Paura di creare una mia famiglia
gentili dottori,
premesso, ho 40 anni e al momento vivo ancora coi miei genitori nonostante abbia una casa tutta mia, forse per comodità (ho un cane al quale sono legatissimo che vive dai miei perchè a casa mia non potrebbe stare), ma economicamente e per quanto riguarda la gestione della mia vita sono indipendente, lavoro ecc.
ho avuto parecchie storie nella mia vita, alcune più frivole, ma altre invece con ragazze che amavo, o almeno così mi sembrava perchè partivo a mille con pensieri insieme ecc.
forse anche in quel caso forse era solo passione iniziale perché dopo 6 mesi iniziava a svanire e la mia voglia di passare del tempo col l'altra persona anche (ogni volta che stavo col loro dopo tot tempo sentivo come la voglia di tornare a casa mia, per vedere la partita o star tranquillo col mio cane ecc.
). così finiva sempre che venivo lasciato.
premetto, dal punto di vista sessuale va tutto bene.
anzi è come se la mia attenzione fosse focalizzata tutta lì, nel non scontentare la mia partner sotto quell'aspetto.
in età adolescenziale ho avuto alcune esperienze traumatiche che mi hanno segnato molto, quindi ora ho molta paura di non essere all'altezza e per questo tendo a dare molta importanza alla cosa, forse pure troppa.
per esempio in una storia, lei ha un figlio di 8 anni col quale forse non ho mai legato tanto (non ho questa grande voglia di averne, e inoltre sono una persona molto abitudinaria che ama la routine e mi rende tranquillo quindi tutto ciò che va fuori controllo o in disordine mi turba un pò).
abbiamo fatto diverse cose insieme noi 3 ed è sempre andato tutto bene, nessun litigio, eppure molti atteggiamenti non mi vengono spontanei (tipo andare a prenderlo a scuola al posto suo, nonostante lei avesse provato a farmi capire che ci teneva passassi tempo con lui).
ora sono ancora ad un punto di svolta, fare un passo avanti frequentandoci più spesso come una famiglia (pur vivendo in case differenti), maggior condivisione ecc.
oppure lasciarci.
sono tornato a desiderarla (perlopiù sessualmente), ma anche a non volerla perdere (per orgoglio?).
vorrei capire perchè mi comporto sempre così e rovino tutto, come se fossi un adolescente che non riesce a staccarsi dalla sua famiglia, e finchè è così non riesco ad avere la vera voglia di formarne una mia.
sapevo che un passaggio importante era andare a vivere solo, ma poi con la scusa del cane (forse) non mi sono mai staccato realmente.
andando avanti così ho paura di rinunciare a tante relazioni che potrebbero essere quella giusta.
forse sarebbe andata a finire cmq ed è meglio così perchè si sarebbe perso tempo andando avanti.
forse quando veramente ci sarà quella per cui provo amore vero (e non solo passione) me ne accorgerò e mi verrà spontaneo lasciare tutto e fare una famiglia con lei?
oppure questo non capiterà mai se non mi stacco realmente dai miei e incomincio a provare un pò di solitudine nello star soli?
non so vorrei mi aiutaste a capire meglio.
grazie mille!
premesso, ho 40 anni e al momento vivo ancora coi miei genitori nonostante abbia una casa tutta mia, forse per comodità (ho un cane al quale sono legatissimo che vive dai miei perchè a casa mia non potrebbe stare), ma economicamente e per quanto riguarda la gestione della mia vita sono indipendente, lavoro ecc.
ho avuto parecchie storie nella mia vita, alcune più frivole, ma altre invece con ragazze che amavo, o almeno così mi sembrava perchè partivo a mille con pensieri insieme ecc.
forse anche in quel caso forse era solo passione iniziale perché dopo 6 mesi iniziava a svanire e la mia voglia di passare del tempo col l'altra persona anche (ogni volta che stavo col loro dopo tot tempo sentivo come la voglia di tornare a casa mia, per vedere la partita o star tranquillo col mio cane ecc.
). così finiva sempre che venivo lasciato.
premetto, dal punto di vista sessuale va tutto bene.
anzi è come se la mia attenzione fosse focalizzata tutta lì, nel non scontentare la mia partner sotto quell'aspetto.
in età adolescenziale ho avuto alcune esperienze traumatiche che mi hanno segnato molto, quindi ora ho molta paura di non essere all'altezza e per questo tendo a dare molta importanza alla cosa, forse pure troppa.
per esempio in una storia, lei ha un figlio di 8 anni col quale forse non ho mai legato tanto (non ho questa grande voglia di averne, e inoltre sono una persona molto abitudinaria che ama la routine e mi rende tranquillo quindi tutto ciò che va fuori controllo o in disordine mi turba un pò).
abbiamo fatto diverse cose insieme noi 3 ed è sempre andato tutto bene, nessun litigio, eppure molti atteggiamenti non mi vengono spontanei (tipo andare a prenderlo a scuola al posto suo, nonostante lei avesse provato a farmi capire che ci teneva passassi tempo con lui).
ora sono ancora ad un punto di svolta, fare un passo avanti frequentandoci più spesso come una famiglia (pur vivendo in case differenti), maggior condivisione ecc.
oppure lasciarci.
sono tornato a desiderarla (perlopiù sessualmente), ma anche a non volerla perdere (per orgoglio?).
vorrei capire perchè mi comporto sempre così e rovino tutto, come se fossi un adolescente che non riesce a staccarsi dalla sua famiglia, e finchè è così non riesco ad avere la vera voglia di formarne una mia.
sapevo che un passaggio importante era andare a vivere solo, ma poi con la scusa del cane (forse) non mi sono mai staccato realmente.
andando avanti così ho paura di rinunciare a tante relazioni che potrebbero essere quella giusta.
forse sarebbe andata a finire cmq ed è meglio così perchè si sarebbe perso tempo andando avanti.
forse quando veramente ci sarà quella per cui provo amore vero (e non solo passione) me ne accorgerò e mi verrà spontaneo lasciare tutto e fare una famiglia con lei?
oppure questo non capiterà mai se non mi stacco realmente dai miei e incomincio a provare un pò di solitudine nello star soli?
non so vorrei mi aiutaste a capire meglio.
grazie mille!
[#1]
Gentile Signore,
lei descrive bene la sua realtà anche se non parla molto di sé, se non in termini di consuetudini. Ad esempio, accenna ad un trauma subito in età adolescenziale ma non esplicita nulla al riguardo; sembrerebbe trattarsi di un ambito sessuale ma non è detto.
Racconta di aver avuto parecchie storie, alcune considerate serie, altre meno e, comunque, di essere sempre lasciato. Forse questo accade perché, come precisa lei, dopo un po’ di tempo ha voglia di starsene per i fatti suoi.
Lei chiede di essere aiutato a capire meglio e immagino lei voglia capire perché non sia ancora riuscito a lasciare definitivamente la sua famiglia e perché non riesca ad instaurare una relazione seria e continuativa con una partner.
Non so se questa sia la sua prima richiesta d’aiuto e, nel caso lo fosse, a mia volta mi chiedo come lei sia potuto arrivare a 40 anni senza porsi troppe domande. Probabilmente e questo potrebbe già essere una prima risposta alle sue domande perché il suo apparato difensivo è troppo forte per pensarsi problematico , oppure perché lo stesso è troppo labile per sopportare il peso delle sue problematicità. In ogni caso, è davvero importante che lei inizi a porsi seriamente davanti allo specchio del suo inconscio per capire qualcosa di sé. I consulti online hanno il pregio e il vantaggio di proporre lo sviluppo una iniziale capacità critica e di proporre un primo approccio che sia foriero di riflessioni in proprio. Detto ciò, io ritengo che lei soffra di un problema riconducibile ad una immaturità psico-affettiva, ovvero alla non maturazione della capacità di crescita nel desiderio di avere relazioni intime mature ed adulte. L’aiuto che posso darle è il consiglio di porsi nelle condizioni concrete di risolvere i suoi problemi di immaturità e di analizzare le cause, sicuramente, profonde, che la portano a vivere una vita non soddisfacente dal punto di vista affettivo.
Fintanto che non risolverà i suoi problemi di fondo, sarà inutile chiedersi se continuare la storia in atto o interromperla, perché qualunque soluzione non sarebbe risolutiva e in ogni caso non sarebbe soddisfacente per lei.
Che la sessualità vada bene non è garanzia di buona capacità relazione.
Le auguro buone riflessioni.
lei descrive bene la sua realtà anche se non parla molto di sé, se non in termini di consuetudini. Ad esempio, accenna ad un trauma subito in età adolescenziale ma non esplicita nulla al riguardo; sembrerebbe trattarsi di un ambito sessuale ma non è detto.
Racconta di aver avuto parecchie storie, alcune considerate serie, altre meno e, comunque, di essere sempre lasciato. Forse questo accade perché, come precisa lei, dopo un po’ di tempo ha voglia di starsene per i fatti suoi.
Lei chiede di essere aiutato a capire meglio e immagino lei voglia capire perché non sia ancora riuscito a lasciare definitivamente la sua famiglia e perché non riesca ad instaurare una relazione seria e continuativa con una partner.
Non so se questa sia la sua prima richiesta d’aiuto e, nel caso lo fosse, a mia volta mi chiedo come lei sia potuto arrivare a 40 anni senza porsi troppe domande. Probabilmente e questo potrebbe già essere una prima risposta alle sue domande perché il suo apparato difensivo è troppo forte per pensarsi problematico , oppure perché lo stesso è troppo labile per sopportare il peso delle sue problematicità. In ogni caso, è davvero importante che lei inizi a porsi seriamente davanti allo specchio del suo inconscio per capire qualcosa di sé. I consulti online hanno il pregio e il vantaggio di proporre lo sviluppo una iniziale capacità critica e di proporre un primo approccio che sia foriero di riflessioni in proprio. Detto ciò, io ritengo che lei soffra di un problema riconducibile ad una immaturità psico-affettiva, ovvero alla non maturazione della capacità di crescita nel desiderio di avere relazioni intime mature ed adulte. L’aiuto che posso darle è il consiglio di porsi nelle condizioni concrete di risolvere i suoi problemi di immaturità e di analizzare le cause, sicuramente, profonde, che la portano a vivere una vita non soddisfacente dal punto di vista affettivo.
Fintanto che non risolverà i suoi problemi di fondo, sarà inutile chiedersi se continuare la storia in atto o interromperla, perché qualunque soluzione non sarebbe risolutiva e in ogni caso non sarebbe soddisfacente per lei.
Che la sessualità vada bene non è garanzia di buona capacità relazione.
Le auguro buone riflessioni.
Dott.ssa Grazia Aloi
psicoanalista
Milano
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.1k visite dal 10/05/2020.
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