Per favore aiutatemi! non credo ce la posso fare
Ho da qualche giorno appreso lo stato di salute terribile di mia madre e la prognosi.
Soffro di ansia e attacchi di panico da tempo che cerco di mantenere sotto controllo ma da anni ormai somatizzo le preoccupazioni nell'intestino, motivo per cui sono anche stata ricoverata un anno fa in ospedale.
Ho un'emotività troppo forte e incontrollabile.
Da quando ho poi appreso la notizia di mia madre trovo parziale conforto solo quando dormo, ma poi faccio incubi e mi sveglio di continuo, mi si contrae l'addome, provo forti nausee, mi viene la diarrea e sono stupita non ancora mi capiti un attacco di panico con forti stati di malessere.
Sfogo spesso il mio stato con il mio ragazzo che prova a starmi accanto ma che è anche lui molto provato e io non riesco più a sfogarmi con lui perché so gli sto facendo del male, ha anche lui i suoi problemi e i suoi disturbi, lo distruggo cosi oltre che distruggere me.
Penso anzi di far del male a chiunque parlando a causa del mio stato negativo, persino allo psicoterapeuta da cui andavo e con cui ho fissato appuntamento.
Penso come diavolo fa a reggere la negatività di tante persone?
Come e se mi potrá davvero aiutare.
Come si può freddamente fissare un appuntamento e aspettare quando ogni giorno è talmente un incubo da rendere la vita insopportabile e parlare un'ora una volta a settimana.
Poi tutto è complicato dal coronavirus, dal lavoro che non c'è, dai soldi che non ci sono per pagare le mie sedute. Mia madre è in un'altra regione, non posso andare e se ci vado potrei portarle il virus, non la posso neanche abbracciare, non possiamo passare bei momenti insieme magari andando al mare o in viaggio da qualche parte. E poi io non sono nemmeno in grado di starle vicino e darle forza. È quello che faccio ma per quanto tempo potrò recitare? Sono una mina che rischia di esplodere da un momento all'altro. Ci provo a stare calma ma poi mi vengono in mente ricordi con lei, rifletto su cose che dice ingenue in cui è chiaro mostri desiderio di voler vivere e star bene e non riesco a credere che non dovrò averla più con me o che dovrá soffrire, è un dolore troppo forte da sopportare e piango, piango tanto. Il mio corpo non può contenere la mia mente! E sono paralizzata, non riesco a concentrarmi, dovrei cercare lavoro, ad avercelo ora un lavoro per non pensare! Invece sono a casa e non riesco a fare nemmeno le cose più elementari.
C'è qualcuno tanto forte che mi possa insegnare ad esserlo e che non venga nuociuto dalla mia negatività?
Non resisto più.
Soffro di ansia e attacchi di panico da tempo che cerco di mantenere sotto controllo ma da anni ormai somatizzo le preoccupazioni nell'intestino, motivo per cui sono anche stata ricoverata un anno fa in ospedale.
Ho un'emotività troppo forte e incontrollabile.
Da quando ho poi appreso la notizia di mia madre trovo parziale conforto solo quando dormo, ma poi faccio incubi e mi sveglio di continuo, mi si contrae l'addome, provo forti nausee, mi viene la diarrea e sono stupita non ancora mi capiti un attacco di panico con forti stati di malessere.
Sfogo spesso il mio stato con il mio ragazzo che prova a starmi accanto ma che è anche lui molto provato e io non riesco più a sfogarmi con lui perché so gli sto facendo del male, ha anche lui i suoi problemi e i suoi disturbi, lo distruggo cosi oltre che distruggere me.
Penso anzi di far del male a chiunque parlando a causa del mio stato negativo, persino allo psicoterapeuta da cui andavo e con cui ho fissato appuntamento.
Penso come diavolo fa a reggere la negatività di tante persone?
Come e se mi potrá davvero aiutare.
Come si può freddamente fissare un appuntamento e aspettare quando ogni giorno è talmente un incubo da rendere la vita insopportabile e parlare un'ora una volta a settimana.
Poi tutto è complicato dal coronavirus, dal lavoro che non c'è, dai soldi che non ci sono per pagare le mie sedute. Mia madre è in un'altra regione, non posso andare e se ci vado potrei portarle il virus, non la posso neanche abbracciare, non possiamo passare bei momenti insieme magari andando al mare o in viaggio da qualche parte. E poi io non sono nemmeno in grado di starle vicino e darle forza. È quello che faccio ma per quanto tempo potrò recitare? Sono una mina che rischia di esplodere da un momento all'altro. Ci provo a stare calma ma poi mi vengono in mente ricordi con lei, rifletto su cose che dice ingenue in cui è chiaro mostri desiderio di voler vivere e star bene e non riesco a credere che non dovrò averla più con me o che dovrá soffrire, è un dolore troppo forte da sopportare e piango, piango tanto. Il mio corpo non può contenere la mia mente! E sono paralizzata, non riesco a concentrarmi, dovrei cercare lavoro, ad avercelo ora un lavoro per non pensare! Invece sono a casa e non riesco a fare nemmeno le cose più elementari.
C'è qualcuno tanto forte che mi possa insegnare ad esserlo e che non venga nuociuto dalla mia negatività?
Non resisto più.
[#1]
Gent.le ragazza,
il disagio psicologico che descrive è legato, verosimilmente, ad un disturbo d'ansia, che si è intensificato dopo aver appreso lo stato di salute di sua madre.
Infatti, nei soggetti con pregressi o in atto disturbi d'ansia, determinati eventi della vita, possono rappresentare dei fattori di rischio per l'esacerbarsi del disagio.
Inoltre, come è ben noto nelle scienze psicosomatiche, l'intestino è definito il "secondo cervello", in quanto contiene milioni di cellule e fibre neuronali.
Stati di stress mentali e pensieri negativi attivano circuiti neuronali dell'ansia provocando aumento della sensibilità e infiammazione della mucosa intestinale.
Pertanto, per far fronte a tali disturbi è necessario indagare pensieri, emozioni e vissuti psicologici che nel tempo, interagendo con fattori ambientali e situazionali, hanno determinato il disturbo in atto.
Stante che lei richiede un aiuto immediato per far fronte alla sua ansia, ha pensato di rivolgersi ad uno psicologo attraverso una seduta on-line?
il disagio psicologico che descrive è legato, verosimilmente, ad un disturbo d'ansia, che si è intensificato dopo aver appreso lo stato di salute di sua madre.
Infatti, nei soggetti con pregressi o in atto disturbi d'ansia, determinati eventi della vita, possono rappresentare dei fattori di rischio per l'esacerbarsi del disagio.
Inoltre, come è ben noto nelle scienze psicosomatiche, l'intestino è definito il "secondo cervello", in quanto contiene milioni di cellule e fibre neuronali.
Stati di stress mentali e pensieri negativi attivano circuiti neuronali dell'ansia provocando aumento della sensibilità e infiammazione della mucosa intestinale.
Pertanto, per far fronte a tali disturbi è necessario indagare pensieri, emozioni e vissuti psicologici che nel tempo, interagendo con fattori ambientali e situazionali, hanno determinato il disturbo in atto.
Stante che lei richiede un aiuto immediato per far fronte alla sua ansia, ha pensato di rivolgersi ad uno psicologo attraverso una seduta on-line?
[#3]
Le sedute psicologiche on-line sono modalità di intervento ormai ampiamente diffuse, altrettanto efficaci quanto quelle tradizionali, che consentono di avere un aiuto immediato e di andare incontro alle esigenze del paziente, quando per svariati motivi (distanza, difficoltà di spostamento, orari di lavoro, ecc...) ha difficoltà a recarsi presso lo studio di un professionista.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 18/05/2020.
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