Disturbi somatici e psicoterapia

Buongiorno dottori, ho 36 anni e sto attraversando un periodo piuttosto strano.
Mi è capitato nella vita di avere alti e bassi come tutti, periodi di forte stress, di ansie, più o meno gestiti e risolti, senza però imparare strategie.
4 anni fa mi sono rivolto ad una psicoterapeuta, perché avevo iniziato a somatizzare il mio malessere, attraverso l’insorgere di una colite nervosa che non trovava pausa né con una dieta adeguata, né coi farmaci o integratori.
Il problema poi si è risolto da sé: era la relazione con il mio compagno che non funzionava più, e una volta lasciati è sparito ogni disagio somatizzato.
Riconoscevo però di sentirmi in un periodo di forte ansia e una depressione relativamente moderata: questo era il motore che mi spingeva ogni settimana a recarmi in seduta e a completare il percorso.
Non ho tratto dalla psicologa un grande beneficio però: con lei il rapporto era buono, mi sono fidato, non ho dubitato mai della sua preparazione, mi sentivo sempre a mio agio.
Col tempo forse ho capito che avevo sbagliato orientamento: era specializzata in terapia strategica breve, infatti la terapia è durata solo 6 mesi.
Magari mi sarebbe servito altro.
Ma è proprio questo il punto.
Io ora mi ritrovo a rivivere di nuovo un periodo simile: una colite nervosa che va e viene, un giorno si e uno no ho pruriti diffusi, faccio fatica a seguire un buon sonno la notte, momento in cui i pensieri nella testa si fanno più affollati.
Quindi percepisco che anche il mio corpo mi sta dicendo che c’è qualcosa in me che devo ascoltare di più forse, che c’è qualcosa da cambiare.
Ma da chi andare?
Ho un grande timore di recarmi da qualcuno e perdere di nuovo tempo.
Senza nulla togliere alla professionalità do ognuno, altrimenti non sarei qui a scrivervi, ma come posso fare per capire cosa meglio si adatta a me.
Ho letto che ci sono stati degli studi che mettono al primo posto la psicoterapia cognitivo-comportamentale, ma questo in fondo cosa significa, che chi studia altri orientamenti sia inutile?
Ovviamente no.
Mi sento confuso a riguardo.
Una psichiatra di mia conoscenza mi sconsiglia l’analisi perché sostiene che per funzionare ha bisogno di molti anni, e sebbene non vada di fretta non ho comunque tutta questa pazienza.
Grazie a chi vorrà spendere due parole.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

come Lei ben sa,
ci sono molteplici orientamenti teorici,
e la durata dipende "anche" dal tipo di approccio.

Peccato che nella conclusione della precedente tranche di psicoterapia non abbiate fatto insieme un bilancio.
E così Lei ora ritiene che nel
"..periodo di forte ansia e una depressione relativamente moderata: questo era il motore che mi spingeva ogni settimana a recarmi in seduta e a completare il percorso.
Non ho tratto dalla psicologa un grande beneficio..".

Immagino che, se il percorso si è chiuso, gli obiettivi siano stati raggiunti,
che ansia e depressione siano state sconfitte.
In altro caso non credo che Lei avrebbe accettato passivamente la conclusione della psicoterapia. Sbaglio forse?

Dico questo perchè non valorizzare i passi fatti
non predispone all'efficacia di un nuovo percorso:
".. Ho un grande timore di recarmi da qualcuno e perdere di nuovo tempo..".

Riguardo agli approcci,
potrà documentarsi leggendo qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html .
Ma l'orientamento teorico non è l'unica variabile e in alcuni casi neppure la più importante.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
grazie dott.ssa per la risposta e la guida in allegato. nella mia zona ho visto che c'è una psicoterapeuta ad approccio cognitivo-fenomenologico, cosi dice il suo sito web. mi può spiegare in una frase cosa significa? come agirebbe la sua psicoterapia? a chi si rivolgerebbe maggiormente? grazie ancora