Bimba 19 mesi intense crisi di rabbia
gentile dottore, mia figlia di 19 mesi da i 12 mesi ha iniziato ad avere delle frequenti e intense crisi di rabbia durante le quali si sdraia per terra, inizialmente battendo anche la testa, urlando a squarcia gola contorcendosi ed inarcandosi, allungando le mani per essere presa in braccio e chiamando mamma disperata.
nel momento i cui io accorro per prenderla in braccio lei mi allontana e cerca di divincolarsi da me e più io cerco di consolarla con le parole più lei si arrabbia.
Queste crisi possono durare anche 10 15 min e solitamente si esauriscono da sole per stanchezza della bambina o perchè interviene un elemento distrattore rilevante.
una volta placata ritorna serena ed allegra, sembra quasi sollevata.
Inizialmente queste crisi si scatenavano ogni qualvolta mi allontanavo da lei pur rimanendo nella stessa stanza, la situazione è migliorata con l'inizio del gattonamento a 13 mesi e ancor di più con la deambulazione a 15 mesi.
nel frattempo è nato il fratellino e le crisi attualmente sembrano legate a sentimenti di gelosia, anche se possono scatenarsi anche di fronte ad un semplice divieto a fare qualcosa o alla mia indisponibiità a prenderla in braccio.
la bambina ha un fratello gemello verso il quale ha mostrato maggiore gelosia dopo la nascita del terzogenito, richiedendo a me quasi una attenzione esclusiva.
queste manifestazioni si presentano anche la notte durante il sonno: la bimba risulta inconsolabile e non risponde a nessuna sollecitazione esterna, quasi fosse ancora addormentata, per poi placarsi da sola e riaddormentarsi.
La frequenza di queste manifestazione è quasi quotidiana e nè io nè il papà siamo riusciti sino ad ora a trovare un giusto comportamento per gestirle, nè ci sembra che possano essere liquidate come semplice gelosia tra fratelli.
grazie in anticipo per l'aiuto!
nel momento i cui io accorro per prenderla in braccio lei mi allontana e cerca di divincolarsi da me e più io cerco di consolarla con le parole più lei si arrabbia.
Queste crisi possono durare anche 10 15 min e solitamente si esauriscono da sole per stanchezza della bambina o perchè interviene un elemento distrattore rilevante.
una volta placata ritorna serena ed allegra, sembra quasi sollevata.
Inizialmente queste crisi si scatenavano ogni qualvolta mi allontanavo da lei pur rimanendo nella stessa stanza, la situazione è migliorata con l'inizio del gattonamento a 13 mesi e ancor di più con la deambulazione a 15 mesi.
nel frattempo è nato il fratellino e le crisi attualmente sembrano legate a sentimenti di gelosia, anche se possono scatenarsi anche di fronte ad un semplice divieto a fare qualcosa o alla mia indisponibiità a prenderla in braccio.
la bambina ha un fratello gemello verso il quale ha mostrato maggiore gelosia dopo la nascita del terzogenito, richiedendo a me quasi una attenzione esclusiva.
queste manifestazioni si presentano anche la notte durante il sonno: la bimba risulta inconsolabile e non risponde a nessuna sollecitazione esterna, quasi fosse ancora addormentata, per poi placarsi da sola e riaddormentarsi.
La frequenza di queste manifestazione è quasi quotidiana e nè io nè il papà siamo riusciti sino ad ora a trovare un giusto comportamento per gestirle, nè ci sembra che possano essere liquidate come semplice gelosia tra fratelli.
grazie in anticipo per l'aiuto!
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Gentile Signora,
se non lo avete ancora fatto, suggerirei di parlarne con il pediatra che segue la bimba per conoscere la sua opinione, sebbene dalla sua descrizione parrebbe si tratti di "semplici" spasmi affettivi, una manifestazione tipica dell'età di vostra figlia, destinata ad estinguersi da sé: una sorta di "incendio" emotivo conseguente ad una frustrazione, un diniego, una presunta ingiustizia...
Se di ciò si tratta, il comportamento che da parte vostra è più indicato per velocizzare la loro scomparsa (ovviamente assicurandovi che non si faccia del male, volontariamente o involontariamente) è quello di:
- non mostrarvi spaventati, né cedere alle sue richieste, così da non autoalimentare ed allungare lo spasmo in atto e non darle l'idea che con questa strategia vi può tenere in scacco;
- cercare di ignorare ciò che sta accadendo, comunicando con dolce fermezza alla piccola che non siete disponibili ad ascoltarla fino a che non avrà terminato il suo "melodramma";
- insegnarle (nei momenti in cui è più disponibile e tranquilla) a verbalizzare le sue emozioni, i suoi bisogni, le sue aspettative, mettendo in conto che non sempre possono essere soddisfatte;
- dare il buon esempio, sia quando interagite tra voi adulti, sia quando vi rivolgete ai bambini, utilizzando un linguaggio pacato e rispettoso anche quando si hanno delle richieste scomode o delle rimostranze da fare.
Potreste intraprendere questa fondamentale parte dell'educazione dei vostri figli anche con l'ausilio dei tanti libri sulle emozioni adatti anche alla loro fascia d'età.
Se le può far piacere, tra un po' di tempo può farci sapere come sta andando.
Cordialità.
se non lo avete ancora fatto, suggerirei di parlarne con il pediatra che segue la bimba per conoscere la sua opinione, sebbene dalla sua descrizione parrebbe si tratti di "semplici" spasmi affettivi, una manifestazione tipica dell'età di vostra figlia, destinata ad estinguersi da sé: una sorta di "incendio" emotivo conseguente ad una frustrazione, un diniego, una presunta ingiustizia...
Se di ciò si tratta, il comportamento che da parte vostra è più indicato per velocizzare la loro scomparsa (ovviamente assicurandovi che non si faccia del male, volontariamente o involontariamente) è quello di:
- non mostrarvi spaventati, né cedere alle sue richieste, così da non autoalimentare ed allungare lo spasmo in atto e non darle l'idea che con questa strategia vi può tenere in scacco;
- cercare di ignorare ciò che sta accadendo, comunicando con dolce fermezza alla piccola che non siete disponibili ad ascoltarla fino a che non avrà terminato il suo "melodramma";
- insegnarle (nei momenti in cui è più disponibile e tranquilla) a verbalizzare le sue emozioni, i suoi bisogni, le sue aspettative, mettendo in conto che non sempre possono essere soddisfatte;
- dare il buon esempio, sia quando interagite tra voi adulti, sia quando vi rivolgete ai bambini, utilizzando un linguaggio pacato e rispettoso anche quando si hanno delle richieste scomode o delle rimostranze da fare.
Potreste intraprendere questa fondamentale parte dell'educazione dei vostri figli anche con l'ausilio dei tanti libri sulle emozioni adatti anche alla loro fascia d'età.
Se le può far piacere, tra un po' di tempo può farci sapere come sta andando.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 914 visite dal 22/04/2020.
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