Gay dal nulla?
Salve gentili dottori, sono un ragazzo di quasi 25 anni.
Scrivo qui perché sono in una fase piuttosto critica della mia vita.
Vi racconto un po di me:
Ho perso mio padre quando avevo 7 anni per un incidente sul lavoro ed era il mio eroe.
Alla domanda chi preferivo fra i miei genitori io rispondevo sempre il papà (non perché lei mi facesse mancare qualcosa anzi).
Mia madre è stata sempre molto ansiosa da allora ma non ci ha mai fatto mancare nulla, sebbene parlare di papà fosse tabù.
Quindi il nostro rapporto è rimasto in qualche modo sospeso.
Ho due fratelli, anche con loro non si è mai parlato di questo tranne con uno e solo da qualche mese.
Sono cresciuto con un enorme desiderio di attirare l’attenzione delle ragazze ma purtroppo non ho mai concluso molto perché il mio carattere è molto particolare sono timido nonché insicuro del mio aspetto fisico (pelle leggermente imperfetta e sono gracilino).
Guardando gli altri ragazzi ho sempre provato tanta invidia quasi radicata in me, li guardavo sempre in viso e dal punto di vista della muscolatura, sempre e solo per invidia! Pensavo cose del tipo: cavolo ad essere cosi quante tipe avrei ai miei piedi!
Ho avuto una storia, l’unica e durata 6 anni.
Il sesso era fantastico, tranne qualche volta dove magari c’era lo stress di scuola/università e non si aveva moltissima voglia per non parlare del fatto che comunque, passatemi i termini, non è facilissimo pescare sempre nello stesso laghetto per un uomo!
Poi è finita... perché c’erano problemi con la sua famiglia e conflitti sul futuro.
Fatto sta che ci lasciamo 2 anni fa... da allora mi sono sempre sentito un po solo anche dopo un bel po dalla batosta.
A inizio estate inizio con un po di ansia... ingiustificata ed arrivata dopo averci provato con una ragazza dell’università senza successo cosi inizio un percorso psicoterapeutico.
Sta andando bene... se non che circa 3 settimane fa dopo una masturbazione che non è stata molto appagante, (situazione arrivata con l’arrivo dell’ansia) mi folgora la domanda: se fosse perché non mi piacciono più le ragazze?
E poi: spiegherebbe la fortissima ansia che provo da dopo il rifiuto (molto forte al punto da non provarci piu ma comunque con svariate cotte)
inizia il mio calvario... faccio delle associazioni che sembrano assurde tipo: il vuoto di papà può essere solo riempito da un uomo nella tua vita, una donna non può hai avuto gia mamma!... in piu ho fatto svariate ricerche in internet sulla correlazione gay/figura paterna e mi sono solo terrorizzato.
Io sogno una famiglia e di innamorarmi perdutamente.
Ora... Si può diventare gay perché si affronta un trauma infantile messo un po da parte?
Poi a 25 anni?! ! Basta superare la cosa e tornerà il desiderio sessuale per le donne e basta?
Non mi sento gay solo impauritissimo perché sento il bisogno di affetto maschile: non sessuale anche se ci sono pensieri intrusivi che prima mi davano disgusto, ora per l’ansia sono quasi indifferenti (ma non li ho accettati)
Scrivo qui perché sono in una fase piuttosto critica della mia vita.
Vi racconto un po di me:
Ho perso mio padre quando avevo 7 anni per un incidente sul lavoro ed era il mio eroe.
Alla domanda chi preferivo fra i miei genitori io rispondevo sempre il papà (non perché lei mi facesse mancare qualcosa anzi).
Mia madre è stata sempre molto ansiosa da allora ma non ci ha mai fatto mancare nulla, sebbene parlare di papà fosse tabù.
Quindi il nostro rapporto è rimasto in qualche modo sospeso.
Ho due fratelli, anche con loro non si è mai parlato di questo tranne con uno e solo da qualche mese.
Sono cresciuto con un enorme desiderio di attirare l’attenzione delle ragazze ma purtroppo non ho mai concluso molto perché il mio carattere è molto particolare sono timido nonché insicuro del mio aspetto fisico (pelle leggermente imperfetta e sono gracilino).
Guardando gli altri ragazzi ho sempre provato tanta invidia quasi radicata in me, li guardavo sempre in viso e dal punto di vista della muscolatura, sempre e solo per invidia! Pensavo cose del tipo: cavolo ad essere cosi quante tipe avrei ai miei piedi!
Ho avuto una storia, l’unica e durata 6 anni.
Il sesso era fantastico, tranne qualche volta dove magari c’era lo stress di scuola/università e non si aveva moltissima voglia per non parlare del fatto che comunque, passatemi i termini, non è facilissimo pescare sempre nello stesso laghetto per un uomo!
Poi è finita... perché c’erano problemi con la sua famiglia e conflitti sul futuro.
Fatto sta che ci lasciamo 2 anni fa... da allora mi sono sempre sentito un po solo anche dopo un bel po dalla batosta.
A inizio estate inizio con un po di ansia... ingiustificata ed arrivata dopo averci provato con una ragazza dell’università senza successo cosi inizio un percorso psicoterapeutico.
Sta andando bene... se non che circa 3 settimane fa dopo una masturbazione che non è stata molto appagante, (situazione arrivata con l’arrivo dell’ansia) mi folgora la domanda: se fosse perché non mi piacciono più le ragazze?
E poi: spiegherebbe la fortissima ansia che provo da dopo il rifiuto (molto forte al punto da non provarci piu ma comunque con svariate cotte)
inizia il mio calvario... faccio delle associazioni che sembrano assurde tipo: il vuoto di papà può essere solo riempito da un uomo nella tua vita, una donna non può hai avuto gia mamma!... in piu ho fatto svariate ricerche in internet sulla correlazione gay/figura paterna e mi sono solo terrorizzato.
Io sogno una famiglia e di innamorarmi perdutamente.
Ora... Si può diventare gay perché si affronta un trauma infantile messo un po da parte?
Poi a 25 anni?! ! Basta superare la cosa e tornerà il desiderio sessuale per le donne e basta?
Non mi sento gay solo impauritissimo perché sento il bisogno di affetto maschile: non sessuale anche se ci sono pensieri intrusivi che prima mi davano disgusto, ora per l’ansia sono quasi indifferenti (ma non li ho accettati)
[#1]
Gentile Utente,
intanto vorrei incoraggiarLa a discutere questa problematica in terapia, anche perché dice di trovarsi bene e quindi credo sia il luogo e il momento migliori per poterne venire a capo.
Tenga presente che moltissime persone possono perdere un genitore, ma questo non è correlato con l'omosessualità, né con eventuali problemi.
La mamma, come Lei stesso ha confermato, si è occupata di Lei e quindi si può ragionevolmente ritenere che la Sua vita sia stata piena, che Lei sia stata una persona accudita da un adulto in grado di farlo perfettamente. Senz'altro non dev'essere stato facile per la mamma accudire tre figli da sola e dovendo contemporaneamente elaborare il lutto per la perdita del marito (tra l'altro, morto improvvisamente, senza che la mamma potesse lontanamente immaginare ).
Ora, Lei ha anche scritto che la mamma è ansiosa e forse questo si spiega proprio leggendo la vita difficile che ha avuto. Ma tenga presente che genitori ansiosi possono in qualche modo insegnare inconsapevolmente ai figli che in effetti il mondo è pericoloso e pieno di insidie. Quindi anche i figli di persone ansiose possono più facilmente essere ansiose
Venendo al problema relativo al dubbio legato all'omosessualità, direi che le persone omosessuali di solito sono ben felici di esserlo, non se ne disperano. A me sembra che la Sua sia ansia e La invito a discuterne col terapeuta.
Cordiali saluti,
intanto vorrei incoraggiarLa a discutere questa problematica in terapia, anche perché dice di trovarsi bene e quindi credo sia il luogo e il momento migliori per poterne venire a capo.
Tenga presente che moltissime persone possono perdere un genitore, ma questo non è correlato con l'omosessualità, né con eventuali problemi.
La mamma, come Lei stesso ha confermato, si è occupata di Lei e quindi si può ragionevolmente ritenere che la Sua vita sia stata piena, che Lei sia stata una persona accudita da un adulto in grado di farlo perfettamente. Senz'altro non dev'essere stato facile per la mamma accudire tre figli da sola e dovendo contemporaneamente elaborare il lutto per la perdita del marito (tra l'altro, morto improvvisamente, senza che la mamma potesse lontanamente immaginare ).
Ora, Lei ha anche scritto che la mamma è ansiosa e forse questo si spiega proprio leggendo la vita difficile che ha avuto. Ma tenga presente che genitori ansiosi possono in qualche modo insegnare inconsapevolmente ai figli che in effetti il mondo è pericoloso e pieno di insidie. Quindi anche i figli di persone ansiose possono più facilmente essere ansiose
Venendo al problema relativo al dubbio legato all'omosessualità, direi che le persone omosessuali di solito sono ben felici di esserlo, non se ne disperano. A me sembra che la Sua sia ansia e La invito a discuterne col terapeuta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
La ringrazio molto per la sua risposta.
Ha ragione dovrei parlarne di più in terapia.
Il problema è che la persona da cui vado sembra lasciare aperta la possibilità che tutto ciò che mi terrorizza si verifichi... e questo non mi rende semplice vuotare il sacco...
La cosa che non capisco è perché (avendo evidenti altri problemi) io mi sia fissato su questo della sessualità e ho ancora molta paura.... molta molta paura perché non riesco a placare i pensieri intrusivi che iniziano dal mattino appena apro gli occhi.
Continuo a credere che in qualche modo il mio orientamento sia cambiato a causa dell’assenza prolungata di papà che in qualche modo vorrei incosapevolmente rimpiazzare.
Vorrei chiederle un’altra cosa...
Vedermi con un uomo mi disgustava all’inizio, ora non so per quale motivo ma è come se l’ansia tappasse quel disgusto e mi spavento ancora di più perché penso che allora lo farei. Inoltre sento una specie di avversione per il sesso e ho paura che permanga guastando future relazioni...
È normale che l’ansia faccia questo? Non voglio rimanere incastrato per anni in questo pensiero ne sarei distrutto...
sono consapevole di come tutto è iniziato (spavento per calo libido, un aspetto della mia vita che ho sempre ritenuto importante)... eppure non riesco a placare i pensieri e la paura.
È evidente che io abbia in qualche modo idealizzato le relazioni sentimentali... e che soffra per i miei insuccessi in quest’ambito
Ma perché per l’ansia rimetto in discussione tutto?
Ha ragione dovrei parlarne di più in terapia.
Il problema è che la persona da cui vado sembra lasciare aperta la possibilità che tutto ciò che mi terrorizza si verifichi... e questo non mi rende semplice vuotare il sacco...
La cosa che non capisco è perché (avendo evidenti altri problemi) io mi sia fissato su questo della sessualità e ho ancora molta paura.... molta molta paura perché non riesco a placare i pensieri intrusivi che iniziano dal mattino appena apro gli occhi.
Continuo a credere che in qualche modo il mio orientamento sia cambiato a causa dell’assenza prolungata di papà che in qualche modo vorrei incosapevolmente rimpiazzare.
Vorrei chiederle un’altra cosa...
Vedermi con un uomo mi disgustava all’inizio, ora non so per quale motivo ma è come se l’ansia tappasse quel disgusto e mi spavento ancora di più perché penso che allora lo farei. Inoltre sento una specie di avversione per il sesso e ho paura che permanga guastando future relazioni...
È normale che l’ansia faccia questo? Non voglio rimanere incastrato per anni in questo pensiero ne sarei distrutto...
sono consapevole di come tutto è iniziato (spavento per calo libido, un aspetto della mia vita che ho sempre ritenuto importante)... eppure non riesco a placare i pensieri e la paura.
È evidente che io abbia in qualche modo idealizzato le relazioni sentimentali... e che soffra per i miei insuccessi in quest’ambito
Ma perché per l’ansia rimetto in discussione tutto?
[#3]
Ex utente
Inoltre, mi rifiuto di credere a cose come l’omosessualità latente.
Le trovo davvero stupide perché lo stesso concetto vorrebbe presupporre che possiamo non conoscere un aspetto della nostra vita cosi importante per anni e anni... cosa che trovo assurda.
Ma ammetto che l’ansia mi porta pure li... e non me lo spiego...
Davvero ci si accorge di essere gay cosi all’improvviso? o questi maledetti coming out in età adulta sono una falsità e una repressione che continua dall’adolescenza?
In ultima analisi, io credo che chi è gay prima avverta delle sensazioni e solo dopo faccia i pensieri che possono farlo stare male
Invece per me è stato tutto l’opposto ovvero prima un pensiero e zero sensazioni, e dopo la catastrofe nella mia testa che distorce tutto.
Le trovo davvero stupide perché lo stesso concetto vorrebbe presupporre che possiamo non conoscere un aspetto della nostra vita cosi importante per anni e anni... cosa che trovo assurda.
Ma ammetto che l’ansia mi porta pure li... e non me lo spiego...
Davvero ci si accorge di essere gay cosi all’improvviso? o questi maledetti coming out in età adulta sono una falsità e una repressione che continua dall’adolescenza?
In ultima analisi, io credo che chi è gay prima avverta delle sensazioni e solo dopo faccia i pensieri che possono farlo stare male
Invece per me è stato tutto l’opposto ovvero prima un pensiero e zero sensazioni, e dopo la catastrofe nella mia testa che distorce tutto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.9k visite dal 07/05/2020.
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