Ha senso tentare di recuperare?

Salve, il mio ragazzo mi ha lasciata dopo un anno dicendo che sono troppo debole e passiva, che non ho MAI preso iniziative, neanche a letto.
Non mi riconosco in questa descrizione, almeno non quanto dice lui.
Ricordo tanti episodi in cui sono stata io a proporre cose.
Lui dice che sto inventando tutto, ma gli piace organizzare tutto, se qualcuno lo fa al posto suo gli scoccia.
Insomma, alla fine vuole seguire la sua strada ed è ovvio che rifiutando proposte ha l'impressione che io non abbia contribuito.
A quanto pare questo problema l'ho sempre avuto ma è sempre stato con me, sì qualche volta mi esortava ad essere più "sveglia", ma fino a 24 ore prima di lasciarmi parlava di un futuro.
Inoltre sono prossima alla laurea, dove avrebbe potuto vedermi all'opera, vedere qualcosa di mio dato ci teneva così tanto.
La decisione viene dopo 2 mesi in cui non ha lavorato ma fatto solo turni salutari di notte, devono pagarlo, non sa cosa fare dopo e lascerà la sua casa per litigi con i coinquilini.
Quando ci siamo rivisti non è stato eclatante, era stanco e c'erano i miei genitori.
Andando da lui abbiamo discusso su diverse cose, tra cui il futuro (avremmo vissuto nella stessa città?) , ma ci siamo riappacificati e fatto l'amore.
La mattina dopo, non avendo dormito tutta la notte perché mi svegliava sempre, (non ha più sonno la notte), voleva fare sesso ma io no.
Se l'è presa ma ho cercato di fargli capire che era colpa sua se non avevo dormito.
Si è arrabbiato che alle 7 non ero sveglia per colazione ma io a casa mia l'ho lasciato dormire fino a tardi.
In questi due mesi si è molto abbattuto ma gli ho sempre dato consigli su tutto.
Ho capito i suoi silenzi anche quando non scriveva perché era depresso, gli ho lasciato i suoi spazi ma fatto capire che ero lì, senza pressarlo troppo.
Lui non accetta critiche e usa toni aggressivi come mi hanno confermato mie amiche.
E' dolcissimo in intimità e passionale, non ho mai provato così tanto amore, ma non accetta critiche o complimenti perché è molto insicuro e fargli un complimento lo fa sentire a disagio o si arrabbia perché pensa lo stia dicendo apposta.
L'ultima volta mi ha prima mandato a quel paese per poi dirmi di abbracciarlo.
Penso sia irrecuperabile la relazione perché quando si litiga l'unica speranza è che si ripensi ai bei momenti e ritorni la voglia.
Ma non lo soddisfo né caratterialmente (ha detto che non gli do nulla), né in intimità.
Non ha ricordi belli di me da cui tornare.
Non so cosa pensare, io ho sempre avuto un carattere mite e non mi pare avesse mai costituito grossi problemi, altrimenti non avrebbe parlato di futuro assieme.
A volte penso che la chiave della litigata finale sia stato il sesso, dopo oltretutto due mesi senza farlo.
Dice sono monotona: un po' è vero, prima facevamo più cose, poi ho preso la pillola ed è diventato più scontato.
Mi fa star male pensare che gli faccio schifo in tutto.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Cara ragazza,
prendo alla lettera tutto quello che ci scrive, per poterle dare un parere: anche la sua descrizione dettagliata di lui.
Vediamo: "mi ha lasciata [...] dicendo che sono troppo debole e passiva, che non ho MAI preso iniziative, neanche a letto". Poi: "qualche volta mi esortava ad essere più "sveglia"".
Frase inutilmente sgarbata la prima, e la seconda -altrettanto sgarbata- non utile a segnalare cosa questo ragazzo si aspettava da lei.
Ma ora vediamo quanto era "sveglio" e attivo lui.
"La decisione viene dopo 2 mesi in cui non ha lavorato ma fatto solo turni saltuari di notte, devono pagarlo, non sa cosa fare dopo e lascerà la sua casa per litigi con i coinquilini".
Inoltre "non ha più sonno la notte", e non si è fatto scrupolo di svegliare continuamente lei. "In questi due mesi si è molto abbattuto"; "non scriveva perché era depresso"; "non accetta critiche e usa toni aggressivi".
Insomma, l'uomo ideale che tutte le donne vorrebbero.
E da questo Principe Azzurro lei accetta critiche che forse nascono solo dai limiti che ha lui, non lei. Arriva perfino a scrivere: "Mi fa star male pensare che gli faccio schifo in tutto".
Ma perché, lei ci crede? Accetta ogni critica di lui come se fosse pesata, meditata davvero? Non si accorge che nella migliore delle ipotesi quest'uomo è stressato, e forse è malevolo anche per invidia?
La sveglia perché lei dorme, e lui non riesce a dormire. E guarda caso, la lascia quando lei è prossima alla laurea.
Lui è già laureato, o per caso non è nemmeno iscritto all'università?
Apra gli occhi, cara. Sia contenta del suo buon carattere accomodante.
Un tempo, quando una ragazza veniva lasciata da un uomo come questo, si diceva che qualcuno in cielo aveva pregato per lei.
Tanti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
La ringrazio molto Dottoressa. Lui è laureato e sono andata alla sua laurea. Ho anche pensato che si sentisse di fare passi troppo importanti come venire alla mia laurea o vivere insieme o, in caso di suo trasferimento, vivere una storia a distanza il cui impegno avrebbe comunque indicato che si trattava di una storia seria e perciò mi ha mollato prima. Eppure è sempre stato lui a dirmi che ce l'avremmo fatta anche se lontani o avremmo convissuto. Questi giorni ci siamo sentiti perché voleva io gli facessi un bonifico per ridargli dei soldi prestati, dicendo che al momento è al verde, ma secondo me voleva comunque tenere una porta aperta. Difatti, oltre alle solite critiche, mi ha anche chiesto se fossi riuscita a tornare a casa dopo aver perso i mezzi, per esempio, o che scrivendogli non gli rendevo facile il compito di dimenticarmi. Perciò pensavo provasse ancora qualcosa. Il fatto di essere frustrato e riversarlo su di me gliel'ho fatto notare anche in passato, e poi sull'invidia da Lei citata, potrebbe aver ragione, non ci avevo pensato. Dice sempre che a me non manca niente, che sono ricca, e non ho niente a cui pensare. Sono convinta che un fattore chiave della decisione può essere il fatto che tra poco si allontanerà dalla città, tornandovi solo pochi giorni al mese per i prossimi 3 mesi, e pur volendo recuperare non avremmo un posto nostro (lascia casa e va dal fratello, e a casa mia, a un'ora di treno, ci sono i miei). Altre volte il pensiero della nostra relativa vicinanza gli faceva tornare la voglia di vederci. Sento che questa quarantena e il fatto di non lavorare regolarmente ha rovinato la relazione. Già dopo la laurea voleva tornare dalla sua famiglia ma è rimasto per me. Sicuramente c'erano problemi interni e il suo carattere era quello, ma ora mi pare esasperato. Ho paura che non sia questo il periodo peggiore, ma le prossime settimane e mesi. Non sono ancora entrata nell'ottica che mi ha lasciata e a volte immagino cosa dirgli. Quest'estate, una volta laureata e senza nessun impegno vero, saranno tremendi perché penserò sempre a lui.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Cara ragazza,
ho esitato a risponderle perché le sue parole sembrano una presa in giro: mi ricordano la canzone del Quartetto Cetra "Però mi vuole bene". La ascolti su You-tube.
Vediamo i precedenti: per un anno lei sta con un ragazzo che la critica senza alcuna delicatezza e infine la lascia, non consolandola, ma comunicandole l'impressione che lei "gli fa schifo in tutto".
Già nella prima lettera lei cercava di attribuire il carattere irascibile e malevolo di questo ragazzo allo stress del lavoro notturno, alla mancanza di soldi e di prospettive, etc.
In questa seconda lettera tocca il vertice dell'illusione a tutti i costi: lui la richiama e lei conclude che "voleva comunque tenere una porta aperta", sottolinea che si è mostrato attento a certe sue difficoltà e che le ha anche detto che non trova facile dimenticarla.
Vediamo i fatti: lui l'ha chiamata, in realtà, per avere dei soldi; le ha chiesto se aveva poi trovato i mezzi per tornare a casa, perché evidentemente l'aveva lasciata sola, di notte, dopo averle detto che non voleva stare più con lei; e le ha ingiunto di non scrivergli perché questo disturba il suo intento di dimenticarla.
Nel frattempo non le fa neanche mancare "le solite critiche", ma lei conclude: "Perciò pensavo provasse ancora qualcosa".
Infine scrive: "Non sono ancora entrata nell'ottica che mi ha lasciata e a volte immagino cosa dirgli. Quest'estate, una volta laureata e senza nessun impegno vero, saranno tremendi perché penserò sempre a lui".
Quest'estate, una volta laureata, lei si godrà il suo successo con una bella vacanza, un viaggetto, una crociera o un'altra iniziativa divertente. E intanto farà di tutto per recuperare l'autostima, perché se un ragazzo che frequenta da un anno soltanto può farla ragionare in questo modo, qualcosa non va.
Cerchi un bravo psicologo, frequenti un gruppo terapeutico e vedrà che le farà bene.
Molti auguri.