Come faccio a perdonare un tradimento? ne vale la pena?
Ciao sono una ragazza di 29 anni, da circa un mese ho scoperto che il mio fidanzato mi tradisce con delle escort.
Stiamo insieme da circa 6 anni e mai avrei immaginato che mi tradisse perché non ne avevo mai avuto il dubbio.
Lui è un uomo di 44 anni divorziato, ha due figli che io stessa adoro.
Quando è iniziata la nostra storia io avevo 23 anni, lui era separato da 2 anni circa.
Mi ha dimostrato fin da subito il suo amore per me ma dopo 5 anni e mezzo, ho scoperto che a quanto pare mi tradisce.
Circa un mese fa gli è arrivato un messaggio di un numero che lui ha registrato come un contatto di lavoro, ma vedendo il volto di una donna come immagine del contatto mi sono sorti dei dubbi, diventando sempre più sospettosa, fin quando pochi giorni dopo approfittando del telefono incustodito iniziai a controllare il telefono, vidi che quel contatto era stato bloccato e consecutivamente cancellato, ma riuscii a risalirne e trascrivendolo su internet venni a conoscenza dell’amara scoperta, un escort che lavora nel vicinato.
Scoprii anche altri numeri bloccati e viddi che tutti erano numeri di escort che lavorano nei comuni limitrofi.
Al che andai a controllare le posizioni frequentate di recente scoprendo una visita nel luogo d’incontro riportato dall’escort.
Non riesco a capacitarmi.
Ho cercato dì parlargliene ma risponde vagamente o cambia discorso, dice di amarmi e nega di essere stato in quel posto è di non avermi mai tradito, ma è palesemente evidentemente che invece è il contrario.
Non so che fare, ho provato a metterci una pietra sopra ma soffro troppo, con dispiacere non riesco a guardarlo come prima.
Mi è crollato il mondo addosso.
Non so che fare
Stiamo insieme da circa 6 anni e mai avrei immaginato che mi tradisse perché non ne avevo mai avuto il dubbio.
Lui è un uomo di 44 anni divorziato, ha due figli che io stessa adoro.
Quando è iniziata la nostra storia io avevo 23 anni, lui era separato da 2 anni circa.
Mi ha dimostrato fin da subito il suo amore per me ma dopo 5 anni e mezzo, ho scoperto che a quanto pare mi tradisce.
Circa un mese fa gli è arrivato un messaggio di un numero che lui ha registrato come un contatto di lavoro, ma vedendo il volto di una donna come immagine del contatto mi sono sorti dei dubbi, diventando sempre più sospettosa, fin quando pochi giorni dopo approfittando del telefono incustodito iniziai a controllare il telefono, vidi che quel contatto era stato bloccato e consecutivamente cancellato, ma riuscii a risalirne e trascrivendolo su internet venni a conoscenza dell’amara scoperta, un escort che lavora nel vicinato.
Scoprii anche altri numeri bloccati e viddi che tutti erano numeri di escort che lavorano nei comuni limitrofi.
Al che andai a controllare le posizioni frequentate di recente scoprendo una visita nel luogo d’incontro riportato dall’escort.
Non riesco a capacitarmi.
Ho cercato dì parlargliene ma risponde vagamente o cambia discorso, dice di amarmi e nega di essere stato in quel posto è di non avermi mai tradito, ma è palesemente evidentemente che invece è il contrario.
Non so che fare, ho provato a metterci una pietra sopra ma soffro troppo, con dispiacere non riesco a guardarlo come prima.
Mi è crollato il mondo addosso.
Non so che fare
[#1]
Gentile utente,
se quello che lei sospetta è vero non si può definire tradimento, ma la pratica segreta di una sessualità che si rivolge ad altri che non sono la partner, nel suo caso alle prostitute, se ho capito bene: il termine "escort" è ambiguo.
Ci sono persone, per lo più di genere maschile, per le quali è usuale questa pratica, e a volte altre ancora meno sospettabili, comunque lontane da un rapporto monogamico basato sulla fedeltà e sulla lealtà.
La scoperta, quando avviene, è estremamente dolorosa per il partner che crede di condividere l'ambito erotico in forma esclusiva con la persona amata.
E' inevitabile sentirsi violati, non solo nel fisico e nella certezza di essere l'unica sorgente di piacere del partner, quanto nella confidenza, nella sincerità, in quel rapporto senza schermi, di assoluta fiducia, che rappresenta la caratteristica più rassicurante di un legame d'amore.
In genere il traditore nega fino all'ultimo, perché di fatto è una specie di dottor Jekill / mister Hyde che vive su due piani di realtà. A volte promette di non farlo mai più, e in quel momento è sincero... o crede di esserlo, finché dura.
Le ragioni del suo comportamento possono essere varie, più o meno "naturali" o tortuose, ma rimane l'impressione, nell'altro, di aver vissuto in una continua menzogna.
Nella sua lettera, d'altro canto, colpisce anche la minuziosa ostinazione con la quale lei ha analizzato il telefono del suo partner. C'era forse qualche indizio, in un suo comportamento, in un cambiamento nei vostri rapporti, in qualche reticenza, che l'avevano già messa in allarme?
Lei conosce i motivi per cui il suo partner si è separato dalla moglie? A volte le prime confidenze contengono elementi che in seguito ci dicono molte cose.
Anche le scelta di una partner tanto più giovane di lui potrebbe essere indicativa.
Ci rifletta e ci scriva ancora.
Intanto deve avere molto coraggio. Un saluto affettuoso.
se quello che lei sospetta è vero non si può definire tradimento, ma la pratica segreta di una sessualità che si rivolge ad altri che non sono la partner, nel suo caso alle prostitute, se ho capito bene: il termine "escort" è ambiguo.
Ci sono persone, per lo più di genere maschile, per le quali è usuale questa pratica, e a volte altre ancora meno sospettabili, comunque lontane da un rapporto monogamico basato sulla fedeltà e sulla lealtà.
La scoperta, quando avviene, è estremamente dolorosa per il partner che crede di condividere l'ambito erotico in forma esclusiva con la persona amata.
E' inevitabile sentirsi violati, non solo nel fisico e nella certezza di essere l'unica sorgente di piacere del partner, quanto nella confidenza, nella sincerità, in quel rapporto senza schermi, di assoluta fiducia, che rappresenta la caratteristica più rassicurante di un legame d'amore.
In genere il traditore nega fino all'ultimo, perché di fatto è una specie di dottor Jekill / mister Hyde che vive su due piani di realtà. A volte promette di non farlo mai più, e in quel momento è sincero... o crede di esserlo, finché dura.
Le ragioni del suo comportamento possono essere varie, più o meno "naturali" o tortuose, ma rimane l'impressione, nell'altro, di aver vissuto in una continua menzogna.
Nella sua lettera, d'altro canto, colpisce anche la minuziosa ostinazione con la quale lei ha analizzato il telefono del suo partner. C'era forse qualche indizio, in un suo comportamento, in un cambiamento nei vostri rapporti, in qualche reticenza, che l'avevano già messa in allarme?
Lei conosce i motivi per cui il suo partner si è separato dalla moglie? A volte le prime confidenze contengono elementi che in seguito ci dicono molte cose.
Anche le scelta di una partner tanto più giovane di lui potrebbe essere indicativa.
Ci rifletta e ci scriva ancora.
Intanto deve avere molto coraggio. Un saluto affettuoso.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
L’indizio è stato per lo più impallidire davanti a quel messaggio, non l’avevo mai visto così impaurito, quindi è scattata in me una molla! C’era qualcosa che non andava! Ma chiederlo a lui è stato inutile, non ho ricevuto alcun chiarimento, quindi la soluzione la cercavo in quel telefono; la sua reazione istantanea al dopo messaggio, quando ancora io non capivo cosa stesse succedendo, è stata quella di dirmi: sono uno scemo, non capisco perché ti tratto male, ho una ragazza bellissima e fantastica, io non ti merito, non ti rendo felice . Lì per lì la mia risposta è stata quella di rassicurarlo, di smentire quello che mi aveva appena detto, perché in realtà era quello che pensavo. Io mi sentivo serena con lui, non nego che certe volte penso di non farcela, perché è dura, la casa, i figli.. ma per l'amore che provo per quest’uomo, ogni difficoltà la supero! La mia domanda però adesso sorge spontanea, ne vale la pena? Lo so che è strano che lo chiedo su un blog, ma Non mi va di raccontarlo a nessuno, primo perché non voglio che gli altri pensino male di lui, secondo perché non mi va di raccontare alle persone vicine la situazione, magari mi prenderebbero per stupida a stare ancora con lui e non mi va. La ragione per cui si è separato dalla moglie resta vaga, non ho mai chiesto approfonditamente risposte, mi ha sempre detto di essersi lasciati perché non si amavano più, ma da quanto ho capito dai parenti, è stata una rottura che non si aspettava nessuno! Le confidenze iniziali per quanto mi ricordo, sono quelle di aver tradito la moglie, e soprattutto mi viene in mente una frase dove disse: ho conosciuta una donna, l’ho corteggiata fin quando non si è innamorata di me dopo di che l’ho allontanata; tutto questo per vedere se ero ancora in grado di far innamorare ancora qualcuno di me . Il mio pensiero è quello che magari con gli anni ci si sente impotenti difronte alla natura che ti fa imbiancare i capelli, e ti segna il viso; magari la sua è una continua sfida con se stesso, ma a sto punto che deve dimostrare?Sono una sfida con se stesso anch’io? Io sono al suo fianco, c’è bisogno di affermare sempre sta virilità? Qualche anno fa aprendo internet sul suo telefono insieme a lui, trovai aperto un sito di incontri, Gli chiesi come mai, la sua risposta fu che stavano aiutando un amico a cercare una donna, e finì lì, non diedi peso a quell’evento. Ora col senno di poi certe cose inevitabilmente mi recano sospetto, tra l’altro è un continuo riaffiorare ricordi che nemmeno sapevo di ricordare ancora, ma il mio cervello continua ad elaborare. certi momenti lo abbraccio e spero di lasciarmi tutto alle spalle, e certi momenti invece vengo divorata dai dubbi e mi allontano rimanendo in silenzio per ore ed ore. Sarà che si ci aggiunge anche l’effetto quarantena. Non so che fare! Tutto questo passerà? Tornerò a fidarmi di lui? Dovrei allontanarmi da lui? Devo convivere con queste sue debolezze? Magari non lo rifarà più?
[#3]
Cara utente,
consultando un sito di consulenze psicologiche offerte da specialisti lei ha fatto un primo passo importante, dimostrando di aver capito il tipo di problema che si trova di fronte.
La tendenza al tradimento, la conquista ripetuta più volte perché non appaga mai, insomma le varie caratteristiche che si associano al comportamento di certi individui che conducono una sotterranea "doppia vita" sono state studiate dalla psicologia, dalla sociologia, dalla filosofia e anche dalla letteratura, più o meno assimilandole a deviazioni del comportanmento che portano spesso infelicità, raramente equilibrio.
I lupanari - o case chiuse- esistevano già ai tempi dei Greci e nell'antica Roma, per cui anche il pensiero popolare ha cercato di spiegare queste tendenze, più che altro accettandole o dandone interpretazioni che variano con le varie epoche, il che vuol dire che sono accomodamenti largamente falsi.
Adesso questo sta succedendo a lei, in maniera tormentosa. Sta cercando di entrare nella psicologia del suo uomo per capire quale stanchezza, quale tristezza, quale bisogno di rivalsa gli faccia desiderare queste continue "conquiste"... Ma chi dovrebbe "eroicamente" conquistare, una prostituta?
Lei stessa avverte che tutto questo è assurdo e "malato". Ne prova anche pena, sente che rischia di perdere tutto il bene che ha avuto da quest'uomo, ma è anche consapevole che più niente sarà come prima.
Questo momento di crisi porta con sé tanto dolore, ma anche la fluidità necessaria al cambiamento. La strada c'è, e si trova nella terapia di coppia. Non per cambiare di colpo quello che a lei non piace, ma per capire insieme e affrontare il problema per quello che è. Tenga conto che molti terapeuti lavorano via skype, al momento.
Le faccio infiniti auguri.
consultando un sito di consulenze psicologiche offerte da specialisti lei ha fatto un primo passo importante, dimostrando di aver capito il tipo di problema che si trova di fronte.
La tendenza al tradimento, la conquista ripetuta più volte perché non appaga mai, insomma le varie caratteristiche che si associano al comportamento di certi individui che conducono una sotterranea "doppia vita" sono state studiate dalla psicologia, dalla sociologia, dalla filosofia e anche dalla letteratura, più o meno assimilandole a deviazioni del comportanmento che portano spesso infelicità, raramente equilibrio.
I lupanari - o case chiuse- esistevano già ai tempi dei Greci e nell'antica Roma, per cui anche il pensiero popolare ha cercato di spiegare queste tendenze, più che altro accettandole o dandone interpretazioni che variano con le varie epoche, il che vuol dire che sono accomodamenti largamente falsi.
Adesso questo sta succedendo a lei, in maniera tormentosa. Sta cercando di entrare nella psicologia del suo uomo per capire quale stanchezza, quale tristezza, quale bisogno di rivalsa gli faccia desiderare queste continue "conquiste"... Ma chi dovrebbe "eroicamente" conquistare, una prostituta?
Lei stessa avverte che tutto questo è assurdo e "malato". Ne prova anche pena, sente che rischia di perdere tutto il bene che ha avuto da quest'uomo, ma è anche consapevole che più niente sarà come prima.
Questo momento di crisi porta con sé tanto dolore, ma anche la fluidità necessaria al cambiamento. La strada c'è, e si trova nella terapia di coppia. Non per cambiare di colpo quello che a lei non piace, ma per capire insieme e affrontare il problema per quello che è. Tenga conto che molti terapeuti lavorano via skype, al momento.
Le faccio infiniti auguri.
[#4]
Utente
Il fatto di aver esposto l’argomento mi ha alleggerito. Oggi facendomi coraggio ho riaffrontato il discorso, ho cercato di parlargli con il cuore in mano, gli ho ricordato di quella frase, gli ho ricordato che io ci sono e che non ha senso spendere dei soldi per qualcosa che effettivamente non si può comprare, l’amore. Gli ho detto che, anche se magari si sente dire delle cose carine è perché hanno trovato il pollo da spennare. Lo reputo un uomo intelligente, mi sembra paradossale dovergli fare io questi discorsi. sono propensa a portare avanti la relazione ma se dovessi ancora avere il minimo sospetto non perderò tempo a lasciar perdere perché non voglio stare ancora male e di conseguenza non voglio far star male nemmeno lui riempiendolo di paranoie. Ci voglio riprovare augurandomi che riuscirà a ragionare. Se dovesse ricascarci non esiterò ad andare via, vorrà dire che non ho nulla da perdere. Voglio metterci tutta la buona volontà, voglio pensare che magari il fatto di essere stato scoperto gli ha fatto capire realmente di stare sull’orlo di perdere la persona che ha accanto. Voglio concedergli una possibilità, sta a lui affrontare il resto, non ho più niente da fare io. Non voglio essere presuntuosa, ma penso di non fargli mancare nulla, andiamo d’accordo, i suoi figli mi adorano e abbiamo un rapporto rispettoso e amichevole, mi dedico alla famiglia, mi curo, lavoro e sono indipendente, se aprissi la porta me ne troverei cento dietro a sbavarmi, quindi o è stata una debolezza o è una malattia. Lo scoprirò solo vivendo. Mi sono messa nei suoi panni, se avessi una seconda possibilità io ne sarei grata e cercherei di migliorarmi, e voglio pensare che farà lo stesso anche lui. Non voglio affrontare la terapia di coppia, avrò la forza di affrontare tutto insieme a lui, voglio guardare la parte buona di questa persona, che supera di gran lunga quest’altra parte marcia, voglio pensare a tutto quello che ha fatto per me, e voglio essere positiva. Grazie mille del tempo impiegato, mi sono state d’aiuto le risposte e l’aver avuto un supporto da un professionista. Quello che fate è davvero un bel gesto. Grazie mille, buona serata.
[#5]
Cara utente,
sono lieta di esserle stata utile, almeno in parte.
Vedrà che non è per via razionale che possono essere raddrizzate certe storture; le motivazioni di certi desideri giacciono nel profondo, inaccessibili allo stesso protagonista.
Sono questi i casi in cui ci si deve arrendere all'evidenza che l'amore, da solo, non basta; non può essere il farmaco che guarisce tutto.
Le faccio i migliori auguri.
sono lieta di esserle stata utile, almeno in parte.
Vedrà che non è per via razionale che possono essere raddrizzate certe storture; le motivazioni di certi desideri giacciono nel profondo, inaccessibili allo stesso protagonista.
Sono questi i casi in cui ci si deve arrendere all'evidenza che l'amore, da solo, non basta; non può essere il farmaco che guarisce tutto.
Le faccio i migliori auguri.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.8k visite dal 24/04/2020.
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