Vorrei un aiuto perché non sono accettato dalla figlia della mia compagna

Ho conosciuto la mia compagna nel 2017, io ho 44 anni sono celibe e senza figli e ai tempi abitavo a ca.
30 km da lei, la mia compagna 41 anni celibe con una figlia ora di 16 anni.

La figlia non ha molti amici, ho pochissimi rapporti con il padre che si è trasferito in un altra regione e la sente a volte con qualche chiamata, è molto legata alla mamma e non ha passioni che coltiva da sola come sport o interessi, ma resta molto in casa quindi sapevo era difficile entrare tra loro.

Nell'ottobre del 2018 ho poi preso un bilocale in affitto vicino alla mia compagna volevamo passare un venerdì sera e notte insieme soli come coppia alla settimana e sabato domenica o qualche sera noi tre insieme per pranzo e cena.

I venerdì da soli come coppia dopo un bell'inizio all' incirca verso gennaio sono poi via via spariti perché la figlia faceva scenate alla mamma o si inventava finte malattie, durante le domeniche o le cene insieme dove giocavamo e scherzavamo insieme e sembravo tutto iniziare bene poi si alternavano insofferenze e musi per rovinare i momenti e dividerci in modo da tornare a casa con la mamma.

Come coppia però ci siamo sempre trovati bene ci amiamo e abbiamo deciso di abitare insieme nonostante questo atteggiamento della figlia, e dall'ottobre 2019 abbiamo sistemato casa e mi sono trasferito dalla mia compagna.

mi sono sempre dimostrato attento e posto con gentilezza rispettando i suoi spazi, cerco in tutti i modi di essere un amico ma purtroppo non mi accetta, mi ignora, ha detto chiaramente ai nonni farà il possibile per renderci le cose difficili, addirittura ha detto lo avveleno se resta a casa nostra.

Mi illude un giorno con un sorriso, magari giochiamo stiamo insieme ma poi tutto precipita, non mi parla, non parla se ci sono io, resta isolata in camera, mangia con noi il minimo tempo necessario per finire il pasto e se ne torna in stanza, se deve parlare chiama la mamma e si confida in camera o in bagno.

Se la mia compagna sta con me e lei si isola poi rinfaccia che sua mamma non c'è mai per lei, viceversa a me da fastidio il fatto si chiudano in camera per parlare o vedere un film o fare comunque quello che si potrebbe benissimo fare insieme o comunque in una stanza tutti e tre senza bisogno di sentimi tagliato fuori.

A volte sono taciturno mi sento un estraneo in quella che dovrebbe essere anche casa mia, non voglio rinunciare alla mia compagna alla ns.
vita di coppia, non facciamo niente di male, ma non voglio essere felice a metà e vedere una persona che mi ignora e fa una guerra in casa, anche perché con il suo atteggiamento fa vivere male anche la mamma che si sente divisa tra due persone.

Vorrei chiederVi gentilmente un consiglio per capire dove sbaglio, se sono io il problema se ci può essere una soluzione e come posso comportami perché non è giusto per nessuno noi il modo in cui stiamo vivendo, e temo il suo comportamento prima poi andrà a minare il ns.
rapporto di coppia
Grazie
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Dr.ssa Silvia Greco Psicologo 135 2
Gentilissimo Utente
la ringrazio per la sua descrizione ben dettagliata.
Lei descrive la figlia della sua compagna...una ragazza di 16 anni, con pochi amici ed hobby, rapporto virtuale con il padre, e che cerca di avere le attenzioni della madre tutte per lei, a tal punto di minacciare di poterti avvelenare. Mi sembra di percepire dal suo racconto che questa ragazza ha rabbia dentro di Lei, e questo l'ha portata a chiudersi ed a considerare la madre come il suo punto di riferimenti, creando un rapporto simbiotico. Io consiglio un consulto per questa ragazza con uno Psicologo-Psicoterapeuta che si occupa di adolescenti. I soggetti in periodo adolescenziale possono essere molto fragili e vulnerabili, specie se hanno un vissuto con esperienze negative, pertanto è importante non trascurare mai le loro "richieste" di bisogno, che in questo caso si ricerca nel suo desiderio di volere la sua mamma tutta per Lei. Inoltre è importante che anche la sua compagna si renda conto che un rapporto così morboso rischia di compromettere la vostra relazione. Avere figli non significa non potersi rifare una vita di coppia. Il segreto sta nell'equilibrare entrambi i rapporti.
Cordiali Saluti.

Dr.ssa Silvia Greco,
Psicologa Clinica e della Salute.

Dr.ssa Silvia Greco,
Psicologa Clinica e della Salute

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Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Greco La ringrazio per la Sua gentile risposta, seguiremo il Suo consiglio e spero le cose vadano un pò meglio in modo di creare una convivenza serena per tutti.