I parenti della mia compagna hanno distrutto il nostro rapporto
Convivo con la mia ragazza da 2 anni abbiamo una figlia di un anno e mezzo e stiamo insieme da 3 anni
Ho sempre avuto un buon rapporto con sua madre vedova ora convivente con un altro e i suoi due fratelli un maschio e una femmina ma da quando e rimasta incinta tutto e cambiato la mia compagna mi esclude da qualsiasi cosa una volta sua madre senza chiedermi nulla ha prenotato 3 giorni a Firenze loro e mia figlia da un giorno all altro, li difende sempre nonostante loro siano invadenti in un modo incredibile ho avuto momenti brutti con lei e lunico modo per tornare insieme era trasferirsi vicino a sua madre e così e stato fatto capisco alcune comodità ma non accetto che nonostante vedano la bambina ogni giorno perché io e lei lavoriamo, pretendano di vederla di piu, distiamo 10 m, si presentano sempre sotto casa sperando dica vabbè sali, lei non vuole trasferirsi, vogliono decidere loro se mia figlia debba andare al nido o no, anche in altro la mia compagna ovviamente e sempre dalla loro parte, loro mi trattano come se io non avessi diritto su mia figlia, loro non rispettano la figura del padre, io non sono perfetto, ma un padre MOLTO attento e MOLTO affettuoso, per ciò sono loro il problema e appena cerco di mettere paletti io sono una m****a, non ne ho io diritto di qua e di la, con la mia ragazza su questo aspetto sembra capisca, ma il giorno dopo diamo punto a capo, e devo di nuovo farle capire cosa e giusto o meno, lei preferisce passarsi, dopo che la vedono per tutta la settimana, (ok per esigenza nostra, ma comunque la vedono e ci stanno almeno 4 5 ore,) la domenica da loro, piuttosto che in famiglia noi tre, da qualche parte, ogni volta che si va da loro la madre ripete in continuazione quanto questa bambina abbia preso solo da loro, se la bambina piange e io ce l ho in braccio me la tolgono da in braccio insomma... questa è la mia situazione, e ripeto se cerco di mettere paletti e la mia compagna mi asseconda, io sono cattivo, e a lei la aggrediscono pesantemente, per ciò giorno dopo siamo punto a capo, la mia ragazza ogni giorno li difende a spada tratta e poi capisce a volte nemmeno capisce! Mi sono stufato, ho serie intenzioni di troncare con lei perché non mi rispetta non solo come padre di sua figlia ma anche come il suo ragazzo e penso non abbia bene in mente di cosa sia la famiglia, per lei la sua famiglia e sua mamma e i suoi fratelli, ma io di loro mi importo poco, nel senso che non devono capirlo loro e lei che deve capire, perché con mia figlia faccio ciò che mi pare, non e che gliela tolgo a loro, ma a tutto ce un limite diamine, ma nemmeno lei capisce, sono arrivato al punto di volerla lasciare perche non ne posso più di non essere preso in considerazione, sono una persona ragionevole, molti altri avrebbero agito fortemente, io cerco sempre il dialogo ma questo non serve, aiutatemi a capire cosa sia giusto per me e per mia figlia per favore, litigo tutti i giorni con lei per questo.
Grazie
Ho sempre avuto un buon rapporto con sua madre vedova ora convivente con un altro e i suoi due fratelli un maschio e una femmina ma da quando e rimasta incinta tutto e cambiato la mia compagna mi esclude da qualsiasi cosa una volta sua madre senza chiedermi nulla ha prenotato 3 giorni a Firenze loro e mia figlia da un giorno all altro, li difende sempre nonostante loro siano invadenti in un modo incredibile ho avuto momenti brutti con lei e lunico modo per tornare insieme era trasferirsi vicino a sua madre e così e stato fatto capisco alcune comodità ma non accetto che nonostante vedano la bambina ogni giorno perché io e lei lavoriamo, pretendano di vederla di piu, distiamo 10 m, si presentano sempre sotto casa sperando dica vabbè sali, lei non vuole trasferirsi, vogliono decidere loro se mia figlia debba andare al nido o no, anche in altro la mia compagna ovviamente e sempre dalla loro parte, loro mi trattano come se io non avessi diritto su mia figlia, loro non rispettano la figura del padre, io non sono perfetto, ma un padre MOLTO attento e MOLTO affettuoso, per ciò sono loro il problema e appena cerco di mettere paletti io sono una m****a, non ne ho io diritto di qua e di la, con la mia ragazza su questo aspetto sembra capisca, ma il giorno dopo diamo punto a capo, e devo di nuovo farle capire cosa e giusto o meno, lei preferisce passarsi, dopo che la vedono per tutta la settimana, (ok per esigenza nostra, ma comunque la vedono e ci stanno almeno 4 5 ore,) la domenica da loro, piuttosto che in famiglia noi tre, da qualche parte, ogni volta che si va da loro la madre ripete in continuazione quanto questa bambina abbia preso solo da loro, se la bambina piange e io ce l ho in braccio me la tolgono da in braccio insomma... questa è la mia situazione, e ripeto se cerco di mettere paletti e la mia compagna mi asseconda, io sono cattivo, e a lei la aggrediscono pesantemente, per ciò giorno dopo siamo punto a capo, la mia ragazza ogni giorno li difende a spada tratta e poi capisce a volte nemmeno capisce! Mi sono stufato, ho serie intenzioni di troncare con lei perché non mi rispetta non solo come padre di sua figlia ma anche come il suo ragazzo e penso non abbia bene in mente di cosa sia la famiglia, per lei la sua famiglia e sua mamma e i suoi fratelli, ma io di loro mi importo poco, nel senso che non devono capirlo loro e lei che deve capire, perché con mia figlia faccio ciò che mi pare, non e che gliela tolgo a loro, ma a tutto ce un limite diamine, ma nemmeno lei capisce, sono arrivato al punto di volerla lasciare perche non ne posso più di non essere preso in considerazione, sono una persona ragionevole, molti altri avrebbero agito fortemente, io cerco sempre il dialogo ma questo non serve, aiutatemi a capire cosa sia giusto per me e per mia figlia per favore, litigo tutti i giorni con lei per questo.
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
non sempre le famiglie hanno dei confini delineati e le persone sanno che esistono dei confini, né dove si trovano, né come rispettarli.
In famiglie come quella che Lei descrive, dove pare ci sia il caos e non ci siano confini, se non molto sfumati, giusto perché voi tre vivete praticamente in un altro appartamento a dieci minuti da loro, è importante da subito far capire alle persone che non sempre e non tutti funzionano come loro.
Per far questo non è necessario essere prepotenti né maleducati, non è vero che il più "forte" nel senso di arrogante vincerà. E' fondamentale, però, essere fermi.
Se Lei ha messo dei paletti, ma poi subisce le pressioni di Sua suocera e cede, è lì che fa il loro gioco, perché queste persone capiscono che basta fare qualcosa e Lei (che scrive) ricomincia a comportarsi come prima, pur non apprezzando tutto ciò.
I parenti di Sua moglie La insultano e Le attribuiscono delle colpe? Intanto dica loro con fermezza che certe frasi, come ad esempio "io sono una m****a, non ne ho io diritto di qua e di la" a Lei non devono permettersi di dirle nella maniera più assoluta. Ma deve esserne convinto Lei per primo di questo, perché la Sua responsabilità è quella di aver permesso loro di essere trattato così.
Se qualcuno si avvicina a Lei mentre consola Sua figlia che sta piangendo, perché permette loro di prendere la bambina? Non c'è bisogno di fare scenate, ma con tono molto pacato e dolce (soprattutto nell'interesse di Sua figlia), può dire che la piccola sta benissimo col suo papà.
In fondo, quale diritto non avrebbe con Sua figlia?
Quindi io capisco che ora Lei sia molto arrabbiato, ma tenga presente che purtroppo in parte è stato Lei a determinare questa situazione. Sia più fermo con tutti, ma sempre mantenendo una certa calma e gentilezza. Ovviamente deve essere fermo ma COSTANTE, perché se agirà così solo qualche volta e poi mollerà perché Sua suocera sarà molto insistente, non cambierà nulla.
Lo faccia presente anche a Sua moglie.
Cordiali saluti,
non sempre le famiglie hanno dei confini delineati e le persone sanno che esistono dei confini, né dove si trovano, né come rispettarli.
In famiglie come quella che Lei descrive, dove pare ci sia il caos e non ci siano confini, se non molto sfumati, giusto perché voi tre vivete praticamente in un altro appartamento a dieci minuti da loro, è importante da subito far capire alle persone che non sempre e non tutti funzionano come loro.
Per far questo non è necessario essere prepotenti né maleducati, non è vero che il più "forte" nel senso di arrogante vincerà. E' fondamentale, però, essere fermi.
Se Lei ha messo dei paletti, ma poi subisce le pressioni di Sua suocera e cede, è lì che fa il loro gioco, perché queste persone capiscono che basta fare qualcosa e Lei (che scrive) ricomincia a comportarsi come prima, pur non apprezzando tutto ciò.
I parenti di Sua moglie La insultano e Le attribuiscono delle colpe? Intanto dica loro con fermezza che certe frasi, come ad esempio "io sono una m****a, non ne ho io diritto di qua e di la" a Lei non devono permettersi di dirle nella maniera più assoluta. Ma deve esserne convinto Lei per primo di questo, perché la Sua responsabilità è quella di aver permesso loro di essere trattato così.
Se qualcuno si avvicina a Lei mentre consola Sua figlia che sta piangendo, perché permette loro di prendere la bambina? Non c'è bisogno di fare scenate, ma con tono molto pacato e dolce (soprattutto nell'interesse di Sua figlia), può dire che la piccola sta benissimo col suo papà.
In fondo, quale diritto non avrebbe con Sua figlia?
Quindi io capisco che ora Lei sia molto arrabbiato, ma tenga presente che purtroppo in parte è stato Lei a determinare questa situazione. Sia più fermo con tutti, ma sempre mantenendo una certa calma e gentilezza. Ovviamente deve essere fermo ma COSTANTE, perché se agirà così solo qualche volta e poi mollerà perché Sua suocera sarà molto insistente, non cambierà nulla.
Lo faccia presente anche a Sua moglie.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Ringrazio molto per la sua risposta, poi così immediata, mille grazie.. concordo, io ho le mie colpe perché l ho permesso, loro sono a 10 metri chiedo scusa, non 10 minuti, a piedi sono qua sotto in 2 .. sono davanti praticamente, il problema e che e la mia compagna in primis poi a difenderli se io metto dei paletti, lei non e dalla mia parte e questa e la maggior forza loro, che non si fermano e mai si sono fermati di fronte a ciò che dico, perché una discussione con loro, come avviene sempre perche nonostante i miei toni garbati, sono un branco di maleducati, equivale a una discussione con la mia compagna, che mi attribuisce il ruolo del padre che non vuole far stare nonni e zii con la nipotina, quando e tutto il contrario, il problema e che loro esagerano, ogni giorno! E ciò che mi da più fastidio e che lo pretendono utilizzando la mia compagnia, si sono fatti furbi perche le poche volte che c hanno provato con me hanno sempre avuto risposte chiare, ma educate ovviamente, ma pur sempre chiare ! Per ciò ora parlano a lei, le fanno il lavaggio, lei arriva da me e incalza i soliti discorsi che non stanno né in cielo né in terra !!
[#3]
Utente
Faccio un piccolo esempio ma ne potrei fare mille, a natale e Santo Stefano sono rimaste la mia compagna e mia figlia a dormire dalla nonna, contro la mia volontà, io sono dovuto andare a casa, 10 metri più in là, e lei ha usato la scusa: e tardi, erano le 2 scendi e salì, palesissime scuse per passare il più tempo possibile con loro, scuse del genere ogni volta, ogni giorno, c ho provato in tutti i modi ma non ce verso, e qui che mi viene da pensare la faccio finita, quando mi spetta vedere la mia bambina la vedo quando non mi spetta non la vedo, perché vivere così senza rispetto non ha senso, e mi e scaduta parecchio la mia compagna, sta svanendo molto di ciò che provo per lei perché ogni giorno subisco argomenti di questo tipo, non e tanto una questione di parolacce quanto della situazione in generale, l unica via di serenità per me la vedo solo nel lasciarla, come per me anche per mia figlia .. perché non ne posso più di discutere davanti a sta povera bambina che nonostante tutto fortunatamente e sempre sorridente, ma di certo non le fa bene, e nemmeno a me
[#4]
Utente
E poi certo, certe volte ho ceduto perche lo dico sinceramente, sono a un punto che o sto zitto o come dite voi dottori non lo so ma SCLERO, perdo la testa per ciò cerco sempre di trattenermi in qualche modo e purtroppo quando non capiscono con le buone, anche se chiare, sia la mia compagna che loro, non so che altro fare perché non voglio andare oltre, anche per questo penso sia meglio per tutti che ognuno stia a casa sua io a casa mia e lei a casa sua separati e deciderà un giudice cosa si deve fare e cosa no, il che sarà molto equo perche non sono un delinquente, sono un bravo ragazzo che si prende cura di sua figlia con un lavoro automunito e insomma posso prendermi cura di mia figlia ! A volte cedo purtroppo, vivo a roma perché sono entrato nelle forze dell ordine 5 anni fa, i miei parenti abitano a torino, per ciò nemmeno spalle d appoggio con cui sfogarmi diciamo, anche se non si sarebbero mai messi in mezzo così i miei, sono persone rispettabilissime che sanno come ci si comporta, ho 23 anni e quando metto paletti mi ritrovo ad avere la mia compagna completamente addosso, con tutta la rabbia della sua famiglia incanalata nella sua testa per ciò vede queste persone si approfittano anche del fatto che sono giovane credo, ma soprattutto perché sono qui da solo, ecco perche quindi penso che non ci sia nient altro da fare, questa e gente che non molla nel senso che mi vogliono spingere a impazzire non mollano finché non ti arrabbi proprio, sembra che vogliono questo, e la mia compagna una volta e arrivata addirittura a non parlarmi per un mese e a dirmi che non potevamo andare avanti, spero di aver reso chiara la situazione... grazie comunque per questa risposta immediata davvero !!!
[#5]
Mi dispiace molto per la situazione che ha descritto e che sta vivendo; è chiaro che ora Lei sia arrivato ad un punto tale da voler mollare, ma come ultimo tentativo per cercare di recuperare il rapporto con la Sua compagna Le suggerirei di rivolgervi insieme ad uno psicologo psicoterapeuta.
Se, infatti, da una parte c'è Lei che prova a mettere dei paletti, poi cede per sfinimento, si sente anche da solo senza l'appoggio della Sua famiglia d'origine, dall'altra c'è la Sua compagna che evidentemente fa molta fatica a sganciarsi dalla propria famiglia d'origine. Inoltre, permettendo ai propri parenti di piombare a casa ogni volta che loro lo desiderano (cioè molto molto spesso, mi pare di capire ), la Sua compagna non si rende conto che in questo modo manca nei Suoi riguardi, dal momento che non ci sono delle regole di civile convivenza in casa. Perché non le mettete, queste regole? Ad esempio, una regola condivisa tra Lei e la Sua compagna può essere quella di non far salire nessuno in casa, a meno che non vada bene per entrambi, oppure deciderete chi invitare e quando solo dopo averne parlato. Io non credo che Lei possa a qualunque ora dei giorno e della notte invitare a casa amici o colleghi di lavoro senza tener conto delle esigenze della Sua compagna. Perché non deve valere la stessa cosa anche nei Suoi riguardi?
Se, poi, la Sua compagna fa fatica a rispettare questa semplice regola, davvero non c'è altro da dire, ma proverei una consulenza di coppia, anche per capire meglio le difficoltà di questa donna e cosa le impedisce di tagliare il cordone con la mamma e i parenti in genere.
Cordiali saluti,
Se, infatti, da una parte c'è Lei che prova a mettere dei paletti, poi cede per sfinimento, si sente anche da solo senza l'appoggio della Sua famiglia d'origine, dall'altra c'è la Sua compagna che evidentemente fa molta fatica a sganciarsi dalla propria famiglia d'origine. Inoltre, permettendo ai propri parenti di piombare a casa ogni volta che loro lo desiderano (cioè molto molto spesso, mi pare di capire ), la Sua compagna non si rende conto che in questo modo manca nei Suoi riguardi, dal momento che non ci sono delle regole di civile convivenza in casa. Perché non le mettete, queste regole? Ad esempio, una regola condivisa tra Lei e la Sua compagna può essere quella di non far salire nessuno in casa, a meno che non vada bene per entrambi, oppure deciderete chi invitare e quando solo dopo averne parlato. Io non credo che Lei possa a qualunque ora dei giorno e della notte invitare a casa amici o colleghi di lavoro senza tener conto delle esigenze della Sua compagna. Perché non deve valere la stessa cosa anche nei Suoi riguardi?
Se, poi, la Sua compagna fa fatica a rispettare questa semplice regola, davvero non c'è altro da dire, ma proverei una consulenza di coppia, anche per capire meglio le difficoltà di questa donna e cosa le impedisce di tagliare il cordone con la mamma e i parenti in genere.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 30/04/2020.
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