Disturbo di personalità
COME SI PUÒ INTERVENIRE
Ma cosa fare quando l’ansia diventa invalidante e la qualità della vita viene compromessa?
Dalle ricerche presenti in letteratura ho letto che la terapia d’elezione per i disturbi d’ansia e quindi anche per la fobia sociale è la psicoterapia cognitivo-comportamentale, da sola o combinata con il trattamento farmacologico.
Questa terapia interviene sul sintomo con l’obiettivo di ridurre l’ansia e il timore del giudizio, modificare i pensieri disfunzionali e irrazionali che si innescano nelle situazioni ansiogene, ridurre i comportamenti di evitamento fornendo strategie per affrontare gli eventi temuti.
Ho 22 anni e sono un ragazzo e non sono ansioso, sono nella mia testa i pensieri negativi dove mi sento invalidante certe volte in certe situazioni quando devo parlare con certe persone.
di vivere una vita maggiormente serena e soddisfacente, sperimentando relazioni il più possibile appaganti, non lo faccio vivo con mio padre e ho una vita dura dopo che mia madre non c'è piu e ora che mi sto facendo più grande vorrei prendere le redini in mano e incominciare a non avere più paura del mondo, quali sono le indicazioni per vivere la mia vita con più serenità e non pensare a quei pensieri irrazionali che ho
Ma cosa fare quando l’ansia diventa invalidante e la qualità della vita viene compromessa?
Dalle ricerche presenti in letteratura ho letto che la terapia d’elezione per i disturbi d’ansia e quindi anche per la fobia sociale è la psicoterapia cognitivo-comportamentale, da sola o combinata con il trattamento farmacologico.
Questa terapia interviene sul sintomo con l’obiettivo di ridurre l’ansia e il timore del giudizio, modificare i pensieri disfunzionali e irrazionali che si innescano nelle situazioni ansiogene, ridurre i comportamenti di evitamento fornendo strategie per affrontare gli eventi temuti.
Ho 22 anni e sono un ragazzo e non sono ansioso, sono nella mia testa i pensieri negativi dove mi sento invalidante certe volte in certe situazioni quando devo parlare con certe persone.
di vivere una vita maggiormente serena e soddisfacente, sperimentando relazioni il più possibile appaganti, non lo faccio vivo con mio padre e ho una vita dura dopo che mia madre non c'è piu e ora che mi sto facendo più grande vorrei prendere le redini in mano e incominciare a non avere più paura del mondo, quali sono le indicazioni per vivere la mia vita con più serenità e non pensare a quei pensieri irrazionali che ho
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"Ma cosa fare quando l’ansia diventa invalidante e la qualità della vita viene compromessa?"
Gentile Utente,
per prima cosa è necessario avere una diagnosi precisa e corretta, che forse non è mai stata posta.
Solo in seconda battuta si potrà capire se e come intervenire.
Personalmente Le suggerisco di lasciare perdere la letteratura scientifica, che è appannaggio degli addetti ai lavori e di affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta della Sua zona per diagnosi e trattamento.
Un consulto on line può essere orientativo, ma non può rispondere alla Sua richiesta su COME FARE, in quanto non terapeutico.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
per prima cosa è necessario avere una diagnosi precisa e corretta, che forse non è mai stata posta.
Solo in seconda battuta si potrà capire se e come intervenire.
Personalmente Le suggerisco di lasciare perdere la letteratura scientifica, che è appannaggio degli addetti ai lavori e di affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta della Sua zona per diagnosi e trattamento.
Un consulto on line può essere orientativo, ma non può rispondere alla Sua richiesta su COME FARE, in quanto non terapeutico.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gent.le ragazzo,
da quello che ci riferisce, si potrebbe ipotizzare che il suo disturbo d'ansia, assume le forma di una fobia sociale, che, sinteticamente, consiste nella paura di interagire con gli altri o di farlo in modo imbarazzante.
Nella clinica psicologica, in alcuni casi, alle diagnosi di disturbi ansia si associa anche la diagnosi di disturbo della personalità. I disturbi di personalità, brevemente, sono modelli di comportamento caratterizzati da percezione di Sè, degli Altri e del Mondo circostante rigidi e disadattivi da compromettere il funzionamento interpersonale e/o lavorativo dell'individuo.
Tale valutazione diagnostica, va fatta con estrema cautela negli adolescenti, consideri che lei si trova in una fase "media" dell'adolescenza (la "prima" adolescenza, di solito inizia intorno 13-14 anni e finisce prima dei 20 anni), perché la personalità è in questa fase della vita estremamente dinamica, cioè soggetta a cambiamenti importanti per la formazione e consolidamento della propria identità.
Pertanto, le consiglio di non farsi "autodiagnosi", bensì di rivolgersi ad uno psicologo per comprendere le cause e la natura del suo disagio e insieme individuare il percorso adeguato da seguire per ritrovare il proprio benessere e vivere in modo adeguato le relazioni interpersonali.
Infine, valuti la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo, anche attraverso la modalità on-line.
da quello che ci riferisce, si potrebbe ipotizzare che il suo disturbo d'ansia, assume le forma di una fobia sociale, che, sinteticamente, consiste nella paura di interagire con gli altri o di farlo in modo imbarazzante.
Nella clinica psicologica, in alcuni casi, alle diagnosi di disturbi ansia si associa anche la diagnosi di disturbo della personalità. I disturbi di personalità, brevemente, sono modelli di comportamento caratterizzati da percezione di Sè, degli Altri e del Mondo circostante rigidi e disadattivi da compromettere il funzionamento interpersonale e/o lavorativo dell'individuo.
Tale valutazione diagnostica, va fatta con estrema cautela negli adolescenti, consideri che lei si trova in una fase "media" dell'adolescenza (la "prima" adolescenza, di solito inizia intorno 13-14 anni e finisce prima dei 20 anni), perché la personalità è in questa fase della vita estremamente dinamica, cioè soggetta a cambiamenti importanti per la formazione e consolidamento della propria identità.
Pertanto, le consiglio di non farsi "autodiagnosi", bensì di rivolgersi ad uno psicologo per comprendere le cause e la natura del suo disagio e insieme individuare il percorso adeguato da seguire per ritrovare il proprio benessere e vivere in modo adeguato le relazioni interpersonali.
Infine, valuti la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo, anche attraverso la modalità on-line.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 794 visite dal 08/05/2020.
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Approfondimento su Ansia
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