Lasciare il proprio ragazzo e scoprire che ha un tumore

Buonasera a tutti.
Vi spiego la mia situazione.
Sto con un ragazzo da quasi due anni.
Il primo anno ho subito un raschiamento a seguito di una gravidanza non andata a buon fine.
Già in quell'occasione ho dovuto spronare il mio ex affinché fosse più presente verso di noi nonché di contribuire anche economicamente.
All'epoca non avevo un posto fisso di lavoro ed ero disposta a trasferirmi nella sua città che dalla mia dista 100 km in quanto lui ha la casa lì.
Quando si è interrotta la relazione ho avuto in contratto a tempo indeterminato in una città distante dalla sua 100 km e ho deciso di comprare casa lì.
Ho dovuto mettere il mio ex di fronte ad una scelta.
Ho veniva a vivere con me oppure la storia si concludeva.
Dopo tante storie si è convinto solo che ogni volta che andavo a vedere una casa per noi, con tutto che mi accollavo tutto io, c'era sempre qualcosa che non andava.
Tanto è vero che una volta fatto il rogito avevo l'entusiasmo di andare a fare i mobili e lui mi diceva sempre ma già fai i mobili?
Come per temporeggiare sulla situazione.
Lui era disposto a contribuire solo a metà spese mensili mentre i mobili e parte delle utenze dovevo accollarmele io.
Alché ho deciso di lasciarlo perché di un uomo che non è mai presente ne fisicamente ne economicamente non so cosa farmene.
Ho deciso di chiudere la storia.
Mi chiama dopo circa una settimana dicendo che ha fatto un agoaspirato alla tiroide e i medici lo hanno subito chiamato in quanto la situazione non è delle migliore.
Deve asportare tutto.
Adesso mi sento in colpa perché sono sicura che lui soffrirà fisicamente, ma sono anche consapevole che per tante cose io non lo voglio più al mio fianco.
Quando veniva il weekend a trovarmi era sempre stanco, seccato di vedermi e non organizzava mai nulla per me.
Basti pensare che sarei voluta andare al ristorante indiano a Roma e lui non è capace con la macchina perché non è capace a guidare dentro Roma, quando guida dentro altre città.
Quando usciamo insieme deve sempre andare in bagno ha sempre un'ansia assurda anche di andare a cena fuori con gli amici, e non frequenta posti dove non ci sono parcheggi perché non sa dove mettere la macchina.
Io per lui sarei stata disposta a spostarmi nella sua città, abbandonando la mia, cercando di fare quantomeno i mobili visto che ero ospite a casa sua.
Lui invece dice che non ha soldi e che non può contribuire in nulla.
Forse avrei dovuto lasciarlo quando mi disse che non voleva venire a vivere con me perché quella città non gli piace.
Ma il punto è che lui è attaccato molto a sua madre e suo padre e lo condizionano in ogni scelta che fa.
Io però sono stanca.
Potete aiutarmi?
Grazie.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
lei non ci rivolge una domanda precisa; dal momento però che sembra conoscere imperfettamente sé stessa e i suoi sentimenti, cercherò di aiutarla a considerare vari punti che forse le creano dubbi, perplessità, sofferenza.
Ho letto tutte le email che ci ha mandato, quindi sono al corrente della sua prima e della sua seconda relazione.
So del suo rimuginare incessante sul rischio di rimanere incinta, senza però mai accettare l'indicazione dei nostri ginecologi di iniziare una contraccezione sicura.
So dei suoi timori fuori misura, ad ogni vago sintomo, di avere gravi malattie quali la SLA o la sclerosi multipla, intervallati dai timori altrettanto immotivati che sua madre o suo padre avessero il cancro.
So del suo rimuginare sul perché i ricordi della prima relazione fossero ancora vivi a pochi mesi dalla sua fine: e come avrebbero potuto non esserlo? I sentimenti non si accendono e spengono con l'interruttore.
Sua madre le aveva consigliato di aspettare anziché frequentare un altro uomo dopo soli dieci giorni, ma lei ha scritto che "ovviamente" non le ha dato retta. Perché?
So della gravidanza cominciata con grandi oscillazioni tra desiderio e rifiuto, infine non portata a termine.
Ora lei ha lasciato il suo secondo partner per una serie di ragioni che forse indicano poco impegno nel rapporto da parte di lui; ma solo lei può valutare cosa si aspetta da un partner, se aveva saputo fare le richieste giuste, se si era creato un attaccamento.
Mi lascia perplessa un solo punto, dove dice che avrebbe voluto il suo contributo economico per il raschiamento. Ma allora non è stato un aborto spontaneo, con raschiamento eseguito in ospedale? Quali spese, dunque, può aver comportato?
In ogni caso, ad una settimana dal suo addio, l'ex le telefona annunciandole che dovrà asportare la tiroide, e lei scrive: "Adesso mi sento in colpa perché sono sicura che lui soffrirà fisicamente".
In pratica, lei ha una tale paura delle malattie che si aspetta sempre il peggio, e forse il suo ex conosce benissimo questa sua debolezza.
Che siano vere o no la diagnosi e la prognosi, può essere giusto offrire solidarietà al suo ex, ma questo non vuol dire riallacciare la relazione con lui.
D'altro canto, più volte le mie colleghe qui su Medicitalia le hanno consigliato di servirsi della consulenza di uno psicologo, per orientarsi con consapevolezza nei suoi reali desideri, scopi, sentimenti.
Perché non si è mai decisa a farlo?
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Allora l'aborto non è stato voluto bensì trattasi di aborto ritenuto il cuore aveva smesso di battere quindi non è stata una mia decisione. Il punto di vista economico purtroppo è dovuto al fatto che tutte le visite dal ginecologo, farmaci e quanto altro, sono sempre rimasti a carico mio. Lui non ha mai contribuito in questo senso. Il fatto delle malattie purtroppo nella mia famiglia ce ne sono state tante quindi è normale che una persona non appena viene chiamata dopo un agoaspirato e deve sottoporsi subito a visita per asportazione, crea un certo allarmismo. Purtroppo non percepisco un grande stipendio e mi sarei aspettata quantomeno un sostegno anche da lui. Si vero forse avrei bisogno di un parere di un esperto. Ma forse una cosa l'ho capita. Dopo due relazioni abbastanza pesanti è arrivato il momento di concentrarmi su me stessa. Certo ho paura di rimanere sola, ma tanto mi sentivo sola anche quando ero in coppia. Ho detto al mio ex che gli starò vicino ma solo dal punto di vista dell'intervento. Per altro ho bisogno del mio tempo. Se una relazione è finita avrei evitato di dire alla mia ex di tutti questi problemi. Non si può restare attaccati ad una persona solo perché ha problemi.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
mi sembra si stia incamminando su una strada più funzionale al suo benessere.
Tenga conto che le consulenze psicologiche, alle ASL, nei Consultori e nei Centri di Salute Mentale sono gratuiti o a prezzo di ticket, con richiesta del suo medico di base.
Molti auguri, anche per l'intervento del suo ex.