Dopo 10 anni di fidanzamento, è tutto finito
Cercherò di essere il più sintetico e completo possibile, Ho 27 anni e ho passato gli ultimi 10 fidanzato con una persona meravigliosa. Lei è la donna che vorrei al mio fianco, e su questo, non ho MAI avuto alcun dubbio. Il nostro rapporto è sempre stato un po' particolare, nel senso che mettendoci insieme in tenera età (16 anni lei 17 io) abbiamo condiviso la nostra crescita umana insieme. Ci siamo lasciati e ripresi più volte sempre per via del fatto che lei non sapeva se quello che sentiva era amore o altro. Siamo sempre tornati insieme però. Ora che le cose si dovrebbero fare un po' più serie, la sua paura che io sia quello giusto ha preso il sopravvento e mi ha lasciato un'ultima volta. Deve capire, deve avere la certezza che io sia quello giusto (non credo esista questa certezza, mai e per nessuno, ma chi lo sa...), visto che non ha avuto altri fidanzati.
Lei è una persona insicura, molto insicura, quindi in cuor mio sapevo che questa cosa sarebbe successa. Per via della sua insicurezza, e della sua timidezza è in cura presso uno psichiatra da circa 6 mesi dopo esserlo stata anche qualche anno fa. Ha appena finito anche un ciclo di sedute da uno psicologo. Soffre di forti depressioni (curate attraverso terapie) ogni qualvolta ci sono cambiamenti drastici (passaggio dalla scuola all'università, dall'università al lavoro, ecc.) Quindi immaginavo che arrivati all'età in cui la convivenza, e un eventuale matrimonio si prospettassero plausibili, lei sarebbe crollata. Ma al di là di questo è una persona normalissima (per me speciale), forse anche più di me, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Tornando a me, io mi trovo dopo anni con un palmo di naso. Sono distrutto completamente perchè so che la mia vita è con lei, sono terrorizzato dal rimanere solo (e per solo intendo senza di lei, non senza nessun'altra), e sono terrorizzato dal fatto che lei possa trovare qualcun'altro. Come le ho detto ultimamente, se lei me l'avesse chiesto l'avrei seguita anche all'inferno, invece mi ha chiesto di rimanere fuori dalla sua vita così da lasciarle quel margine di manovra per capire quello che sente, quello che vuole. E so benissimo che la cosa migliore per noi è che io le lasci questo spazio. Ma è la cosa più difficile che mi potesse chiedere.
Il problema è che sono completamente a terra e non so come venirne fuori. Non chiedo soluzioni facili o trucchi , anche perchè sono sicuro che via web sarebbe quasi impossibile, vorrei solo sapere se mi consigliate di andare da uno psicologo che mi possa aiutare a capire oppure semplicemente di portare pazienza (o speranza). Purtroppo abbiamo amici comuni quindi anche parlarne con loro risulta difficile poiché sembra quasi che li si costringa a prendere una posizione: con me o con lei. Con i genitori idem, visto che abbiamo avuto sempre ottimi rapporti con le rispettive famiglie: coinvolgerli è più doloroso che utile per me.
Grazie in anticipo e scusate la lunghezza.
Lei è una persona insicura, molto insicura, quindi in cuor mio sapevo che questa cosa sarebbe successa. Per via della sua insicurezza, e della sua timidezza è in cura presso uno psichiatra da circa 6 mesi dopo esserlo stata anche qualche anno fa. Ha appena finito anche un ciclo di sedute da uno psicologo. Soffre di forti depressioni (curate attraverso terapie) ogni qualvolta ci sono cambiamenti drastici (passaggio dalla scuola all'università, dall'università al lavoro, ecc.) Quindi immaginavo che arrivati all'età in cui la convivenza, e un eventuale matrimonio si prospettassero plausibili, lei sarebbe crollata. Ma al di là di questo è una persona normalissima (per me speciale), forse anche più di me, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Tornando a me, io mi trovo dopo anni con un palmo di naso. Sono distrutto completamente perchè so che la mia vita è con lei, sono terrorizzato dal rimanere solo (e per solo intendo senza di lei, non senza nessun'altra), e sono terrorizzato dal fatto che lei possa trovare qualcun'altro. Come le ho detto ultimamente, se lei me l'avesse chiesto l'avrei seguita anche all'inferno, invece mi ha chiesto di rimanere fuori dalla sua vita così da lasciarle quel margine di manovra per capire quello che sente, quello che vuole. E so benissimo che la cosa migliore per noi è che io le lasci questo spazio. Ma è la cosa più difficile che mi potesse chiedere.
Il problema è che sono completamente a terra e non so come venirne fuori. Non chiedo soluzioni facili o trucchi , anche perchè sono sicuro che via web sarebbe quasi impossibile, vorrei solo sapere se mi consigliate di andare da uno psicologo che mi possa aiutare a capire oppure semplicemente di portare pazienza (o speranza). Purtroppo abbiamo amici comuni quindi anche parlarne con loro risulta difficile poiché sembra quasi che li si costringa a prendere una posizione: con me o con lei. Con i genitori idem, visto che abbiamo avuto sempre ottimi rapporti con le rispettive famiglie: coinvolgerli è più doloroso che utile per me.
Grazie in anticipo e scusate la lunghezza.
[#1]
Gentile ragazzo, quando si è lasciati si vive una esperienza simile al lutto ed il processo di elaborazione ha dei tempi fisiologici che ovviamente possono variare da individuo ad individuo. Se dopo qualche mese non riesce ad elaborare spontaneamente il suo vissuto di perdita allora un aiuto psicologico potrebbe esserle utile.
cordialmente.
cordialmente.
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile ragazzo, il suggerimento del collega De Vincentiis di richiedere un consulto è da tenere in debita considerazione, soprattutto se dovesse notare di non riuscire a risollevarsi da solo e che il suo umore stesse davvero andando a picco.
Per il resto vorrei farle notare due cose che mi sembrano importanti. La prima è che stare insieme a una persona che ha problemi personali non è mai facile. Primo, perche oltre a dedicare la sua attenzione al rapporto di coppia la persona in questione deve prendersi anche cura di se stessa (e non sempre ciò accade). Secondo, perché risolvere i propri problemi personali può condurre a un cambiamento e in certi casi minare le basi stesse delle ragioni che l'avevano condotta a stare insieme all'altro.
La seconda cosa è che oggi i ripensamenti e le insicurezze dei quali parla sono oggi abbastanza frequenti fra i giovani. Le persone hanno più varietà di scelta, più opzioni e sono meno propense a orientare velocemente la propria vita nella classica sequenza fidanzamento-matrimonio-figli. Non le dico questo perché lei se ne faccia una ragione, ma solo per farle presente che anche lei non dovrebbe tagliarsi da solo le sue possibilità di scelta.
Cordiali saluti
Per il resto vorrei farle notare due cose che mi sembrano importanti. La prima è che stare insieme a una persona che ha problemi personali non è mai facile. Primo, perche oltre a dedicare la sua attenzione al rapporto di coppia la persona in questione deve prendersi anche cura di se stessa (e non sempre ciò accade). Secondo, perché risolvere i propri problemi personali può condurre a un cambiamento e in certi casi minare le basi stesse delle ragioni che l'avevano condotta a stare insieme all'altro.
La seconda cosa è che oggi i ripensamenti e le insicurezze dei quali parla sono oggi abbastanza frequenti fra i giovani. Le persone hanno più varietà di scelta, più opzioni e sono meno propense a orientare velocemente la propria vita nella classica sequenza fidanzamento-matrimonio-figli. Non le dico questo perché lei se ne faccia una ragione, ma solo per farle presente che anche lei non dovrebbe tagliarsi da solo le sue possibilità di scelta.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Gentilissimi Dottori, prima di tutto voglio ringrazirVi per la celerità delle risposte.
Dr. De Vincentiis: quindi lei mi consiglia di recarmi da uno psicologo solo nel caso in cui mi ritrovassi, a distanza di mesi, a non aver ancora "elaborato il lutto"? Mi sconsiglia quindi una serie di colloqui preventivi (mi passi il termine)? La mia idea di recarmi ad una serie di colloqui nasceva dal fatto che mi rendo perfettamente conto di non essere più in grado di dare delle priorità alla mia vita. Magari, dietro una discussione effettuata con qualcuno totalmente distaccato, riuscivo meglio a capire dove finisco io e dove iniziava il nostro rapporto. Deve tener conto infatti che le nostre vite si sono talmente fuse che faccio difficoltà (oggi come oggi) a capire qual'è la MIA vita e quale invece era la NOSTRA vita. Spero di essermi spiegato.
Dr. Santonocito: so benissimo (ahimè) che star vicino ad una persona con una certa tipologia di problemi non è mai facile. Ma l'amore può dare la forza di fare questo e altro. Probabilmente se la mia ex fosse stata una persona "normale" (ho usato un termine orribile lo so, ma volevo essere chiaro) non mi sarebbe mai piaciuta. E' la sua complicatezza, e tutti i suoi difetti che mi hanno fatto innamorare.
Purtroppo mi rendo conto, come dice lei, che risolvere certi problemi personali porta ad una serie di cambiamenti che vanno anche a distruggere ciò che si è costruito fino a quel momento.
Non ho ben capito però quando mi dice "non tagliarti da solo le possibilità di scelta". Cosa intende?
Grazie ancora per la disponibilità. Davvero.
Dr. De Vincentiis: quindi lei mi consiglia di recarmi da uno psicologo solo nel caso in cui mi ritrovassi, a distanza di mesi, a non aver ancora "elaborato il lutto"? Mi sconsiglia quindi una serie di colloqui preventivi (mi passi il termine)? La mia idea di recarmi ad una serie di colloqui nasceva dal fatto che mi rendo perfettamente conto di non essere più in grado di dare delle priorità alla mia vita. Magari, dietro una discussione effettuata con qualcuno totalmente distaccato, riuscivo meglio a capire dove finisco io e dove iniziava il nostro rapporto. Deve tener conto infatti che le nostre vite si sono talmente fuse che faccio difficoltà (oggi come oggi) a capire qual'è la MIA vita e quale invece era la NOSTRA vita. Spero di essermi spiegato.
Dr. Santonocito: so benissimo (ahimè) che star vicino ad una persona con una certa tipologia di problemi non è mai facile. Ma l'amore può dare la forza di fare questo e altro. Probabilmente se la mia ex fosse stata una persona "normale" (ho usato un termine orribile lo so, ma volevo essere chiaro) non mi sarebbe mai piaciuta. E' la sua complicatezza, e tutti i suoi difetti che mi hanno fatto innamorare.
Purtroppo mi rendo conto, come dice lei, che risolvere certi problemi personali porta ad una serie di cambiamenti che vanno anche a distruggere ciò che si è costruito fino a quel momento.
Non ho ben capito però quando mi dice "non tagliarti da solo le possibilità di scelta". Cosa intende?
Grazie ancora per la disponibilità. Davvero.
[#4]
Non sconsiglio dei colloqui così definiti da lei preventivi, le ho detto solo che in genere il vissuto di perdita in qualche modo lo si elabora. Se lei sente l'esigenza di un sostegno, appunto, è una sua esigenza e non esistono quindi controindicazioni anzi...
cordialmente
cordialmente
[#5]
Intendo dire che proprio perché la vita in società offre oggi molte più possibilità che in passato, se le taglierebbe da solo se decidesse di continuare a fissarsi solo e unicamente su questa persona. È evidente e comprensibile che dopo 10 anni sia difficilissimo lasciar andare qualcuno, ma è proprio in questi momenti che è necessario non perdere i contatti con il mondo e continuare a uscire, vedere persone e fare delle cose.
Non necessariamente per cercare nuovi amori. È chiaro che in questo momento non solo non ne sarebbe capace, ma non sarebbe nemmeno ciò che cerca. Però evitare di tagliare i ponti serve a mantenere una continuità con il mondo, e risollevarsi. Poi non ho detto che quando si cambia, necessariamente si debba distruggere tutto ciò che si è costruito fino a quel momento. Può succedere anche l'opposto, ovvero ritrovarsi su basi più solide.
Tuttavia, se nel frattempo ne sente già il bisogno dei consulti con uno psicologo possono senz'altro aiutarla.
Cordiali saluti
Non necessariamente per cercare nuovi amori. È chiaro che in questo momento non solo non ne sarebbe capace, ma non sarebbe nemmeno ciò che cerca. Però evitare di tagliare i ponti serve a mantenere una continuità con il mondo, e risollevarsi. Poi non ho detto che quando si cambia, necessariamente si debba distruggere tutto ciò che si è costruito fino a quel momento. Può succedere anche l'opposto, ovvero ritrovarsi su basi più solide.
Tuttavia, se nel frattempo ne sente già il bisogno dei consulti con uno psicologo possono senz'altro aiutarla.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Grazie ancora per la disponibilità nel rispondere. Onestamente non so neanche io quel che voglio. Una parte di me vorrebbe tornare con lei seduta stante, un'altra vorrebbe sfruttare questo momento per fare un po' di chiarezza.
Non provo rabbia nei sui confronti, come potrei? E' stata una persona molto coraggiosa nel fare quello che ha fatto, nel privarsi di una delle sue certezze, pur di capire quello che realmente vuole. Avrebbe potuto rimanere con me per abitudine, per sicurezza, per tranquillità. Invece ha voluto rischiare. E sapendo quanto, per una persona come lei, possa essere difficile mettersi in gioco e rischiare, non riesco proprio avercela con lei.
Ma ora devo guardarmi dentro. Non tagliare fuori il mondo, come dice Lei dott.Santonocito, e seguire le mie esigenze (magari trovandole prima) come dice il dott. De Vincentiis.
Grazie ancora.
Non provo rabbia nei sui confronti, come potrei? E' stata una persona molto coraggiosa nel fare quello che ha fatto, nel privarsi di una delle sue certezze, pur di capire quello che realmente vuole. Avrebbe potuto rimanere con me per abitudine, per sicurezza, per tranquillità. Invece ha voluto rischiare. E sapendo quanto, per una persona come lei, possa essere difficile mettersi in gioco e rischiare, non riesco proprio avercela con lei.
Ma ora devo guardarmi dentro. Non tagliare fuori il mondo, come dice Lei dott.Santonocito, e seguire le mie esigenze (magari trovandole prima) come dice il dott. De Vincentiis.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 52.6k visite dal 01/04/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.