Mia madre mi ha rovinato
Salve, ho 50 anni e la mia vita è vuota e priva di prospettive.
Purtroppo la radice di questa situazione sta nel modo in cui sono stata allevata da mia madre che mi ha sempre tenuta chiusa in casa e non ho mai avuto relazioni con miei coetanei nè da bambina nè da adolescente.
Cosí all'età in cui potevo andare all'università e staccarmi da lei non ero in grado di relazionarmi con gli altri, timidissima e con ansia, depressione (che lei non mi ha mai fatto curare perchè diceva che "era l'età"...) e agorafobia con attacchi di panico.
Cosí ho studiato da casa e ho passato i 20 anni da sola con lei e mio padre e mia zia che provavano a dirle che non vivevo in modo normale ma lei non ascoltava nessuno.
Non ho mai neanche imparato a relazionarmi con gli uomini, finendo con l'innamorarmi di uomini impossibili che cercavo di conoscere ma che non mi volevano perchè evidentemente avevo un comportamento non seduttivo.
A 30 anni sono riuscita ad andare da uno psicologo (da cui lei prima non voleva che andassi perchè "non era mica di quelli che hanno i figli drogati") che mi ha aiutato a superare l'agorafobia ma ormai era tardi, dopo ho cercato di recuperare ma ero affettivamente un'incapace quindi avevo pochi amici e solo amori impossibili.
Cosí adesso a 50 anni mi trovo sola, senza lavoro e senza famiglia, mia mamma è mancata 13 anni fa e sono figlia unica.
Ho una grande rabbia e rancore contro di lei con conseguente senso di colpa, dopo l'ultima delusione amorosa so che non mi innamorerò mai più, ormai un lavoro non lo trovo più e gli amici non so dove cercarli.
Passo le mie giornate da depressa, sola come un cane, con un gran bisogno di affetto che so che non avrò mai e senza nessuna speranza nè prospettiva.
Prima di morire mia mamma mi disse che si rendeva conto che ero stata la sua vittima e che aveva fatto di me un'infelice, quindi se ne rendeva conto ma per egoismo, essendo lei asociale, non aveva avuto voglia di crearmi le condizioni di socializzazione e mi ha tenuta chiusa con sè nel suo isolamento.
Ormai è come se fossi già morta, solo che chissà quanto dovrò stare ancora qui a "vivere" come un triste fantasma...
Purtroppo la radice di questa situazione sta nel modo in cui sono stata allevata da mia madre che mi ha sempre tenuta chiusa in casa e non ho mai avuto relazioni con miei coetanei nè da bambina nè da adolescente.
Cosí all'età in cui potevo andare all'università e staccarmi da lei non ero in grado di relazionarmi con gli altri, timidissima e con ansia, depressione (che lei non mi ha mai fatto curare perchè diceva che "era l'età"...) e agorafobia con attacchi di panico.
Cosí ho studiato da casa e ho passato i 20 anni da sola con lei e mio padre e mia zia che provavano a dirle che non vivevo in modo normale ma lei non ascoltava nessuno.
Non ho mai neanche imparato a relazionarmi con gli uomini, finendo con l'innamorarmi di uomini impossibili che cercavo di conoscere ma che non mi volevano perchè evidentemente avevo un comportamento non seduttivo.
A 30 anni sono riuscita ad andare da uno psicologo (da cui lei prima non voleva che andassi perchè "non era mica di quelli che hanno i figli drogati") che mi ha aiutato a superare l'agorafobia ma ormai era tardi, dopo ho cercato di recuperare ma ero affettivamente un'incapace quindi avevo pochi amici e solo amori impossibili.
Cosí adesso a 50 anni mi trovo sola, senza lavoro e senza famiglia, mia mamma è mancata 13 anni fa e sono figlia unica.
Ho una grande rabbia e rancore contro di lei con conseguente senso di colpa, dopo l'ultima delusione amorosa so che non mi innamorerò mai più, ormai un lavoro non lo trovo più e gli amici non so dove cercarli.
Passo le mie giornate da depressa, sola come un cane, con un gran bisogno di affetto che so che non avrò mai e senza nessuna speranza nè prospettiva.
Prima di morire mia mamma mi disse che si rendeva conto che ero stata la sua vittima e che aveva fatto di me un'infelice, quindi se ne rendeva conto ma per egoismo, essendo lei asociale, non aveva avuto voglia di crearmi le condizioni di socializzazione e mi ha tenuta chiusa con sè nel suo isolamento.
Ormai è come se fossi già morta, solo che chissà quanto dovrò stare ancora qui a "vivere" come un triste fantasma...
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Gentile signora,
sembra che ci sia rassegnazione in questo Suo post, ma d'altra parte Lei ha voluto scrivere, probabilmente in cerca di aiuto
A mio avviso la prima cosa da fare è perdonare la mamma, che a modo suo Le ha chiesto scusa prima di morire, tant' è che Lei scrive: "Prima di morire mia mamma mi disse che si rendeva conto che ero stata la sua vittima e che aveva fatto di me un'infelice, quindi se ne rendeva conto ma per egoismo, essendo lei asociale, non aveva avuto voglia di crearmi le condizioni di socializzazione e mi ha tenuta chiusa con sè nel suo isolamento."
Forse la mamma, come purtroppo capita a molti genitori, non ha saputo lasciarLa andare e vivere la Sua vita, non so se per egoismo, per paura, ma in ogni caso per sue (di Sua mamma) difficoltà.
Se proprio vogliamo dirla tutta, però, per il Suo benessere ora non è molto importante il passato, ma il presente e il futuro. Infatti, potremmo parlare all'infinito del passato, di tutti gli errori commessi e delle varie responsabilità, ma Lei che cosa ci guadagnerebbe? Forse soffrirebbe ancora di più.
Allora perché non si lascia aiutare ad affrontare il presente e il futuro?
sembra che ci sia rassegnazione in questo Suo post, ma d'altra parte Lei ha voluto scrivere, probabilmente in cerca di aiuto
A mio avviso la prima cosa da fare è perdonare la mamma, che a modo suo Le ha chiesto scusa prima di morire, tant' è che Lei scrive: "Prima di morire mia mamma mi disse che si rendeva conto che ero stata la sua vittima e che aveva fatto di me un'infelice, quindi se ne rendeva conto ma per egoismo, essendo lei asociale, non aveva avuto voglia di crearmi le condizioni di socializzazione e mi ha tenuta chiusa con sè nel suo isolamento."
Forse la mamma, come purtroppo capita a molti genitori, non ha saputo lasciarLa andare e vivere la Sua vita, non so se per egoismo, per paura, ma in ogni caso per sue (di Sua mamma) difficoltà.
Se proprio vogliamo dirla tutta, però, per il Suo benessere ora non è molto importante il passato, ma il presente e il futuro. Infatti, potremmo parlare all'infinito del passato, di tutti gli errori commessi e delle varie responsabilità, ma Lei che cosa ci guadagnerebbe? Forse soffrirebbe ancora di più.
Allora perché non si lascia aiutare ad affrontare il presente e il futuro?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.3k visite dal 19/05/2020.
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