Vedere il mio ex mi destabilizza
Buonasera, scrivo per avere un parere su una situazione alquanto nuova e ambigua per me.
Mi sono lasciata con il mio ragazzo da circa 4 mesi, dopo 3 anni insieme di cui 1 di tira e molla dovuti a dei problemi che ho avuto con l'ansia.
Non volevo ammettere a me stessa che forse il mio sentimento era cambiato, lo vedevo in maniera diversa e non accettavo tutto questo.
Avevamo iniziato la convivenza e li non mi sono sentita capita, ero data per scontata e non mi sentivo apprezzata.
Ho dato il 100% pur di vederlo stare bene, senza che lui me lo chiedesse.
Dall'altra parte è una persona che mi ha sempre rispettata, su alcune cose mi ci trovavo molto e ho sempre creduto potesse essere l'uomo per me.
Ma poi un giorno, caricata dall'ansia che arrivò dovuta anche ai ritmi di vita cambiati, al fatto che forse stavo "diventando grande" e che quindi stavo maturando (ho 26 anni) ebbi un attacco di panico dovuto ai miei pensieri sul fatto di non provare più lo stesso sentimento e li il calvario.
Mesi e mesi che provavo a stare con lui ma piangevo ogni giorno, ero morta dentro, non ero più io.
Mi distruggevo di pensieri e non stavo bene.
Lo lasciavo ma poi lui tornava ed io cercavo di far andare bene le cose, anche se non volevo ammettere a me stessa che qualcosa era cambiato.
Fino a quando un giorno, arrivai a guardami allo specchio e non mi riconobbi più.
Ero triste, ero senza vita, senza voglia di vivere e li decisi di chiudere.
Lui mi è sempre stato vicino, capendo e comprendendo la situazione, capendo i suoi sbagli ma ormai, forse, era tardi.
Sono passati 4 mesi, io stavo bene ed ero tornata me stessa, con le mie passioni, le mie cose... ho ancora un po' di ansia ma dovute ad una mia insicurezza che mi porto dietro da sempre, e proprio questa che mi fa stare male.
Mi chiedo sempre se abbia fatto la cosa giusta, se forse abbia sbagliato, se quelle motivazioni siano abbastanza...
Due giorni fa si è ripresentato da me ed io ero molto tranquilla, l'ho abbracciato ma ovviamente non era come prima.
Solo che rivederlo mi destabilizza, mi fa riaccendere nella mente il classico loop del tipo: " e se tu non abbia fatto la cosa giusta, se le motivazioni non fossero abbastanza, se l'ansia ti abbia portato a questo, e se ascoltassi troppo le opinioni degli altri ecc ecc ecc... facendo tornare in me l'ansia.
Non ho avuto il bisogno di sentirlo in questo periodo, vivevo la mia vita in tranquillità e il solo pensiero che lui potesse scrivermi mi metteva ansia.
Forse sbaglio ad incontrarlo, a non mandarlo via o a rispondergli, ma lo faccio perchè mi dispiace, è sempre una persona che mi ha dato tanto, però mi destabilizza e io non capisco il perchè.
Forse gran parte di questi pensieri sono dovuti alla mia insicurezza, e so che forse sono proprio io che mi faccio del male e non accetto che questa storia sia finita, nonostante l'abbia lasciato io.
Mi sono lasciata con il mio ragazzo da circa 4 mesi, dopo 3 anni insieme di cui 1 di tira e molla dovuti a dei problemi che ho avuto con l'ansia.
Non volevo ammettere a me stessa che forse il mio sentimento era cambiato, lo vedevo in maniera diversa e non accettavo tutto questo.
Avevamo iniziato la convivenza e li non mi sono sentita capita, ero data per scontata e non mi sentivo apprezzata.
Ho dato il 100% pur di vederlo stare bene, senza che lui me lo chiedesse.
Dall'altra parte è una persona che mi ha sempre rispettata, su alcune cose mi ci trovavo molto e ho sempre creduto potesse essere l'uomo per me.
Ma poi un giorno, caricata dall'ansia che arrivò dovuta anche ai ritmi di vita cambiati, al fatto che forse stavo "diventando grande" e che quindi stavo maturando (ho 26 anni) ebbi un attacco di panico dovuto ai miei pensieri sul fatto di non provare più lo stesso sentimento e li il calvario.
Mesi e mesi che provavo a stare con lui ma piangevo ogni giorno, ero morta dentro, non ero più io.
Mi distruggevo di pensieri e non stavo bene.
Lo lasciavo ma poi lui tornava ed io cercavo di far andare bene le cose, anche se non volevo ammettere a me stessa che qualcosa era cambiato.
Fino a quando un giorno, arrivai a guardami allo specchio e non mi riconobbi più.
Ero triste, ero senza vita, senza voglia di vivere e li decisi di chiudere.
Lui mi è sempre stato vicino, capendo e comprendendo la situazione, capendo i suoi sbagli ma ormai, forse, era tardi.
Sono passati 4 mesi, io stavo bene ed ero tornata me stessa, con le mie passioni, le mie cose... ho ancora un po' di ansia ma dovute ad una mia insicurezza che mi porto dietro da sempre, e proprio questa che mi fa stare male.
Mi chiedo sempre se abbia fatto la cosa giusta, se forse abbia sbagliato, se quelle motivazioni siano abbastanza...
Due giorni fa si è ripresentato da me ed io ero molto tranquilla, l'ho abbracciato ma ovviamente non era come prima.
Solo che rivederlo mi destabilizza, mi fa riaccendere nella mente il classico loop del tipo: " e se tu non abbia fatto la cosa giusta, se le motivazioni non fossero abbastanza, se l'ansia ti abbia portato a questo, e se ascoltassi troppo le opinioni degli altri ecc ecc ecc... facendo tornare in me l'ansia.
Non ho avuto il bisogno di sentirlo in questo periodo, vivevo la mia vita in tranquillità e il solo pensiero che lui potesse scrivermi mi metteva ansia.
Forse sbaglio ad incontrarlo, a non mandarlo via o a rispondergli, ma lo faccio perchè mi dispiace, è sempre una persona che mi ha dato tanto, però mi destabilizza e io non capisco il perchè.
Forse gran parte di questi pensieri sono dovuti alla mia insicurezza, e so che forse sono proprio io che mi faccio del male e non accetto che questa storia sia finita, nonostante l'abbia lasciato io.
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Buongiorno,
vi sono determinate situazioni , in cui lo stare insieme, o l'essere stati insieme, non esclude l'emergere d'incertezze su che cosa si prova veramente per il partner o il proprio ex.
A volte ci sembra di amarlo, altre volte non ci piace neppure. Spesso ci si chiede se è la persona giusta (o lo è stata) e non si riesce a trovare una risposta chiara a questa domanda.
In altri casi, anche se si ha la sensazione di non essere innamorato di lui/ lei, non si riesce a lasciarlo. E se lo lasciamo e poi ce ne pentiamo? E se poi scopriamo che ci manca? E se poi non trovo nessun altro? E invece se? E se, se..
Insomma il tempo passa, i dubbi restano e noi siamo sempre piu’ incapaci di prendere una posizione ben precisa verso il partner: non riesco a lasciarlo ma nemmeno ad impegnarmi con lui/lei.
Questa condizione è talmente spiacevole che alcune persone non riuscendo a sentirsi abbastanza sicure dei sentimenti che provano verso il loro partner possono giungere a decisioni impulsive.
La decisione di finire la relazione non sortisce l’ effetto liberatorio desiderato: con il passare dei mesi il dubbio di aver fatto la scelta giusta, rinunciando ad un rapporto tutto sommato soddisfacente, diventa sempre più forte.
Se ho dei dubbi significa che c’è qualcosa che non va nella mia decisione?
Quello che differenzia un dubbio legittimo da un dubbio dettato dall’ansia è la frequenza e l’intensità del dubbio. Le persone con problematiche di ansia da relazione possono trascorrere ore ad analizzare minuziosamente i pro e i contro del loro rapporto per cercare di rispondere alla domanda: Ho preso la decisione giusta? .
Il dubbio di avere preso una decisione sbagliata si accompagna alla necessità impellente e angosciante di ottenere una risposta immediata, assoluta e incontrovertibile a questa domanda.
Purtroppo piu’ la persona con ansia da relazione si arrovella per trovare una risposta a questa domanda meno ci riesce ( e l’ansia sale! ). Non esistono infatti dei criteri razionali univoci e incontrovertibili per decidere se una relazione è proprio quella giusta.
La famosa lista di pro e contro del rapporto che tutte le persone con ansia da relazione fanno mentalmente, ha poco valore in sè, siamo noi a decidere che valore attribuire agli aspetti positivi e negativi della relazione.
Il primo passo è quello di rendersi conto che il disagio che si prova verso l'ex può essere amplificato da una problematica di tipo ansioso e che solo riducendo il livello d’ansia si ha la lucidità necessaria per valutare serenamente il rapporto.
Per raggiungere questo obiettivo può essere imparare ad accettare i pensieri che talvolta si hanno verso l'altro ( e che sono una componente normale anche nelle situazioni di fine relazione) senza opporsi e senza controllarne la veridicità.
Se la problematica, permane e magari tende a cronocizzarsi allora può essere opportuno consultare uno psicoterapeuta.
Cordiali Saluti
Dott. Marco Forti
www.psicologosanbenedettodeltronto.it
vi sono determinate situazioni , in cui lo stare insieme, o l'essere stati insieme, non esclude l'emergere d'incertezze su che cosa si prova veramente per il partner o il proprio ex.
A volte ci sembra di amarlo, altre volte non ci piace neppure. Spesso ci si chiede se è la persona giusta (o lo è stata) e non si riesce a trovare una risposta chiara a questa domanda.
In altri casi, anche se si ha la sensazione di non essere innamorato di lui/ lei, non si riesce a lasciarlo. E se lo lasciamo e poi ce ne pentiamo? E se poi scopriamo che ci manca? E se poi non trovo nessun altro? E invece se? E se, se..
Insomma il tempo passa, i dubbi restano e noi siamo sempre piu’ incapaci di prendere una posizione ben precisa verso il partner: non riesco a lasciarlo ma nemmeno ad impegnarmi con lui/lei.
Questa condizione è talmente spiacevole che alcune persone non riuscendo a sentirsi abbastanza sicure dei sentimenti che provano verso il loro partner possono giungere a decisioni impulsive.
La decisione di finire la relazione non sortisce l’ effetto liberatorio desiderato: con il passare dei mesi il dubbio di aver fatto la scelta giusta, rinunciando ad un rapporto tutto sommato soddisfacente, diventa sempre più forte.
Se ho dei dubbi significa che c’è qualcosa che non va nella mia decisione?
Quello che differenzia un dubbio legittimo da un dubbio dettato dall’ansia è la frequenza e l’intensità del dubbio. Le persone con problematiche di ansia da relazione possono trascorrere ore ad analizzare minuziosamente i pro e i contro del loro rapporto per cercare di rispondere alla domanda: Ho preso la decisione giusta? .
Il dubbio di avere preso una decisione sbagliata si accompagna alla necessità impellente e angosciante di ottenere una risposta immediata, assoluta e incontrovertibile a questa domanda.
Purtroppo piu’ la persona con ansia da relazione si arrovella per trovare una risposta a questa domanda meno ci riesce ( e l’ansia sale! ). Non esistono infatti dei criteri razionali univoci e incontrovertibili per decidere se una relazione è proprio quella giusta.
La famosa lista di pro e contro del rapporto che tutte le persone con ansia da relazione fanno mentalmente, ha poco valore in sè, siamo noi a decidere che valore attribuire agli aspetti positivi e negativi della relazione.
Il primo passo è quello di rendersi conto che il disagio che si prova verso l'ex può essere amplificato da una problematica di tipo ansioso e che solo riducendo il livello d’ansia si ha la lucidità necessaria per valutare serenamente il rapporto.
Per raggiungere questo obiettivo può essere imparare ad accettare i pensieri che talvolta si hanno verso l'altro ( e che sono una componente normale anche nelle situazioni di fine relazione) senza opporsi e senza controllarne la veridicità.
Se la problematica, permane e magari tende a cronocizzarsi allora può essere opportuno consultare uno psicoterapeuta.
Cordiali Saluti
Dott. Marco Forti
www.psicologosanbenedettodeltronto.it
Dr. Marco Forti
Psicologo - Psicoterapeuta - Sessuologo - Esperto in EMDR
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 17.5k visite dal 10/05/2020.
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