Paura e ansia di essere assunto per un lavoro
Come letto da titolo, ho paura e ansia di essere assunto per un lavoro
Un paio di mesi fa ho lasciato il lavoro che non mi piace, con possibilità comunque di tornare in quanto di famiglia, per cercare nuove opportunità in un settore che pian piano di sta sviluppando.
Così ho deciso di partire per Milano, città dei miei sogni in quanto mi affascina e mi da un senso di libertà che non trovo nella mia terra d'origine (infatti mi sono sentito più a casa a Milano che nella mia terra d'origine), per formarmi in questo settore.
Dopo gli studi, attraverso l'ente che mi ha formato, ho potuto prendere parte ad uno stage in un'agenzia (web Agency in particolare).
Mi sono trovato subito a mio agio, cosa molto strana per me in quanto molto ansioso quando affronto qualcosa all'infuori della mia comfort zone.
Purtroppo lo stage è finito e sia per mancanza di soldi, sia causa pandemia, sono dovuto tornare al sud.
Già dopo un paio di giorni sono tornato a sentirmi oppresso, soprattutto causa il lavoro (essendo un esercizio alimentare siamo rimasti aperti).
Due giorni fa ho mandato un CV presso un'agenzia di marketing che si differenzia da una web Agency.
Sono stato da subito preso in considerazione e scelto per una settimana di prova a scopo assunzione per sostituire l'attuale persona in quel ruolo.
Adesso il problema è che pur avendo la possibilità di fare un lavoro simile a cui ambivo, non sento quella voglia di accettare e, anzi, provo ansia e paura al pensiero del superamento di questa settimana di prova.
Questi sentimenti penso siano dovutao anche al fatto che andrei a ricoprire un ruolo che si conosco ma dove avrei tutte le responsabilità io, diversamente dallo stage dove avevo il supporto di una figura più esperta che sapeva "coprirmi".
Pensavo che sarei stato felice, finalmente, di trovare un lavoro che quantomeno mi piace rispetto al precedente.
Il fatto è dovuto anche che vorrei tornare a Milano, città dei miei sogni, dove ho anche amici che qui non ho.
Allo stesso tempo, mi sento in colpa nel non accettare, così ho pensato che nel caso venissi assunto di rimanere fino all'inizio di settembre per poi tornare a Milano.
Non so che fare ed è ormai da due giorni che sto male con attacchi d'ansia e di panico al limite del pianto.
Un paio di mesi fa ho lasciato il lavoro che non mi piace, con possibilità comunque di tornare in quanto di famiglia, per cercare nuove opportunità in un settore che pian piano di sta sviluppando.
Così ho deciso di partire per Milano, città dei miei sogni in quanto mi affascina e mi da un senso di libertà che non trovo nella mia terra d'origine (infatti mi sono sentito più a casa a Milano che nella mia terra d'origine), per formarmi in questo settore.
Dopo gli studi, attraverso l'ente che mi ha formato, ho potuto prendere parte ad uno stage in un'agenzia (web Agency in particolare).
Mi sono trovato subito a mio agio, cosa molto strana per me in quanto molto ansioso quando affronto qualcosa all'infuori della mia comfort zone.
Purtroppo lo stage è finito e sia per mancanza di soldi, sia causa pandemia, sono dovuto tornare al sud.
Già dopo un paio di giorni sono tornato a sentirmi oppresso, soprattutto causa il lavoro (essendo un esercizio alimentare siamo rimasti aperti).
Due giorni fa ho mandato un CV presso un'agenzia di marketing che si differenzia da una web Agency.
Sono stato da subito preso in considerazione e scelto per una settimana di prova a scopo assunzione per sostituire l'attuale persona in quel ruolo.
Adesso il problema è che pur avendo la possibilità di fare un lavoro simile a cui ambivo, non sento quella voglia di accettare e, anzi, provo ansia e paura al pensiero del superamento di questa settimana di prova.
Questi sentimenti penso siano dovutao anche al fatto che andrei a ricoprire un ruolo che si conosco ma dove avrei tutte le responsabilità io, diversamente dallo stage dove avevo il supporto di una figura più esperta che sapeva "coprirmi".
Pensavo che sarei stato felice, finalmente, di trovare un lavoro che quantomeno mi piace rispetto al precedente.
Il fatto è dovuto anche che vorrei tornare a Milano, città dei miei sogni, dove ho anche amici che qui non ho.
Allo stesso tempo, mi sento in colpa nel non accettare, così ho pensato che nel caso venissi assunto di rimanere fino all'inizio di settembre per poi tornare a Milano.
Non so che fare ed è ormai da due giorni che sto male con attacchi d'ansia e di panico al limite del pianto.
[#1]
Gentile Utente,
il problema è che Lei è una persona ansiosa, ma per superare questa difficoltà non può fare altro che affrontare questa prima settimana di prova.
Rinunciare e stare a casa Le consentirà senza dubbio di stare meglio ma solo apparentemente: in un primo momento il livello di ansia scenderà, perché avrà evitato la sorgente della Sua ansia, ma subito dopo tornerà ad essere ancora più ansioso
Inoltre, a prescindere da questa esperienza, se Lei è molto ansioso, tanto da essere bloccato da questa emozione, Le suggerisco qualche seduta da uno psicologo psicoterapeuta che possa darLe indicazioni pratiche su come fare per superare tali difficoltà.
Cordiali saluti,
il problema è che Lei è una persona ansiosa, ma per superare questa difficoltà non può fare altro che affrontare questa prima settimana di prova.
Rinunciare e stare a casa Le consentirà senza dubbio di stare meglio ma solo apparentemente: in un primo momento il livello di ansia scenderà, perché avrà evitato la sorgente della Sua ansia, ma subito dopo tornerà ad essere ancora più ansioso
Inoltre, a prescindere da questa esperienza, se Lei è molto ansioso, tanto da essere bloccato da questa emozione, Le suggerisco qualche seduta da uno psicologo psicoterapeuta che possa darLe indicazioni pratiche su come fare per superare tali difficoltà.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Caro ragazzo,
Intanto quello che vorrei dirle da subito è faccia quello che la fa sentire bene e a suo agio.
Nel caso in cui se la sente di presentarsi e fare una settimana di prova (dove non è detto venga poi assunto) o non se la sente attiene solamente a lei e nessuno deve sentirsi legittimato a convincerla di una cosa rispetto l'altra.
Detto questo le paure e le preoccupazioni poi possono essere esplorate ma direi intanto di procedere per piccoli passi.
Iniziare col comprendere che accettare o non accettare di andare a fare una settimana di prova non è la fine del mondo; può in qualsiasi momento, in caso assunto, decidere di lasciare il lavoro e vivere questa esperienza come temporanea e formativa.
Milano è sempre lì e non scappa quindi potrà decidere di andare a viverci quando vorrà.
Nessuno può sapere e decidere meglio di lei, scelga in modo rilassato, sapendo di quanto valore ha il suo CV e compiacendosi del fatto di essere stato preso in considerazione subito!
Ci aggiorni se vorrà,
Cordialmente
Intanto quello che vorrei dirle da subito è faccia quello che la fa sentire bene e a suo agio.
Nel caso in cui se la sente di presentarsi e fare una settimana di prova (dove non è detto venga poi assunto) o non se la sente attiene solamente a lei e nessuno deve sentirsi legittimato a convincerla di una cosa rispetto l'altra.
Detto questo le paure e le preoccupazioni poi possono essere esplorate ma direi intanto di procedere per piccoli passi.
Iniziare col comprendere che accettare o non accettare di andare a fare una settimana di prova non è la fine del mondo; può in qualsiasi momento, in caso assunto, decidere di lasciare il lavoro e vivere questa esperienza come temporanea e formativa.
Milano è sempre lì e non scappa quindi potrà decidere di andare a viverci quando vorrà.
Nessuno può sapere e decidere meglio di lei, scelga in modo rilassato, sapendo di quanto valore ha il suo CV e compiacendosi del fatto di essere stato preso in considerazione subito!
Ci aggiorni se vorrà,
Cordialmente
Dott. Mauro Bruzzese,
Psicologo clinico presso il Newham University Hospital di Londra, Fondatore e CEO di PsicologON.
www.psicologon.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 22/05/2020.
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