Rapporto logorato tra fratelli
Buongiorno Dottori, sono alla ricerca disperata di una risposta a come approcciarmi da ora in poi con mio fratello.
Io, mia sorella e mio fratello stati sempre uniti ma lui ha sempre dato qualche problema ai miei genitori, solo che finché c'è stato mio padre tutto veniva risolto nei migliori dei modi.
Fino a quando cinque anni fa, quando io avevo 20 anni, mio padre è venuto a mancare.
Tanta gente ha cercato di farci del male ma noi grazie alla nostra unione abbiamo sconfitto diversi "nemici".
Lui per due anni dopo la morte di mio padre ci ha mantenuto per gli studi universitari avendo ereditato lo studio professionale, ma poi ha smesso abbandonandoci ma continuando comunque a farsi mantenere da mia madre che prende una misera pensione e lì già abbiamo lottato per ricostruire il rapporto.
Ci siamo riusciti seppur con un poco di risentimento, ma il grave è avvenuto negli ultimi sei mesi.
Ha iniziato per gioco ad andare a letto con una donna, per poi intraprendere una relazione con questa, sposata che non era ancora separata dal marito (noto al paese come un delinquente) , con una figlia.
Tornava a casa alle 4 di mattina svegliandoci nella piena notte e rendendoci esauste la mattina impedendoci quindi di studiare, infatti siamo rimaste indietro con gli esami che abbiamo iniziato a rimandare.
A un certo punto ha iniziato a cercare di farci accettare la sua relazione con minacce, urla finché un giorno non stava per tirarmi un pugno, ma grazie a mia madre non è riuscito.
Per sei mesi non ci siamo parlati, io da allora mi chiudo a chiave prima di dormire perché ho paura che possa farmi del male, ho dei brutti incubi.
In questi giorni dice di averla lasciata, Però io non riesco a tornare come prima e continuo a trattarlo con sufficienza e ad allontanarlo, mi sono promessa che una volta laureata lui non mi troverà più.
Quando mia madre cerca di mettere pace io e mia sorella litighiamo anche con lei, anche lei è addolorata per tutto ciò che è successo ma cerca di giustificarlo per farci tornare come prima.
Spesso mi chiedo se sto sbagliando e se col tempo dovrei perdonarlo o se questo tipo di persona va allontanata in quanto dannosa.
Ogni volta che si avvicina provo nausea e disgusto nei suoi confronti.
Sono davvero disperata e confusa, spero nel vostro aiuto.
Io, mia sorella e mio fratello stati sempre uniti ma lui ha sempre dato qualche problema ai miei genitori, solo che finché c'è stato mio padre tutto veniva risolto nei migliori dei modi.
Fino a quando cinque anni fa, quando io avevo 20 anni, mio padre è venuto a mancare.
Tanta gente ha cercato di farci del male ma noi grazie alla nostra unione abbiamo sconfitto diversi "nemici".
Lui per due anni dopo la morte di mio padre ci ha mantenuto per gli studi universitari avendo ereditato lo studio professionale, ma poi ha smesso abbandonandoci ma continuando comunque a farsi mantenere da mia madre che prende una misera pensione e lì già abbiamo lottato per ricostruire il rapporto.
Ci siamo riusciti seppur con un poco di risentimento, ma il grave è avvenuto negli ultimi sei mesi.
Ha iniziato per gioco ad andare a letto con una donna, per poi intraprendere una relazione con questa, sposata che non era ancora separata dal marito (noto al paese come un delinquente) , con una figlia.
Tornava a casa alle 4 di mattina svegliandoci nella piena notte e rendendoci esauste la mattina impedendoci quindi di studiare, infatti siamo rimaste indietro con gli esami che abbiamo iniziato a rimandare.
A un certo punto ha iniziato a cercare di farci accettare la sua relazione con minacce, urla finché un giorno non stava per tirarmi un pugno, ma grazie a mia madre non è riuscito.
Per sei mesi non ci siamo parlati, io da allora mi chiudo a chiave prima di dormire perché ho paura che possa farmi del male, ho dei brutti incubi.
In questi giorni dice di averla lasciata, Però io non riesco a tornare come prima e continuo a trattarlo con sufficienza e ad allontanarlo, mi sono promessa che una volta laureata lui non mi troverà più.
Quando mia madre cerca di mettere pace io e mia sorella litighiamo anche con lei, anche lei è addolorata per tutto ciò che è successo ma cerca di giustificarlo per farci tornare come prima.
Spesso mi chiedo se sto sbagliando e se col tempo dovrei perdonarlo o se questo tipo di persona va allontanata in quanto dannosa.
Ogni volta che si avvicina provo nausea e disgusto nei suoi confronti.
Sono davvero disperata e confusa, spero nel vostro aiuto.
[#1]
Cara ragazza,
Nelle relazioni, amicizie, amori, rapporti di qualsiasi natura (genitori figli, fratellanza, marito moglie, ecc.) esistono due cose: ciò che noi pensiamo "dovrebbe essere" la relazione e ciò che é. Se soffochiamo il ciò che é per assecondare il ciò che dovrebbe essere inizia tutta una serie di dinamiche disfunzionali, dannose sia per la relazione (che diventa artefatta) sia per se stessi (si reprime il vero -sentire- facendosi del male psicologico).
Non esiste l'allontanarlo o il perdonarlo, esistono i tempi entro cui stare in delle fasi. Se adesso sei nella fase della rabbia e del risentimento é giusto che tu viva questa fase e soprattutto che tu la riconosca -come stai facendo.
Se tu invece la reprimi e domani stesso decidi di perdonarlo (reprimendo la rabbia) é un perdono di facciata, non autentico e che non porterebbe a nulla di positivo se non a nuovi fraintendimenti e paletti scavalcati.
Il perdono ci sará magari in una fase diversa, in quella in cui sarete tutti meno invischiati: quella della distanza (fisica ed emotiva),del leggere gli eventi da prospettive diverse e del comprendere gli eventi perché questi sono stati spiegati e affrontati senza non detti. Ci sarà quindi nel momento in cui vi è stato un confronto e ognuno ha cercato profondamente di capire l'altro perché non più preso solo da se stesso e da una lettura mono prospettica.
Invischiamento, dipendenza, nucleo unico e nuove esigenze proprie dell'età adulta, al momento non giocano a favore del vostro rapporto.
È non anomalo sentire sentimenti di rabbia al momento per questo fratello: non li soffochi, li riconosca come ha fatto, non sia troppo severa con se stessa per provarli e cerchi una sua distanza e indipendenza emotiva da queste dinamiche (se al momento, come mi sembra di capire, una distanza fisica é inattuabile).
Cordialmente,
Nelle relazioni, amicizie, amori, rapporti di qualsiasi natura (genitori figli, fratellanza, marito moglie, ecc.) esistono due cose: ciò che noi pensiamo "dovrebbe essere" la relazione e ciò che é. Se soffochiamo il ciò che é per assecondare il ciò che dovrebbe essere inizia tutta una serie di dinamiche disfunzionali, dannose sia per la relazione (che diventa artefatta) sia per se stessi (si reprime il vero -sentire- facendosi del male psicologico).
Non esiste l'allontanarlo o il perdonarlo, esistono i tempi entro cui stare in delle fasi. Se adesso sei nella fase della rabbia e del risentimento é giusto che tu viva questa fase e soprattutto che tu la riconosca -come stai facendo.
Se tu invece la reprimi e domani stesso decidi di perdonarlo (reprimendo la rabbia) é un perdono di facciata, non autentico e che non porterebbe a nulla di positivo se non a nuovi fraintendimenti e paletti scavalcati.
Il perdono ci sará magari in una fase diversa, in quella in cui sarete tutti meno invischiati: quella della distanza (fisica ed emotiva),del leggere gli eventi da prospettive diverse e del comprendere gli eventi perché questi sono stati spiegati e affrontati senza non detti. Ci sarà quindi nel momento in cui vi è stato un confronto e ognuno ha cercato profondamente di capire l'altro perché non più preso solo da se stesso e da una lettura mono prospettica.
Invischiamento, dipendenza, nucleo unico e nuove esigenze proprie dell'età adulta, al momento non giocano a favore del vostro rapporto.
È non anomalo sentire sentimenti di rabbia al momento per questo fratello: non li soffochi, li riconosca come ha fatto, non sia troppo severa con se stessa per provarli e cerchi una sua distanza e indipendenza emotiva da queste dinamiche (se al momento, come mi sembra di capire, una distanza fisica é inattuabile).
Cordialmente,
Dott. Mauro Bruzzese,
Psicologo clinico presso il Newham University Hospital di Londra, Fondatore e CEO di PsicologON.
www.psicologon.com
[#2]
Utente
Gentile Dottore, la ringrazio per avermi risposto, finalmente mi sono sentita capita. Da breve abbiamo scoperto che mio fratello continua la relazione e vuole costringerci ad accettare questa persona e addirittura a farla entrare nelle nostre vite e nella nostra casa. Non so più cosa fare, vorrei mollare tutto anche gli studi perché la situazione è estenuante. Inoltre mia madre nonostante le abbia detto di farci alzare in orari diversi perché necessito di dovuta distanza da lui per studiare in modo sereno, lei insiste a voler fingere una famiglia felice facendomelo trovare puntuale ogni mattina. Al momento anche il rapporto con lei sta precipitando, quella che la pensa come me è mia sorella.
[#3]
Era nel testo il senso forte di invischiamento e costrizione. Io la inviterei a non costringere la mamma a schierarsi e prendere posizioni. Non sarebbe giusto.
Probabilmente lei, la mamma, si aspetta che voi, figli adulti, siate in grado di trovarne.
Non autosabotarti: interrompere gli studi pretestuosamente non porterebbe a nulla di propositivo.
Cerchi di fare la sua parte nel ridurre quel caos e quell'aggressività che regna in casa. Pensi a terminare gli studi trovando soluzioni efficaci che non vadano ad inficiare con le sue aspirazioni e progetti di vita.
Cordialmente,
Probabilmente lei, la mamma, si aspetta che voi, figli adulti, siate in grado di trovarne.
Non autosabotarti: interrompere gli studi pretestuosamente non porterebbe a nulla di propositivo.
Cerchi di fare la sua parte nel ridurre quel caos e quell'aggressività che regna in casa. Pensi a terminare gli studi trovando soluzioni efficaci che non vadano ad inficiare con le sue aspirazioni e progetti di vita.
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.2k visite dal 21/04/2020.
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