Sento di non poter andare avanti
Nonostante mi crei delle difficoltà parlarne proverò lo stesso.
Da poco ho concluso una relazione e da lì parte il mio calvario: l’ho mai amato?
Lo hai usato?
Era solo dipendenza?
Domande che si erano verificate già al momento della nostra prima rottura.
Forse non sono mai stata convinta di questo rapporto, eppure era l’unica persona con la quale volessi condividere il mio tempo, mi sentissi complice.
Da quando ci siamo lasciati io non parlo più con nessuno, i sensi di colpa verso di lui mi stanno consumando.
Ho perso 10 kg se non di più ormai, non ho né fame ne sete.
Non dormo, appena mi sveglio al mattino (sempre allo stesso orario) penso perché sono ancora viva?
Perché non sono morta.
A volte mi affaccio al balcone e guardi fisso la strada e mi chiedo come sarebbe se finissi lì e smettessi di vivere.
Il mio umore oscilla dalla tristezza alla rabbia costante.
I miei familiari tentato di starmi vicino ma io respingo ogni tipo di aiuto, forse perché non sento di meritarlo.
Quando parlo con la mia terapeuta mi sembra di non concludere nulla.
E intanto le mie ossessioni continuano, svalutano tutto e a volte mi rivolgo a loro come fossero esterne dalla mia testa, mi sento una persona crudele che non merita di vivere, questa è la verità.
A volte l’ansia è così forte che per placarla mi sbatto la testa contro il muro, mi graffio da sola le braccia, mi mordo le nocche delle mani e a volte mi di a schiaffi e pugni.
Prego che il giorno dopo non arrivi mai.
Come si fa, ora mi chiedo, a perdonarsi dopo aver fatto tanto male, come?
Perché io pur avendone la possibilità non ho voglia di vivere e andare avanti.
Da poco ho concluso una relazione e da lì parte il mio calvario: l’ho mai amato?
Lo hai usato?
Era solo dipendenza?
Domande che si erano verificate già al momento della nostra prima rottura.
Forse non sono mai stata convinta di questo rapporto, eppure era l’unica persona con la quale volessi condividere il mio tempo, mi sentissi complice.
Da quando ci siamo lasciati io non parlo più con nessuno, i sensi di colpa verso di lui mi stanno consumando.
Ho perso 10 kg se non di più ormai, non ho né fame ne sete.
Non dormo, appena mi sveglio al mattino (sempre allo stesso orario) penso perché sono ancora viva?
Perché non sono morta.
A volte mi affaccio al balcone e guardi fisso la strada e mi chiedo come sarebbe se finissi lì e smettessi di vivere.
Il mio umore oscilla dalla tristezza alla rabbia costante.
I miei familiari tentato di starmi vicino ma io respingo ogni tipo di aiuto, forse perché non sento di meritarlo.
Quando parlo con la mia terapeuta mi sembra di non concludere nulla.
E intanto le mie ossessioni continuano, svalutano tutto e a volte mi rivolgo a loro come fossero esterne dalla mia testa, mi sento una persona crudele che non merita di vivere, questa è la verità.
A volte l’ansia è così forte che per placarla mi sbatto la testa contro il muro, mi graffio da sola le braccia, mi mordo le nocche delle mani e a volte mi di a schiaffi e pugni.
Prego che il giorno dopo non arrivi mai.
Come si fa, ora mi chiedo, a perdonarsi dopo aver fatto tanto male, come?
Perché io pur avendone la possibilità non ho voglia di vivere e andare avanti.
[#1]
Dal suo scritto si intuisce una grande sofferenza che forse la conclusione della relazione di cui parla potrebbe aver fatto emergere in modo massiccio. Leggo che frequenta una psicoterapia, bene. Le consiglio di riportare in quel setting ogni dubbio che la assale, ogni angoscia e ogni pensiero negativo...ciò la potrà aiutare a trovare un senso in ciò che le accade e ad elaborare le sue sofferenze in modo da renderle una preziosa risorsa...Le sono vicina
Dott.ssa Luisa Corda
Roma
Dott.ssa Luisa Corda
Roma
Dr.ssa Luisa Corda
Psicologa ,Psicoterapeuta
via Carlo Spinola 5 00154 Roma
3334667914
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 03/05/2020.
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