Quale disturbo di base potrei avere e qualr percorso di terapia dovrei intraprendere?

Gentili medici psicologi,
Vorrei chiedere su questo forum un consiglio sul tipo di disturbo che temo di avere e se sia necessario o meno ricorrere ad una terapia (e di che tipo?) e secondo quale urgenza.
In famiglia conto già casi di parenti che hanno sofferto di malattie di tipo psicologico (nonni con pesanti esaurimenti nervosi, così catalogati in quegli anni)

Ho 24 anni e di indole mi definirei pesantemente malinconico.


Sento di essere oppresso a livello mentale da qualcosa che a prima vista mi sembra essere una ossessione.

In molti gesti quotidiani sono vittima di vincoli e azioni che temo di mettere in atto tutto con la finalità di tenere tutto sotto controllo.
Per anni, e temo di sentire la necessità di farlo ancora, registravo con il cellulare tutto ciò che facevo all'esterno audio e video...lo stesso per quando guidavo.
Ho ancora adesso filmati delle strade che percorrevo in auto nel lontano 2017.
L'assenza di un occhio esterno che registrasse tutto ciò che facessi mi angosciava letteralmente perché avevo una paura profondissima che a distanza di anni quando magari tutto fosse passato mi sarebbero venuti a rendere conto di azione o frasi dette di cui io avrei rimosso l'esistenza.
Dall'aver insultato qualcuno pur non avendone ricordo (nella fase più acuta bloccavo la porta della mia camera da letto per evitare di fare azioni in sonnambulismo) all'aver investito un pedone.


Questo tipo di approccio viene applicato in tutte le azioni quotidiane credo sia dovuta anche ad una serie di eventi della mia vita che ho forse represso e non affrontato nel giusto corretto.
Ho qualche ricordo di piccole difficoltà simile sin dai tempi delle elementari (per esempio la paura di non spegnere correttamente il PC causando esplosioni e una maestra che disse che avevo una mente sempre in incessante elaborazione di dati che rischiava il crash), nello specifico per tutta la fase adolescenziale ho forse vissuto in prima persona una forte depressione (ricordo lucidamente un pensiero suicida fatto davanti alla finestra, quando avevo 13 anni durante un attacco d'ansia) da una ossessione dovuta a una fobia recentemente risolta (era di natura medica) e ho interiorizzato in modo distorto dei traumi che hanno subito persone che ho lasciato poi andare perché vivevo il fallimento da bambino di 10-12 anni di non essere stato in grado di assistere quella persona (un mio coetaneo).


Ho sempre avuto uno spiccato senso di responsabilità provando a "essere il minor peso possibile" e credo che le due prove di vita ricevute rispettivamente tra i 10 e i 14 anni abbiano ravvivato questo disturbo mai sparito che temo sarà sempre più invalidante nel corso della vita adulta che è appena iniziata.
Può essere che stia collegando elementi non correlati, ma questo è il puzzle di ricostruzione che ho compiuto nella mia testa.


Gentilmente, quale tipo di disturbo vi pare di scorgere righe e se (e quale) tipo di percorso dovrei intraprendere per provare a venirne fuori?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
se ha letto le nostre linee guida avrà visto che non facciamo diagnosi né terapie online.
Le consiglio di conservare la lettera che ci ha scritto e di portarla o spedirla ad uno psicoterapeuta (ce n'è di laureati in Psicologia e di laureati in Medicina).
Per il genere di disturbi da lei descritto in genere si consiglia la terapia cognitivo-comportamentale.
Può cominciare col farsi prescrivere qualche colloquio alle ASL dal suo medico di famiglia, oppure cercare sull'albo degli psicologi della sua regione o sull'albo nazionale dei medici lo psicoterapeuta a lei più adatto.
Qualche telefonata agli specialisti le fornirà ulteriori informazioni e strumenti per scegliere.
Le faccio i miei complimenti perché scrivendoci ha mostrato di volersi prendere cura di sé stesso e di voler migliorare la qualità della sua vita. Auguri!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
La ringrazio per la risposta rapida. Ovviamente non confidavo di iniziare online un percorso di terapia non essendoci né il modo né lo spazio. La necessità di cambiare "con la testa" un tratto che mi trascino credo da sempre è sopraggiunta di recente perché a seguito del termine una frequentazione con una ragazza, per un mix di elementi tra cui temo anche questo mio schema mentale, ed essendo in procinto di laurearmi la naturale tensione degli ultimi giorni della situazione ha fatto sì che accusassi la cosa anche da un punto di vista fisico. Cosa mai successa prima di ora. Con l'inevitabile montare delle responsabilità della vita adulta e terminata da qualche anno ormai la fase più provante a livello emotivo credo si renda necessario porre rimedio prima che essa rimonti sotto altre forme.
Buona giornata
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Auguri infiniti, anche per la laurea. Aver raggiunto dei traguardi la spronerà a migliorare su tutti i fronti.
Se crede, ci tenga al corrente.
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