Sto impazzendo?
Sono una ragazza di 31anni con la sclerosi multipla, da quando mi sono rinchiusa in casa per la quarantena da codiv19, mi sono ritrovata in un tunnel vizioso e disperato! Mi sono comparsi gli attacchi di panico (che avevo già avuto in passato, sinceramente più razionali), con delle fobie/paranoie assurde.
Mi spiego meglio, notando l'assalto ai supermercati e capendo che non aprivano tutti i giorni, mi sono fissata che ogni alimento possibile ed inimmaginabile dovesse stare a casa mia... Se la notte prima di addormentarmi penso "per esempio" alla carne di vitello, e non lo avessi in frigo, inizio a sudare con palpitazioni ecc, iniziando a contare le ore in cui potrebbe aprire un negozio, per poterlo comprare perché il mio cervello si è fissato che quell'alimento serve per forza al mio corpo... nonostante con la mia malattia abbia milioni di integratori che potrebbero benissimo compensare quella perdita, non è mai abbastanza! Non so, se mi sono spiegata bene, insomma vado in uno stato di paranoia se non ho un alimento in frigo oppure in scatolame ecc, che in quel momento mi viene in mente.
Ora la mia paura si è ingrandita ad uno spettro peggiore, ovvero la riapertura del mio bar, dove dovrò stare (quando riaprirò) senza tutto quello che il cervello crede di aver bisogno.
Compresa la pasta cucinata e messa in frigo per averla di scorta, perché se non la mangio tutti i giorni a pranzo oppure a cena, credo che il mio corpo ne risenta, anche se dovessi mangiare altri tipi di carboidrati esempio patate, pane ecc.
Cosa mi sta succedendo?
Come riuscire ad affrontare questa paura?
Aiutatemi, vi prego.
Oltre a non riuscire più ad uscire, mi ci mancava queste cavolate.
(Lo so che sono cavolate, ma non riesco a gestirle) e purtroppo non posso nemmeno prendere medicinali tipo ansiolitici perche sono allergica a vari principi attivi, ne ho provati molti alla scoperta della malattia.
Mi spiego meglio, notando l'assalto ai supermercati e capendo che non aprivano tutti i giorni, mi sono fissata che ogni alimento possibile ed inimmaginabile dovesse stare a casa mia... Se la notte prima di addormentarmi penso "per esempio" alla carne di vitello, e non lo avessi in frigo, inizio a sudare con palpitazioni ecc, iniziando a contare le ore in cui potrebbe aprire un negozio, per poterlo comprare perché il mio cervello si è fissato che quell'alimento serve per forza al mio corpo... nonostante con la mia malattia abbia milioni di integratori che potrebbero benissimo compensare quella perdita, non è mai abbastanza! Non so, se mi sono spiegata bene, insomma vado in uno stato di paranoia se non ho un alimento in frigo oppure in scatolame ecc, che in quel momento mi viene in mente.
Ora la mia paura si è ingrandita ad uno spettro peggiore, ovvero la riapertura del mio bar, dove dovrò stare (quando riaprirò) senza tutto quello che il cervello crede di aver bisogno.
Compresa la pasta cucinata e messa in frigo per averla di scorta, perché se non la mangio tutti i giorni a pranzo oppure a cena, credo che il mio corpo ne risenta, anche se dovessi mangiare altri tipi di carboidrati esempio patate, pane ecc.
Cosa mi sta succedendo?
Come riuscire ad affrontare questa paura?
Aiutatemi, vi prego.
Oltre a non riuscire più ad uscire, mi ci mancava queste cavolate.
(Lo so che sono cavolate, ma non riesco a gestirle) e purtroppo non posso nemmeno prendere medicinali tipo ansiolitici perche sono allergica a vari principi attivi, ne ho provati molti alla scoperta della malattia.
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Gentile utente,
che le sue fissazioni non abbiano fondamento lo sa da sé; oltretutto viviamo in una tale sovrabbondanza di alimenti che la forzata reclusione imposta dal Covid ha provocato obesità e sovrappeso, non carenze alimentari, e meno ancora decessi per inedia. E' opportuno quindi che lei affronti con un professionista, che le aiuterà a gestirle, queste idee ossessive.
Ci tenga al corrente; auguri.
che le sue fissazioni non abbiano fondamento lo sa da sé; oltretutto viviamo in una tale sovrabbondanza di alimenti che la forzata reclusione imposta dal Covid ha provocato obesità e sovrappeso, non carenze alimentari, e meno ancora decessi per inedia. E' opportuno quindi che lei affronti con un professionista, che le aiuterà a gestirle, queste idee ossessive.
Ci tenga al corrente; auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 19/05/2020.
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