Dubbi sui sentimenti verso la mia compagna
Buongiorno,
sto vivendo una relazione da ormai sette anni con la mia compagna.
Entrambi lavoriamo e siamo vicini al momento in cui andremo a convivere.
Proprio in questo momento sono tornati in me alcuni dubbi, che ho avuto a fasi alterne durante tutta la nostra storia.
Facendo un passo indietro, ebbi la mia prima relazione alla fine delle superiori.
Fu breve ma intensa, almeno per me.
Durò solo alcuni mesi.
Ero innamorato e quando lei mi lasciò per un altra persona, soffrii molto.
Ancora oggi ripensare a quei momenti non mi lascia indifferente, segno di una ferita profonda.
Passarono un paio di anni, in cui, forse a causa del dolore, sentivo forte il bisogno di avere qualcuno al mio fianco.
Alla fine cominciai la storia con la mia compagna attuale.
Notai subito che non provavo le stesse emozioni forti e forse ossessive della prima storia, tuttavia mi trovai subito estremamente a mio agio con lei, come se la conoscessi da anni.
Mancava pero quel qualcosa in piu... quelle farfalle allo stomaco tipiche dell'innamoramento.
Decisi di non darci troppo peso e continuai la mia storia con lei, con cui stavo molto bene.
La mia compagna al contrario mi dimostrò fin da subito quanto era forte il suo amore per me.
Negli anni questi dubbi sull'autenticità dei miei sentimenti sono tornati periodicamente, ma li ho sempre superati, anche confrontandomi con lei.
Il mio timore, che saltuariamente si ripresenta, è che io mi sia messo con lei per comodità, per compensare l'affetto di cui sentivo il bisogno.
Ed inoltre temo di non aver mai affrontato seriamente questi dubbi per paura di dover affrontare una realtà che mi allontani da lei, visto che siamo legatissimi.
Adesso che siamo vicini ad un passo importante, lei mi chiede chiarezza una volta per tutte e anche io ho bisogno di prendere una decisione definitiva... Io voglio poter vivere serenamente la mia storia con lei, ponendo fine a questi dubbi, o se necessario chiuderla qua per evitare di prenderla in giro ulteriormente.
Faccio fatica a essere lucido, pensare di non stare più con lei mi spaventa e mi provoca dolore.
Ma allo stesso tempo capisco che non posso più permettermi dubbi di questo tipo.
Solo il fatto che non li abbia risolti subito è una grave mancanza nei suoi confronti.
Non riesco a capire cosa provo... se questo dubbio sia solo un'idea che mi sono messo in testa facendo il confronto con la mia prima storia oppure una mancanza concreta.
Non trovo aspetti che non vadano bene nel nostro rapporto, ma voglio un amore vero per me e per lei... e questi pensieri che mi tormentano non mi fanno stare sereno.
Vi ringrazio per eventuali suggerimenti che vogliate darmi.
sto vivendo una relazione da ormai sette anni con la mia compagna.
Entrambi lavoriamo e siamo vicini al momento in cui andremo a convivere.
Proprio in questo momento sono tornati in me alcuni dubbi, che ho avuto a fasi alterne durante tutta la nostra storia.
Facendo un passo indietro, ebbi la mia prima relazione alla fine delle superiori.
Fu breve ma intensa, almeno per me.
Durò solo alcuni mesi.
Ero innamorato e quando lei mi lasciò per un altra persona, soffrii molto.
Ancora oggi ripensare a quei momenti non mi lascia indifferente, segno di una ferita profonda.
Passarono un paio di anni, in cui, forse a causa del dolore, sentivo forte il bisogno di avere qualcuno al mio fianco.
Alla fine cominciai la storia con la mia compagna attuale.
Notai subito che non provavo le stesse emozioni forti e forse ossessive della prima storia, tuttavia mi trovai subito estremamente a mio agio con lei, come se la conoscessi da anni.
Mancava pero quel qualcosa in piu... quelle farfalle allo stomaco tipiche dell'innamoramento.
Decisi di non darci troppo peso e continuai la mia storia con lei, con cui stavo molto bene.
La mia compagna al contrario mi dimostrò fin da subito quanto era forte il suo amore per me.
Negli anni questi dubbi sull'autenticità dei miei sentimenti sono tornati periodicamente, ma li ho sempre superati, anche confrontandomi con lei.
Il mio timore, che saltuariamente si ripresenta, è che io mi sia messo con lei per comodità, per compensare l'affetto di cui sentivo il bisogno.
Ed inoltre temo di non aver mai affrontato seriamente questi dubbi per paura di dover affrontare una realtà che mi allontani da lei, visto che siamo legatissimi.
Adesso che siamo vicini ad un passo importante, lei mi chiede chiarezza una volta per tutte e anche io ho bisogno di prendere una decisione definitiva... Io voglio poter vivere serenamente la mia storia con lei, ponendo fine a questi dubbi, o se necessario chiuderla qua per evitare di prenderla in giro ulteriormente.
Faccio fatica a essere lucido, pensare di non stare più con lei mi spaventa e mi provoca dolore.
Ma allo stesso tempo capisco che non posso più permettermi dubbi di questo tipo.
Solo il fatto che non li abbia risolti subito è una grave mancanza nei suoi confronti.
Non riesco a capire cosa provo... se questo dubbio sia solo un'idea che mi sono messo in testa facendo il confronto con la mia prima storia oppure una mancanza concreta.
Non trovo aspetti che non vadano bene nel nostro rapporto, ma voglio un amore vero per me e per lei... e questi pensieri che mi tormentano non mi fanno stare sereno.
Vi ringrazio per eventuali suggerimenti che vogliate darmi.
[#1]
Gentile utente,
ci dice che "..Non riesco a capire cosa provo..." e auspica "eventuali suggerimenti che vogliate darmi".
Immagino che questo consulto possa essere il primo passo verso un consulto di persona,
dopo 7 anni infatti non è pensabile che si affidi il proprio passato e il futuro di due persone ad una risposta online,
sia pure professionale e redatta certamente in scienza e coscienza.
Non è possibile capire - senza conoscerLa - se si tratti
realmente di un dubbio relativo alla dimensione affettiva,
oppure di un dubbio "a prescindere"; che ha preso di mira la dimensione affettiva ma potrebbe essere anche qualche altro contenuto.
Non è una distinzione sofistica,
al contrario è di fondamentale importanza per la soluzione del problema.
In realtà ciò ha a che fare con la diagnosi, che si sviluppa nell'incontro, nei primi due o tre incontri con uno Psicologo/a
diagnosi che è impossibile fare qui.
Ha mai pensato in questi "anni dubbiosi" a chiedere aiuto psicologico di persona?
Eventualmente quali difficoltà (mentali, operative,..) ha incontrato?
Attualmente potrebbe essere più pronto a farlo,
anche considerando l'imminenza di un evento tanto importante (dal punto di vista operativo e simbolico) quale l'inizio della convivenza?
Cordiali saluti.
Dott. Brunialti
ci dice che "..Non riesco a capire cosa provo..." e auspica "eventuali suggerimenti che vogliate darmi".
Immagino che questo consulto possa essere il primo passo verso un consulto di persona,
dopo 7 anni infatti non è pensabile che si affidi il proprio passato e il futuro di due persone ad una risposta online,
sia pure professionale e redatta certamente in scienza e coscienza.
Non è possibile capire - senza conoscerLa - se si tratti
realmente di un dubbio relativo alla dimensione affettiva,
oppure di un dubbio "a prescindere"; che ha preso di mira la dimensione affettiva ma potrebbe essere anche qualche altro contenuto.
Non è una distinzione sofistica,
al contrario è di fondamentale importanza per la soluzione del problema.
In realtà ciò ha a che fare con la diagnosi, che si sviluppa nell'incontro, nei primi due o tre incontri con uno Psicologo/a
diagnosi che è impossibile fare qui.
Ha mai pensato in questi "anni dubbiosi" a chiedere aiuto psicologico di persona?
Eventualmente quali difficoltà (mentali, operative,..) ha incontrato?
Attualmente potrebbe essere più pronto a farlo,
anche considerando l'imminenza di un evento tanto importante (dal punto di vista operativo e simbolico) quale l'inizio della convivenza?
Cordiali saluti.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 03/05/2020.
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