Ansia, attacchi di pianto e pensieri catastrofici

Salve, sono una ragazza di 23 anni.

Finite le superiori ho iniziato a provare ansia, inizialmente per la scelta universitaria, sapevo cosa avrei voluto studiare ma i pochi sbocchi occupazionali mi hanno scoraggiata, per cui ho passato due anni tra una facoltà e l'altra autoconvincendomi di provare interesse per quelle cose, e finendo sempre per trovarmi triste e insoddisfatta, alla fine ho ceduto alle mie passioni, e iscrivendomi finalmente alla giusta facoltà il problema si è risolto ormai da due anni.

Al tempo l'ansia si presentava sotto forma di pensieri intrusivi, cercavo compulsivamente informazioni sulle differenti facoltà su internet, e sebbene fossi piuttosto triste, ciò non influiva esageratamente sulla mia vita.

Dall'anno scorso ho iniziato a preoccuparmi per le malattie, inizialmente pensavo di avere il diabete, ne ero convinta perché mi formicolavano i piedi, ma non volevo andare dal medico per una possibile diagnosi infausta, inoltre ero consapevole che se davvero ci fosse stato il diabete mi sarei sentita male prima o poi e lo avrei scoperto; in ogni caso il fatto che il diabete non sia una malattia mortale mi lasciava si ansiosa ma l ansia continuava ad essere gestibile.

Quest'anno inizio a pensare di avere prima l'alopecia perché perdevo più capelli, poi da un mal di schiena inizio a pensare di avere il cancro ai polmoni, ciò inizia a diventare pesante, inizio a svegliarmi la notte in ansia, inizio a far fatica a concentrarmi.

Poi a gennaio la svolta, mi esce qualche linfonodo nel collo, e sebbene le ecografie e le analisi del sangue mi abbiano rassicurata, il pensiero di essere malata diventa insostenibile, non riesco più a fare niente, provo jnvidia nei confronti delle persone che stanno bene e rivoglio la vecchia me indietro.

Mi sveglio angosciata pensando a possibili tumori, mi vengono vampate di caldo e mi spavento riconducendole a possibili sintomi, sprofondo in pianti catastrofici, finchè non mi rendo conto che è tutto okay, che sono paure infondate, e allora raggiungo uno stato di lucidità, come adesso, ma so benissimo che è una cosa temporanea e fra poco mi troverò nella stessa situazione.

Al termine della quarantena intendo rivolgermi ad uno psicologo, tuttavia mi chiedevo se ci fosse qualcosa da poter fare per alleviare momentaneamente questa ansia, per riuscire quanto meno a studiare e a fare ciò che devo fare (chiarisco che adoro quello che studio quindi non è una mancanza di voglia quanto più che mi sento priva di energie, e quando provo a studiare mi distraggo a causa di questi pensieri catastrofici).
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

sebbene non sia possibile fare diagnosi in questa sede, da quanto ci racconta l'ipotesi principale potrebbe essere fatta verso un disturbo d'ansia da malattia. Difficilmente esistono rimedi "pronti all'uso". Capisco anche i suoi pianti, solitamente quando un problema è presente e intenso, si corre il rischio di abbattersi e sviluppare delle "problematiche secondarie" al problema principale che ci presenta.
Le chiedo di leggere questo articolo sull'ipocondria:

https://www.psicologobs.it/diagnosi/cose-lipocondria-sintomi-e-meccanismi/

Come lei già ha sottolineato, questa situazione è risolvibile con la psicoterapia. Tuttavia, visto che la situazione dura da un po' di tempo, valuti se attendere ancora e portare avanti il problema oppure consultare uno specialista anche telematicamente (forma che attualmente è in uso per la nostra categoria, principalmente, per ovvi motivi di salute pubblica). Si lavora come sempre, e potrebbe iniziare il suo percorso senza perdere ulteriore tempo a star male.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, effettivamente leggendo quanto scritto nel link che ha riportato, è quello che mi accade!
Nonostante le rassicurazioni mediche spesso mi viene da pensare che il mio male sia difficile da diagnosticare, che sia gravissimo.
Ovviamente ho anche momenti di lucidità, in cui mi rendo conto che sto esagerando, ma questi sono pochi.
Mi sento proprio in colpa, sto trascurando lo studio, e odio sentirmi così per problematiche inesistenti, sono sempre stata solare, e prima di questi episodi il mio medico l'avrò visto si e no una volta ognj due anni.
Proverò a seguire i suoi suggerimenti; nella speranza che le cose vadano meglio!
[#3]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Questo senso di colpa, come le dicevo, è una delle problematiche secondarie.
Si senta libero di aggiornarci, se vuole.
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