Cambiamenti post parto
Buonasera! Vi scrivo perché penso che ci sia qualcosa che non va nel mio essere.
Ho partorito ad aprile con taglio cesareo d'urgenza e totalmente inaspettato, facendo nascere la mia bimba con 3 settimane di anticipo.
Ciò mi ha sconvolta e in piena pandemia, mi sono ritrovata all'ospedale da sola e senza aiuto, al primo figlio e con un cesareo fatto... comunque, benché io non accettassi l'idea che mio marito si doveva perdere la nascita della nostra prima figlia, ho dovuto affrontare ben altre problematiche...la nascita anticipata della bambina mi ha fatta entrare in un vortice di pensieri negativi...già dall'ospedale piangevo perché mi sentivo rifiutata dalla bambina...confermavo questo pensiero vedendo che lei ha rifiutato il seno...arrivati a casa avevo l' aiuto di mio marito e mia mamma...ma ogni volta che piangeva non riuscivo a calmarla, mentre mia madre si...e quindi pensavo che la bambina nn mi volesse... passate 3 settimane dal parto, questi pensieri mi hanno abbandonato, ma è rimasto nei confronti di mio marito del risentimento e nei miei riguardi un odio smisurato.
Per quanto riguarda mio marito, non so per cosa sia dovuto questo astio, visto che lui mi aiuta in tutto, ma oltre un calo del desiderio (tra le altre cose non accetto il mio corpo da dopo il parto) ho notato nei suoi riguardi come una poca sopportazione sempre crescente...non capisco io l'amo tantissimo, ma è come se si fosse rotto qualcosa...nei miei riguardi invece ho profondo odio...penso sempre di essere una madre di merda, non sento mai di fare la cosa giusta, mi sento inadeguata e penso che forse sarebbe stato meglio che io fossi morta al parto così mia figlia non si dovrà vergognare di me un domani...eppure quando ero incinta mai e poi mai avrei pensato che sarei dovuta passare attraverso questi pensieri...eppure nn c'è giorno che a fine serata nn guardi mia figlia quasi piangendo, sperando che lei un domani mi voglia un po' bene...
Passerà?
Pensate siano gli ormoni che mi stanno giocando brutti scherzi?
Ho partorito ad aprile con taglio cesareo d'urgenza e totalmente inaspettato, facendo nascere la mia bimba con 3 settimane di anticipo.
Ciò mi ha sconvolta e in piena pandemia, mi sono ritrovata all'ospedale da sola e senza aiuto, al primo figlio e con un cesareo fatto... comunque, benché io non accettassi l'idea che mio marito si doveva perdere la nascita della nostra prima figlia, ho dovuto affrontare ben altre problematiche...la nascita anticipata della bambina mi ha fatta entrare in un vortice di pensieri negativi...già dall'ospedale piangevo perché mi sentivo rifiutata dalla bambina...confermavo questo pensiero vedendo che lei ha rifiutato il seno...arrivati a casa avevo l' aiuto di mio marito e mia mamma...ma ogni volta che piangeva non riuscivo a calmarla, mentre mia madre si...e quindi pensavo che la bambina nn mi volesse... passate 3 settimane dal parto, questi pensieri mi hanno abbandonato, ma è rimasto nei confronti di mio marito del risentimento e nei miei riguardi un odio smisurato.
Per quanto riguarda mio marito, non so per cosa sia dovuto questo astio, visto che lui mi aiuta in tutto, ma oltre un calo del desiderio (tra le altre cose non accetto il mio corpo da dopo il parto) ho notato nei suoi riguardi come una poca sopportazione sempre crescente...non capisco io l'amo tantissimo, ma è come se si fosse rotto qualcosa...nei miei riguardi invece ho profondo odio...penso sempre di essere una madre di merda, non sento mai di fare la cosa giusta, mi sento inadeguata e penso che forse sarebbe stato meglio che io fossi morta al parto così mia figlia non si dovrà vergognare di me un domani...eppure quando ero incinta mai e poi mai avrei pensato che sarei dovuta passare attraverso questi pensieri...eppure nn c'è giorno che a fine serata nn guardi mia figlia quasi piangendo, sperando che lei un domani mi voglia un po' bene...
Passerà?
Pensate siano gli ormoni che mi stanno giocando brutti scherzi?
[#1]
Gentile utente,
Ho letto con attenzione e partecipazione il Suo consulto,
ricorda il titolo del film "Donne sull'orlo di una crisi di nervi"?
Non so se siano gli "..ormoni che mi stanno giocando brutti scherzi.."
ma scuramente la Sua mente.
Cosa intendo dire?
Che è la nostra mente ad attribuire i *significati* a quello che ci accade.
E così fatti di per sè possibili quali:
- un cesareo d'urgenza,
- l'assenza del padre in sala parto dovuta al COVID-19,
- la difficoltà del bambino ad attaccarsi al seno considerato che non lo aveva mai fatto prima,
- la difficoltà di una neo-mamma senza esperienza a comprendere il linguaggio verbale e gestuale di un nuovo essere
considerato che non lo aveva mai fatto prima,
......
tutto ciò - dicevo - viene rivestito di significati spaventosi
che rendono oltremodo difficile l'accettazione di fatti che di per sè potrebbero essere considerati "naturali;
portando a s/caricare sulle persone che stanno intorno le ipotetiche colpe (risentimento verso il marito)
e verso di sè l' "odio".
E' possibile che quel cesareo d'urgenza abbia rotto quel Suo equilibrio,
che forse si basava sulla previsione, programmazione e prevedibilità degli eventi.
E aggiungiamoci inoltre la stanchezza che accompagna il post-parto, che vede la mamma misurarsi
con i bisogni impellenti e imperiosi del neonato,
con lo stravolgimento della propria vita di ragazza assurta al rango di principessa nel periodo della gravidanza,
con i mutamenti nel proprio ruolo di moglie..Se avrà tempo di leggere, altre riflessioni le troverà qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html .
In conclusione, Le consiglio vivamente di chiedere aiuto di persona ad una Psicologa Psicoterapeuta. Recarsi con il bambino non è un problema fino a 3-4 mesi (o per lo meno io non lo ritengo tale).
Se ritiene, ci tenga al corrente.
Ho letto con attenzione e partecipazione il Suo consulto,
ricorda il titolo del film "Donne sull'orlo di una crisi di nervi"?
Non so se siano gli "..ormoni che mi stanno giocando brutti scherzi.."
ma scuramente la Sua mente.
Cosa intendo dire?
Che è la nostra mente ad attribuire i *significati* a quello che ci accade.
E così fatti di per sè possibili quali:
- un cesareo d'urgenza,
- l'assenza del padre in sala parto dovuta al COVID-19,
- la difficoltà del bambino ad attaccarsi al seno considerato che non lo aveva mai fatto prima,
- la difficoltà di una neo-mamma senza esperienza a comprendere il linguaggio verbale e gestuale di un nuovo essere
considerato che non lo aveva mai fatto prima,
......
tutto ciò - dicevo - viene rivestito di significati spaventosi
che rendono oltremodo difficile l'accettazione di fatti che di per sè potrebbero essere considerati "naturali;
portando a s/caricare sulle persone che stanno intorno le ipotetiche colpe (risentimento verso il marito)
e verso di sè l' "odio".
E' possibile che quel cesareo d'urgenza abbia rotto quel Suo equilibrio,
che forse si basava sulla previsione, programmazione e prevedibilità degli eventi.
E aggiungiamoci inoltre la stanchezza che accompagna il post-parto, che vede la mamma misurarsi
con i bisogni impellenti e imperiosi del neonato,
con lo stravolgimento della propria vita di ragazza assurta al rango di principessa nel periodo della gravidanza,
con i mutamenti nel proprio ruolo di moglie..Se avrà tempo di leggere, altre riflessioni le troverà qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html .
In conclusione, Le consiglio vivamente di chiedere aiuto di persona ad una Psicologa Psicoterapeuta. Recarsi con il bambino non è un problema fino a 3-4 mesi (o per lo meno io non lo ritengo tale).
Se ritiene, ci tenga al corrente.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Sono contenta della Sua decisione, che ritengo appropriata.
Le auguro di cuore "buoni giorni". Talvolta il primo periodo di maternità per certe donne è veramente traumatico,
ma - mi permetta - non sarà sempre così:
ogni giorno che passa la capacità di "comprendere" lo strano linguaggio del neonato - fatto unicamente di pianto, ma di 100 tipi differenti - diventa migliore.
Alla Sua sensazione di incapacità e incompetenza si sostituirà via via una certa comprensione (o condivisione) reciproca:
ora entrambi siete spaventati e scaraventati in una relazione nuova da cui non potete fuggire,
ma che si rivelerà una relazione di vitale importanza per ciascuno di Voi due.
Saluti carissimi.
Dott. Brunialti
Le auguro di cuore "buoni giorni". Talvolta il primo periodo di maternità per certe donne è veramente traumatico,
ma - mi permetta - non sarà sempre così:
ogni giorno che passa la capacità di "comprendere" lo strano linguaggio del neonato - fatto unicamente di pianto, ma di 100 tipi differenti - diventa migliore.
Alla Sua sensazione di incapacità e incompetenza si sostituirà via via una certa comprensione (o condivisione) reciproca:
ora entrambi siete spaventati e scaraventati in una relazione nuova da cui non potete fuggire,
ma che si rivelerà una relazione di vitale importanza per ciascuno di Voi due.
Saluti carissimi.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 27/05/2020.
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