Perché non riesco ad avere relazioni stabili?
Buonasera,
Circa due anni fa ho chiuso una relazione importante, finita con il tradimento di lui.
Ho passato un mese in una specie di depressione (non mangiavo, non uscivo, avevo difficoltà a lavorare...).
Da quel momento sono ripresi se non peggiorati
i problemi con il consumo di alcolici, problemi di autolesionismo, gli "sbalzi d'umore" e soprattutto ho problemi nel gestire le relazioni con altre persone, in particolare "intime/emotive".
Anche se gran parte di me non vuole (mi sento sempre più esausta), è come se ci fosse qualcosa che continua a spingermi a cercare affetto.
Solo che lo faccio attraverso il sesso.
Ho questo continuo bisogno di sedurre, di sentire quella persona vicina, anche se paradossalmente non provo nulla nei rapporti.
Sono arrivata a prostituirmi e provo sempre quella sorta di distacco nel mentre.
La parte peggiore è che nonostante questo, poi a livello emotivo/mentale mi innamoro abbastanza presto, anche senza delle vere basi.
Quando la persona si allontana ho i momenti peggiori (crisi, pianto, autolesionismo).
Dopo questi momenti cambia completamente il modo in cui vedo questa persona e passo a quella dopo.
Questo può succedere nel giro di un giorno, come di qualche mese (nel caso duri di più spesso frequento più persone contemporaneamente).
Allo stesso tempo quando trovo persone che potrebbero darmi più affetto e stabilità scappo, come se la cosa mi creasse ansia e mi sentissi vincolata (so che sembra un controsenso).
Sono stata da una psicologa per due mesi, ma non ha portato a molto, se non essere reindirizzata verso un centro di salute mentale, di cui ho abbastanza paura però (non voglio prendere psicofarmaci).
La cosa più importante che è emersa forse sono i problemi con i miei genitori e in particolare mia madre, anche lei instabile e da sempre distaccata (non abbiamo quasi più un rapporto).
Vorrei sapere perché continuo ad innamorarmi così facilmente, vorrei smettere, così come vorrei che smettessero le crisi o di essere quasi "ipersensibile" ad ogni cosa (mi è stato anche detto spesso che esagero e questo mi porta a sentirmi spesso incompresa dalle persone con cui mi confido e ancora più stupida).
E in secondo luogo, dovrei andare in un csm o è qualcosa di affrontabile con uno psicologo privato?
Potrebbe essere un vero e proprio disturbo (la psicologa non mi ha mai detto nulla) o è qualcosa di più facilmente affrontabile?
Circa due anni fa ho chiuso una relazione importante, finita con il tradimento di lui.
Ho passato un mese in una specie di depressione (non mangiavo, non uscivo, avevo difficoltà a lavorare...).
Da quel momento sono ripresi se non peggiorati
i problemi con il consumo di alcolici, problemi di autolesionismo, gli "sbalzi d'umore" e soprattutto ho problemi nel gestire le relazioni con altre persone, in particolare "intime/emotive".
Anche se gran parte di me non vuole (mi sento sempre più esausta), è come se ci fosse qualcosa che continua a spingermi a cercare affetto.
Solo che lo faccio attraverso il sesso.
Ho questo continuo bisogno di sedurre, di sentire quella persona vicina, anche se paradossalmente non provo nulla nei rapporti.
Sono arrivata a prostituirmi e provo sempre quella sorta di distacco nel mentre.
La parte peggiore è che nonostante questo, poi a livello emotivo/mentale mi innamoro abbastanza presto, anche senza delle vere basi.
Quando la persona si allontana ho i momenti peggiori (crisi, pianto, autolesionismo).
Dopo questi momenti cambia completamente il modo in cui vedo questa persona e passo a quella dopo.
Questo può succedere nel giro di un giorno, come di qualche mese (nel caso duri di più spesso frequento più persone contemporaneamente).
Allo stesso tempo quando trovo persone che potrebbero darmi più affetto e stabilità scappo, come se la cosa mi creasse ansia e mi sentissi vincolata (so che sembra un controsenso).
Sono stata da una psicologa per due mesi, ma non ha portato a molto, se non essere reindirizzata verso un centro di salute mentale, di cui ho abbastanza paura però (non voglio prendere psicofarmaci).
La cosa più importante che è emersa forse sono i problemi con i miei genitori e in particolare mia madre, anche lei instabile e da sempre distaccata (non abbiamo quasi più un rapporto).
Vorrei sapere perché continuo ad innamorarmi così facilmente, vorrei smettere, così come vorrei che smettessero le crisi o di essere quasi "ipersensibile" ad ogni cosa (mi è stato anche detto spesso che esagero e questo mi porta a sentirmi spesso incompresa dalle persone con cui mi confido e ancora più stupida).
E in secondo luogo, dovrei andare in un csm o è qualcosa di affrontabile con uno psicologo privato?
Potrebbe essere un vero e proprio disturbo (la psicologa non mi ha mai detto nulla) o è qualcosa di più facilmente affrontabile?
[#1]
Gent.le ragazza,
da quello che ci riferisce, il suo disagio psicologico, potrebbe essere dovuto a processi psicologici che orientano la sua personalità verso comportamenti disfunzionali.
Tale disagio potrebbe essere riferito ad un "disturbo di personalità", che, brevemente, sono modelli di comportamento caratterizzati da percezione di Sè, degli Altri e del Mondo circostante rigidi e disadattivi da compromettere il funzionamento interpersonale e/o lavorativo dell'individuo.
L'origine di tale problematica, potrebbe essere riconducibile a vissuti psicologici dolorosi, non integrati all'interno della sua sfera psichica.
Nel far fronte a tale disagio, la sua giovane età, l'essere consapevole di tale disagio ed essere motivati ad affrontarlo, sono dei fattori protettivi che insieme ad un adeguato percorso psicologico, a mio avviso, la aiuteranno a ritrovare serenità e benessere.
Pertanto, il mio consiglio e rivolgersi ad uno psicologo, per una valutazione psicologica e sulla base di questa progettare un adeguato percorso terapeutico.
da quello che ci riferisce, il suo disagio psicologico, potrebbe essere dovuto a processi psicologici che orientano la sua personalità verso comportamenti disfunzionali.
Tale disagio potrebbe essere riferito ad un "disturbo di personalità", che, brevemente, sono modelli di comportamento caratterizzati da percezione di Sè, degli Altri e del Mondo circostante rigidi e disadattivi da compromettere il funzionamento interpersonale e/o lavorativo dell'individuo.
L'origine di tale problematica, potrebbe essere riconducibile a vissuti psicologici dolorosi, non integrati all'interno della sua sfera psichica.
Nel far fronte a tale disagio, la sua giovane età, l'essere consapevole di tale disagio ed essere motivati ad affrontarlo, sono dei fattori protettivi che insieme ad un adeguato percorso psicologico, a mio avviso, la aiuteranno a ritrovare serenità e benessere.
Pertanto, il mio consiglio e rivolgersi ad uno psicologo, per una valutazione psicologica e sulla base di questa progettare un adeguato percorso terapeutico.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.1k visite dal 22/05/2020.
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