Come affrontare un lutto
Salve medici, ho 29 anni e da pochi giorni ho perso mia mamma, una grande mamma.
Io mio fratello e il mio caro papà abbiamo combattuto con lei la feroce malattia del tumore per quattro anni.
In questi anni, dopo la notizia ho cercato di condurre una vita normale con dei limiti: non riuscivo piú a disegnare... attività per la quale ho studiato che facevo spesso di notte ma avevo paura di essere troppo concentrata e non sentire mia mamma che si lamentava dei suoi dolori nella sua stanza, non ho avuto relazioni amorose perché non potevo occuparmi il cuore o vivere altre emozioni.
Peró vivevo, lavoravo e uscivo nel weekend, ma ero sempre per lei nonostante ci fosse mio padre, colonna portante, un marito e un padre d' oro.
Viveva per lei.
Mamma per me è la donna che vorrei essere ho cercato in questi anni di strapparle sempre un sorriso, comprarle regali nonostante fosse una persona speranzosa.
Purtroppo la malattia è degenerata e mia mamma è scomparsa in silenzio a casa nostra senza soffrire.
(cosa rara per i pazienti oncologici).
Ho preso 10giorni di ferie perché pensavo avessi bisogno di piangere di sfogarmi perché sono dell' idea che coprendo il mio dolore distraendomi con altro non riuscirò ad elaborare.
Il mio dolore è dentro piango sporadicamente, non riesco a crederci, non ricordo nulla di bello, mi chiedo solo se sta ancora soffrendo e dov'è.
Ogni volta che provo a pensarla la mia mente rifiuta i pensieri.
Questa grande casa in cui abito sá di tristezza, mio padre è a pezzi.
Qual è il modo giusto per affrontare un lutto?
Distrarsi è la cosa giusta?
Vorrei affrontare tutto in modo equilibrato, senza impazzire improvvisamente.
Io mio fratello e il mio caro papà abbiamo combattuto con lei la feroce malattia del tumore per quattro anni.
In questi anni, dopo la notizia ho cercato di condurre una vita normale con dei limiti: non riuscivo piú a disegnare... attività per la quale ho studiato che facevo spesso di notte ma avevo paura di essere troppo concentrata e non sentire mia mamma che si lamentava dei suoi dolori nella sua stanza, non ho avuto relazioni amorose perché non potevo occuparmi il cuore o vivere altre emozioni.
Peró vivevo, lavoravo e uscivo nel weekend, ma ero sempre per lei nonostante ci fosse mio padre, colonna portante, un marito e un padre d' oro.
Viveva per lei.
Mamma per me è la donna che vorrei essere ho cercato in questi anni di strapparle sempre un sorriso, comprarle regali nonostante fosse una persona speranzosa.
Purtroppo la malattia è degenerata e mia mamma è scomparsa in silenzio a casa nostra senza soffrire.
(cosa rara per i pazienti oncologici).
Ho preso 10giorni di ferie perché pensavo avessi bisogno di piangere di sfogarmi perché sono dell' idea che coprendo il mio dolore distraendomi con altro non riuscirò ad elaborare.
Il mio dolore è dentro piango sporadicamente, non riesco a crederci, non ricordo nulla di bello, mi chiedo solo se sta ancora soffrendo e dov'è.
Ogni volta che provo a pensarla la mia mente rifiuta i pensieri.
Questa grande casa in cui abito sá di tristezza, mio padre è a pezzi.
Qual è il modo giusto per affrontare un lutto?
Distrarsi è la cosa giusta?
Vorrei affrontare tutto in modo equilibrato, senza impazzire improvvisamente.
[#1]
Gentilissima, prima di tutto le porgo sentite condoglianze per la perdita della mamma.
La perdita di un familiare a causa della malattia oncologica - e ancor prima- la notizia della diagnosi (tema di cui mi sono occupata nella mia tesi di laurea) sconvolge gli equilibri familiari, spinge tutti ad occuparsi della persona malata e come afferma Lei, non permette di dedicarsi pienamente a se stessi perchè tutte le energie sono rivolte all'accudimento del paziente oncologico.
Al momento per lei è impossibile non provare dolore: il fatto è recente, la tristezza e tutto un insieme di emozioni negative sono le prime che si affacciano in questi casi. Distrarsi porta a stare un pochino meglio nell'immediato, ma le emozioni sono ancora lì. Distrarsi non porta a superare. Col passare del tempo il ricordo assumerà un altro sapore, magari di rabbia, a volte di disperazione, infine di accettazione. Ci vorranno dei giorni e dei mesi... Se dopo diverso tempo, anche un anno, la persona vive ancora emozioni negative di forte impatto è consigliato affrontare il percorso del lutto con un terapeuta che possa accompagnarla a ritrovare le proprie risorse.
Trovo un'immagine positiva per la vostra famiglia: il fatto che la mamma sia morta in casa, senza soffrire, con voi, è un bellissimo simbolo di unione e di legame per la vostra famiglia che vi rimarrà per sempre.
Con affetto e nel caso ci aggiorni pure... un saluto
La perdita di un familiare a causa della malattia oncologica - e ancor prima- la notizia della diagnosi (tema di cui mi sono occupata nella mia tesi di laurea) sconvolge gli equilibri familiari, spinge tutti ad occuparsi della persona malata e come afferma Lei, non permette di dedicarsi pienamente a se stessi perchè tutte le energie sono rivolte all'accudimento del paziente oncologico.
Al momento per lei è impossibile non provare dolore: il fatto è recente, la tristezza e tutto un insieme di emozioni negative sono le prime che si affacciano in questi casi. Distrarsi porta a stare un pochino meglio nell'immediato, ma le emozioni sono ancora lì. Distrarsi non porta a superare. Col passare del tempo il ricordo assumerà un altro sapore, magari di rabbia, a volte di disperazione, infine di accettazione. Ci vorranno dei giorni e dei mesi... Se dopo diverso tempo, anche un anno, la persona vive ancora emozioni negative di forte impatto è consigliato affrontare il percorso del lutto con un terapeuta che possa accompagnarla a ritrovare le proprie risorse.
Trovo un'immagine positiva per la vostra famiglia: il fatto che la mamma sia morta in casa, senza soffrire, con voi, è un bellissimo simbolo di unione e di legame per la vostra famiglia che vi rimarrà per sempre.
Con affetto e nel caso ci aggiorni pure... un saluto
Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it
[#2]
Utente
Grazie mille dottoressa, è stata molto chiara e anche molto dolce. Il mio dolore è sicuramente dentro , purtroppo per me è come se fossi così razionale da comprendere che si, l amavo e lei amava me, ma la vita per tutti è anche questo. Concetto che, non mi permettere di tirar fuori il mio dolore anzi ti trattenerlo con convinzioni del tipo "era destino" "succede a tutti" "la vita continua" . La mia mente rifiuta i pensieri che mi portano da mia mamma. Questo atteggiamento di negazione mi preoccupa, da un lato mi chiedo come adesso io non mi stia strappando i capelli dal dolore, dall' altro canto confido in me e spero di mantenere queste idee e convinzioni. Grazie per avermi letta! Le auguro buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 01/05/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.