlo (paradossalmente al mio bisogno), perché devo stare bene con le persone che ho intorno.
Al liceo non mi sono trovata affatto bene con i miei compagni, niente bullismo o simili ma mentre una gran parte di loro ha formato un gruppo con cui esce sempre, io non sono mai riuscita ad adattarmi per via di personalità molto diverse.
Questo costante vedere gente che forma gruppi e ha una comitiva di cinque, dieci, venti amici mentre io rimango sempre stretta a poche persone è la cosa che mi fa soffrire di più e mi causa questo mio bisogno di socializzare.
Inoltre, cercare di seguire il sogno che ho che purtroppo non coincide con studi universitari, mi ha allontanato sempre di più dalle persone conosciute in ambiti scolastici per l'impossibilità di frequentarle.
Non stringo più una amicizia stretta da anni, ho solo amici veri da 5 o più anni, che nemmeno si conoscono tra di loro, e il fare amicizia o uniformarmi ad un gruppo mi manca.
In ambito sentimentale invece non c'è assolutamente alcun problema, ci amiamo e condividiamo lo stesso sogno.
Amici con cui mi trovo bene ce li ho, ho un piccolo gruppo in realtà, ma anche lì purtroppo non percepisco una vera amicizia anche se mi piacerebbe tanto approfondire il rapporto.
Non so che fare, non riesco ad avere un atiimo in cui non penso che potrei fare qualcos'altro invece di perdere tempo, perché perdere tempo è proprio la sensazione che ho.
E a volte sento il bisogno di ricominciare tutto da capo.
È da tre anni circa che non riesco a stare in casa, o perlomeno in casa senza compagnia da parte di amici/ragazzo.
Non ho problemi a stare da sola con me stessa, anzi, vivendo coi miei genitori mi rendo conto che non vedo l'ora di avere una casa tutta per me per poter stare tranquilla e vivermi la mia intimità.
Il problema è generato proprio da una voglia di fare che ho interna, che sente il bisogno incessante di vivere ogni giorno come fosse unico, cosa che riesco a fare solo se in compagnia di qualcuno.
Non mi importa di stare tutto il giorno fuori, mi basta sapere che la sera ho qualcosa da fare per essere felice.
Questo mio bisogno però mi distrae dalle cose veramente importanti, come studio o seguire il mio sogno, gli unici momenti in cui riesco a studiare è se so che dopo lo studio potrò uscire con qualcuno, altrimenti sono alla ricerca disperata di dare un senso alla mia giornata.
Vedo i miei amici che anche prima della quarantena non uscivano se avevano un esame da dare e non si facevano problemi a studiare tutto il giorno.
Non ho mai avuto tanti amici, sempre pochi ma veri, e tendo a non uscire con la gente solo per il gusto di farlo (paradossalmente al mio bisogno), perché devo stare bene con le persone che ho intorno.
Al liceo non mi sono trovata affatto bene con i miei compagni, niente bullismo o simili ma mentre una gran parte di loro ha formato un gruppo con cui esce sempre, io non sono mai riuscita ad adattarmi per via di personalità molto diverse.
Questo costante vedere gente che forma gruppi e ha una comitiva di cinque, dieci, venti amici mentre io rimango sempre stretta a poche persone è la cosa che mi fa soffrire di più e mi causa questo mio bisogno di socializzare.
Inoltre, cercare di seguire il sogno che ho che purtroppo non coincide con studi universitari, mi ha allontanato sempre di più dalle persone conosciute in ambiti scolastici per l'impossibilità di frequentarle.
Non stringo più una amicizia stretta da anni, ho solo amici veri da 5 o più anni, che nemmeno si conoscono tra di loro, e il fare amicizia o uniformarmi ad un gruppo mi manca.
In ambito sentimentale invece non c'è assolutamente alcun problema, ci amiamo e condividiamo lo stesso sogno.
Amici con cui mi trovo bene ce li ho, ho un piccolo gruppo in realtà, ma anche lì purtroppo non percepisco una vera amicizia anche se mi piacerebbe tanto approfondire il rapporto.
Non so che fare, non riesco ad avere un atiimo in cui non penso che potrei fare qualcos'altro invece di perdere tempo, perché perdere tempo è proprio la sensazione che ho.
E a volte sento il bisogno di ricominciare tutto da capo.
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Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile utente,
grazie per averci raccontato un po' di sé.
Non le nego la difficoltà nel rispondere alla sua richiesta di consulto: un po' per via della modalità a distanza che comporta di per sé delle chiare limitazioni, un po' perché alcune parti di quanto ha scritto non mi risultano chiare. Ricorre spesso, per esempio, la parola "sogno" che, se non ho inteso male, credo si riferisca ad un progetto di vita, ma non comprendo in che modo questo ostacoli gli studi universitari ed il frequentare gli amici.
Nonostante questo, comunque, emerge sicuramente uno stato di sofferenza meritevole di attenzione psicologica da parte di un professionista. Mi sento di aggiungere, anzi, che sarei un po' stupita se questo bisogno di fare qualcosa tutte le sere non comportasse un conseguente stato di malessere e, come dice lei, la sensazione di perdere tempo.
Coltivare ed apprezzare il presente - l'hic et nunc di latina memoria - non è semplice ma è un fondamentale contributo al nostro benessere.
Le faccio i miei migliori auguri e mi aggiorni pure se le fa piacere!
grazie per averci raccontato un po' di sé.
Non le nego la difficoltà nel rispondere alla sua richiesta di consulto: un po' per via della modalità a distanza che comporta di per sé delle chiare limitazioni, un po' perché alcune parti di quanto ha scritto non mi risultano chiare. Ricorre spesso, per esempio, la parola "sogno" che, se non ho inteso male, credo si riferisca ad un progetto di vita, ma non comprendo in che modo questo ostacoli gli studi universitari ed il frequentare gli amici.
Nonostante questo, comunque, emerge sicuramente uno stato di sofferenza meritevole di attenzione psicologica da parte di un professionista. Mi sento di aggiungere, anzi, che sarei un po' stupita se questo bisogno di fare qualcosa tutte le sere non comportasse un conseguente stato di malessere e, come dice lei, la sensazione di perdere tempo.
Coltivare ed apprezzare il presente - l'hic et nunc di latina memoria - non è semplice ma è un fondamentale contributo al nostro benessere.
Le faccio i miei migliori auguri e mi aggiorni pure se le fa piacere!
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.6k visite dal 02/06/2020.
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Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).