Apatia insicurezza tristezza
Buongiorno,
Scrivo in quanto da ottobre a questa parte spesso un senso di solitudine e tristezza mi accompagna.
Sono sempre stato un ragazzo molto timido, e proprio per questo ho passato gli anni del liceo un po' solo.
C'è da dire che nonostante tutto mi trovavo ad essere comunque soddisfatto della mia vita: avevo quel poco di relazioni sociali a scuola, una famiglia che mi amava e tempo per dedicarmi alle mie passioni.
Raramente uscivo, quasi solo per cene e gite.
L'anno scorso ho iniziato l'università con grandi aspettative di cambiamento ma nulla è realmente cambiato... Anzi ci sono stati danni.
Per colpa di un esame che non riuscivo a superare ho finito per smettere di frequentare l'università.
Quei mesi passato in casa a recuperare lo studio sono stati da un lato positivi perché sono riuscito a finire tutto gli esami, ma dall'altro pieni di solitudine e tristezza.
L'estate successiva all'esame non è stata da meno: passata tra la lettura di libri, mare e computer... Ma senza alcun reale stimolo e con la paura di ritornare all'uni senza alcuna compagnia reale o amicizia (le persone che avevo conosciuto avevano tutte lasciato la facoltà).
Quest'anno mi ero riproposto di dare una svolta a questa situazione e qualcosa è cambiato.
Ora ho una piccola comitiva di amici, mi pongo con maggiore sicurezza verso l'esterno (mai troppa però dato che faccio ancora difficoltà), sono più volte riuscito a farmi valere ma sento che non è abbastanza.
Sono sí migliorato ma ho ancora tanta ansia, con le ragazze soprattutto, i miei amici sono sí simpatici ma spesso temo di averli scelti perché condividono le mie stesse difficoltà... anzi per alcuni addirittura maggiori sono le difficoltà.
Spesso mi trovo io a fare proposte piuttosto che loro, io a cercare e mai essere cercato.
Oggi se qualcuno mi chiedesse di interagire di più lo farei ma sempre con estrema ansia e attenzione, quasi dovessi dimostrare qualcosa.
Con la quarantena questo sentimento si era stranamente affievolito, probabilmente per la consapevolezza che ora tutti quanti ora erano tutti a casa, senza possibilità di fare nulla.
Oggi che tutto sta riprendendo piede sento da un lato eccitazione per le cose che potrei fare quest'estate ma dall'altro tanta paura di non riuscire a concretizzare niente per la mia onnipresente e opprimente timidezza.
Sento il bisogno di vivermi meglio e con più leggerezza
Grazie
Scrivo in quanto da ottobre a questa parte spesso un senso di solitudine e tristezza mi accompagna.
Sono sempre stato un ragazzo molto timido, e proprio per questo ho passato gli anni del liceo un po' solo.
C'è da dire che nonostante tutto mi trovavo ad essere comunque soddisfatto della mia vita: avevo quel poco di relazioni sociali a scuola, una famiglia che mi amava e tempo per dedicarmi alle mie passioni.
Raramente uscivo, quasi solo per cene e gite.
L'anno scorso ho iniziato l'università con grandi aspettative di cambiamento ma nulla è realmente cambiato... Anzi ci sono stati danni.
Per colpa di un esame che non riuscivo a superare ho finito per smettere di frequentare l'università.
Quei mesi passato in casa a recuperare lo studio sono stati da un lato positivi perché sono riuscito a finire tutto gli esami, ma dall'altro pieni di solitudine e tristezza.
L'estate successiva all'esame non è stata da meno: passata tra la lettura di libri, mare e computer... Ma senza alcun reale stimolo e con la paura di ritornare all'uni senza alcuna compagnia reale o amicizia (le persone che avevo conosciuto avevano tutte lasciato la facoltà).
Quest'anno mi ero riproposto di dare una svolta a questa situazione e qualcosa è cambiato.
Ora ho una piccola comitiva di amici, mi pongo con maggiore sicurezza verso l'esterno (mai troppa però dato che faccio ancora difficoltà), sono più volte riuscito a farmi valere ma sento che non è abbastanza.
Sono sí migliorato ma ho ancora tanta ansia, con le ragazze soprattutto, i miei amici sono sí simpatici ma spesso temo di averli scelti perché condividono le mie stesse difficoltà... anzi per alcuni addirittura maggiori sono le difficoltà.
Spesso mi trovo io a fare proposte piuttosto che loro, io a cercare e mai essere cercato.
Oggi se qualcuno mi chiedesse di interagire di più lo farei ma sempre con estrema ansia e attenzione, quasi dovessi dimostrare qualcosa.
Con la quarantena questo sentimento si era stranamente affievolito, probabilmente per la consapevolezza che ora tutti quanti ora erano tutti a casa, senza possibilità di fare nulla.
Oggi che tutto sta riprendendo piede sento da un lato eccitazione per le cose che potrei fare quest'estate ma dall'altro tanta paura di non riuscire a concretizzare niente per la mia onnipresente e opprimente timidezza.
Sento il bisogno di vivermi meglio e con più leggerezza
Grazie
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Gentile lettore, è probabile che l'isolamento sociale dovuto al Covid-19, abbia fatto riemergere i precedenti comportamenti di chiusura e gli stati d'animo ad essi correlati. Un passo alla volta superando la timidezza per "vivermi meglio e con più leggerezza" così come lei scrive. E' possibile che anche i suoi amici provino gli stessi suoi sentimenti e cerchi di confrontarsi con loro , coltivando la loro amicizia e semmai ampliandola con nuove conoscenze. Programmi intanto le sue vacanze con la fiducia di poter e veder realizzati i suoi progetti futuri.
Mille auguri e saluti
Mille auguri e saluti
Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 31/05/2020.
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