Non sono più attratta sessualmente dal mio compagno
Buongiorno,
sono in piena confusione da oramai un anno e non riesco a venirne a capo.
Sono fidanzata da 5 anni con il mio compagno con il quale convivo.
All'inizio della relazione ero convinta di aver trovato la persona giusta, ed in parte lo penso ancora adesso perchè da un punto di vista di compatibilità caratteriale per me è perfetto.
Purtroppo da un paio di anni mi sono "fissata" sulla sua parte estetica: non lo trovo bello.
Lo so che può sembrare banale ma la realtà che non lo trovo affascinante e di conseguenza anche la sfera sessuale ne ha risentito tantissimo.
L'aspetto che più mi tortura è la sua altezza: purtroppo non è molto alto, ed io risulto qualche cm più alta di lui.
Ero consapevole di questo all'inizio della relazione, ma se prima riuscivo a gestire questi pensieri, adesso purtroppo si sono radicati dentro di me.
Forte di questo cambiamento è stato il giudizio esterno: a partire dai miei genitori, per poi passare agli amici che mi hanno sempre detto che potevo meritarmi qualcosa di più da un punto di vista estetico.
Vero anche il fatto che tutti dopo averlo conosciuto si sono ricreduti e adesso lo adorano tutti.
Ma questi commenti invece sono rimasti dentro di me e adesso stanno prendendo piede.
Perchè nonostante con lui ci sto bene, quando mi abbraccia e quando lo bacio mi sento "poco protetta" non so come meglio spiegarlo.
Gli ho parlato blandamente di questo mio problema: lui rispetto alla mia fisicità è anche più piccino e minuto, e lui per amore ha iniziato a fare palestra per irrobustirsi un pò.
Ma è giusto tutto questo?
è possibile che 10 cm possano essere l'ago della bilancia in una relazione.
A peggiorare la situazione è entrata nella mia vita una nuova persona con cui sto bene e che mi piace tantissimo fisicamente.
Unica peculiarità è che ha già dei figli (io invece non ne ho) ma è single.
So che devo prendere una decisione, ma cambio idea continuamente: una volta penso che dovrei rimanere col mio compagno e fregarmene di quello che provo e capire se è possibile ritornare a quello che provavo qualche anno fa, altre volte penso che dovrei avere il coraggio di lasciarlo e di iniziare da capo, altre volte mi rendo semplicemente conto che ho paura di stare sola e che questo mi spingerà a fare la scelta sbagliata.
sono in piena confusione da oramai un anno e non riesco a venirne a capo.
Sono fidanzata da 5 anni con il mio compagno con il quale convivo.
All'inizio della relazione ero convinta di aver trovato la persona giusta, ed in parte lo penso ancora adesso perchè da un punto di vista di compatibilità caratteriale per me è perfetto.
Purtroppo da un paio di anni mi sono "fissata" sulla sua parte estetica: non lo trovo bello.
Lo so che può sembrare banale ma la realtà che non lo trovo affascinante e di conseguenza anche la sfera sessuale ne ha risentito tantissimo.
L'aspetto che più mi tortura è la sua altezza: purtroppo non è molto alto, ed io risulto qualche cm più alta di lui.
Ero consapevole di questo all'inizio della relazione, ma se prima riuscivo a gestire questi pensieri, adesso purtroppo si sono radicati dentro di me.
Forte di questo cambiamento è stato il giudizio esterno: a partire dai miei genitori, per poi passare agli amici che mi hanno sempre detto che potevo meritarmi qualcosa di più da un punto di vista estetico.
Vero anche il fatto che tutti dopo averlo conosciuto si sono ricreduti e adesso lo adorano tutti.
Ma questi commenti invece sono rimasti dentro di me e adesso stanno prendendo piede.
Perchè nonostante con lui ci sto bene, quando mi abbraccia e quando lo bacio mi sento "poco protetta" non so come meglio spiegarlo.
Gli ho parlato blandamente di questo mio problema: lui rispetto alla mia fisicità è anche più piccino e minuto, e lui per amore ha iniziato a fare palestra per irrobustirsi un pò.
Ma è giusto tutto questo?
è possibile che 10 cm possano essere l'ago della bilancia in una relazione.
A peggiorare la situazione è entrata nella mia vita una nuova persona con cui sto bene e che mi piace tantissimo fisicamente.
Unica peculiarità è che ha già dei figli (io invece non ne ho) ma è single.
So che devo prendere una decisione, ma cambio idea continuamente: una volta penso che dovrei rimanere col mio compagno e fregarmene di quello che provo e capire se è possibile ritornare a quello che provavo qualche anno fa, altre volte penso che dovrei avere il coraggio di lasciarlo e di iniziare da capo, altre volte mi rendo semplicemente conto che ho paura di stare sola e che questo mi spingerà a fare la scelta sbagliata.
[#1]
Gentile Signora,
talvolta, 10 cm, più che essere "l'ago della bilancia in una relazione", possono rappresentare la distanza che separa due scarpe.
Una è quella da ginnastica, un po' usurata, malandata, "bruttina" e che affidiamo alla quotidianità. La indossiamo tutti i giorni perché, in effetti, seppur brutta (e spesso maltrattata) è comoda e ci consente di "camminare a lungo", per anni... due, tre, quattro, "cinque".
L'altra scarpa è nuova, magari acquistata a buon prezzo ed in linea con le nostre rinnovate esigenze. Dicono che sia comoda, che calzi bene... è una novità! Tuttavia è anche un'incognita... e se dovesse pizzicare il piede? Chissà.
Scegliamo, quindi, di tenerle entrambe, proprio lì, sotto al letto, a "10 cm" l'una dall'altra, mettendo un piede prima nell'una e poi nell'altra, giusto per "provare". Ci accorgiamo, però, che la cosa è bizzarra... difficile uscire di casa con due scarpe diverse al piede! Di qui, il circolo di pensieri sul da farsi.
A questo punto, sarebbe utile tenere a mente che, forse, la possibilità di rimanere col piede pizzicato rappresenta un rischio accettabile se la scarpa vecchia è ormai ritenuta "inguardabile".
Se non altro, evitando di continuare a camminare con la scarpa vecchia e malandata, eviteremo che questa si "faccia a pezzi"... e chissà che un'altra persona non possa trovarla una "scarpa d'occasione" al mercato dell'usato.
Cordialità.
talvolta, 10 cm, più che essere "l'ago della bilancia in una relazione", possono rappresentare la distanza che separa due scarpe.
Una è quella da ginnastica, un po' usurata, malandata, "bruttina" e che affidiamo alla quotidianità. La indossiamo tutti i giorni perché, in effetti, seppur brutta (e spesso maltrattata) è comoda e ci consente di "camminare a lungo", per anni... due, tre, quattro, "cinque".
L'altra scarpa è nuova, magari acquistata a buon prezzo ed in linea con le nostre rinnovate esigenze. Dicono che sia comoda, che calzi bene... è una novità! Tuttavia è anche un'incognita... e se dovesse pizzicare il piede? Chissà.
Scegliamo, quindi, di tenerle entrambe, proprio lì, sotto al letto, a "10 cm" l'una dall'altra, mettendo un piede prima nell'una e poi nell'altra, giusto per "provare". Ci accorgiamo, però, che la cosa è bizzarra... difficile uscire di casa con due scarpe diverse al piede! Di qui, il circolo di pensieri sul da farsi.
A questo punto, sarebbe utile tenere a mente che, forse, la possibilità di rimanere col piede pizzicato rappresenta un rischio accettabile se la scarpa vecchia è ormai ritenuta "inguardabile".
Se non altro, evitando di continuare a camminare con la scarpa vecchia e malandata, eviteremo che questa si "faccia a pezzi"... e chissà che un'altra persona non possa trovarla una "scarpa d'occasione" al mercato dell'usato.
Cordialità.
Giovanni Federico, PhD
Web: https://www.neuropsicologo.net
Mobile: (+39) 349 85 27 200
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