Non so cosa fare con il mio ragazzo
Salve,
io e il mio fidanzato stiamo insieme da 7 anni, abbiamo entrambi 22 anni e una relazione a distanza.
Premetto che abbiamo due caratteri molto diversi, io sono tanto di cuore mentre lui l'esatto opposto, è una persona tanto razionale e rigida, io sono molto più elastica.
Ci siamo fidanzati giovanissimi e fin dai primi mesi ho notato che tende ad avere attacchi di rabbia, aggressività e a dire cattiverie.
Da litigi banali siamo arrivati ad insulti gravi e cattiverie.
In questi anni ci sono stati vari episodi (e parlo sia di messaggi con offese durante i litigi a distanza, che gesti veri e propri durante i giorni insieme) che mi hanno segnata.
Lui è una persona introversa, è gentile, molto maturo per la sua età (e credo sia dovuto alla separazione dei genitori quando era più piccolo), il problema è che quando si arrabbia non riesce sempre a controllarsi.
Mi è stato vicino in tanti momenti difficili, mi ha resa felice tante volte, ma mi ha delusa tanto altre volte.
Tra i gesti compiuti da lui in questi 7 anni oltre agli insulti pesanti, parolacce, c'è stato qualche spintone nei miei confronti e due volte durante una discussione accesa mentre eravamo in macchina ha iniziato a guidare più velocemente ed essendo spaventata sono rimasta in silenzio per paura di peggiorare e di finire per schiantarci.
Lui riconosce questi errori, queste esagerazioni e questo suo lato aggressivo, mi chiede scusa promettendomi di migliorare e chiedendomi di aiutare a farlo...il problema è che ho paura di non poter essere mai serena con lui, lo perdono sempre ma alla fine dopo mesi e mesi si ripetono i soliti errori e io non so più se fidarmi, non so più cosa fare perché lo amo e vorrei che tutto tornasse come prima ma non ci riesco perché ho paura che lui non cambi mai e di passare tutta la vita a soffrire
io e il mio fidanzato stiamo insieme da 7 anni, abbiamo entrambi 22 anni e una relazione a distanza.
Premetto che abbiamo due caratteri molto diversi, io sono tanto di cuore mentre lui l'esatto opposto, è una persona tanto razionale e rigida, io sono molto più elastica.
Ci siamo fidanzati giovanissimi e fin dai primi mesi ho notato che tende ad avere attacchi di rabbia, aggressività e a dire cattiverie.
Da litigi banali siamo arrivati ad insulti gravi e cattiverie.
In questi anni ci sono stati vari episodi (e parlo sia di messaggi con offese durante i litigi a distanza, che gesti veri e propri durante i giorni insieme) che mi hanno segnata.
Lui è una persona introversa, è gentile, molto maturo per la sua età (e credo sia dovuto alla separazione dei genitori quando era più piccolo), il problema è che quando si arrabbia non riesce sempre a controllarsi.
Mi è stato vicino in tanti momenti difficili, mi ha resa felice tante volte, ma mi ha delusa tanto altre volte.
Tra i gesti compiuti da lui in questi 7 anni oltre agli insulti pesanti, parolacce, c'è stato qualche spintone nei miei confronti e due volte durante una discussione accesa mentre eravamo in macchina ha iniziato a guidare più velocemente ed essendo spaventata sono rimasta in silenzio per paura di peggiorare e di finire per schiantarci.
Lui riconosce questi errori, queste esagerazioni e questo suo lato aggressivo, mi chiede scusa promettendomi di migliorare e chiedendomi di aiutare a farlo...il problema è che ho paura di non poter essere mai serena con lui, lo perdono sempre ma alla fine dopo mesi e mesi si ripetono i soliti errori e io non so più se fidarmi, non so più cosa fare perché lo amo e vorrei che tutto tornasse come prima ma non ci riesco perché ho paura che lui non cambi mai e di passare tutta la vita a soffrire
[#1]
Gentile utente,
lei ha scritto una frase che attira tanta comprensione, però stia attenta: l'idea che esprime è una trappola per il suo benessere e per la sua autostima. Dopo aver parlato di violenze e insulti da parte del ragazzo con cui da sette anni vive una relazione a distanza, conclude: "non so più cosa fare perché lo amo e vorrei che tutto tornasse come prima".
Prima quando? Ai vostri quindici anni e all'incanto del primo amore, chiunque sia? Ai sogni, così facili quando non si incontra l'altra persona nella quotidianità? O a quando lei non aveva ancora capito che amore e attaccamento, ossia l'adattamento reciproco e il desiderio di coltivare anziché danneggiare la relazione, sul suo ragazzo non si sono prodotti?
E' triste ma bisogna prenderne atto: raramente gli amori cominciati troppo presto si basano su una scelta del partner idonea e soprattutto hanno la saggezza per sapere cosa migliorare giorno per giorno, e in che modo.
Ogni fidanzamento è un rodaggio; quello dei giovanissimi una prova della capacità d'amare e di soffrire che in genere è effimera, e se invece dura, portando felicità anziché dolore, è pura fortuna.
Siete tutti e due giovanissimi. Qualcosa probabilmente è andato male, finché si è incrinato. Direi che lei ha tentato, come sapeva e fin dove era opportuno, di sopportare e far capire al suo ragazzo dove sbaglia.
Durare ancora in questa situazione è come continuare a logorare una corda usurata: alla fine non ci può essere altro che la rottura.
Conducendo questa rottura adesso, con calma, con le opportune spiegazioni, avrete tutti e due da imparare sui rispettivi caratteri, sui valori, sulle aspettative, infine sul partner e sul genere di relazione che realmente desiderate.
A lui soprattutto farà bene uscire dal pregiudizio (questo sì da ignorante) che può fare tutto, insultare e offendere senza rischiare nulla.
Ci pensi. Per ogni ulteriore dubbio, per gli inevitabili momenti di rimpianto, noi siamo qui.
lei ha scritto una frase che attira tanta comprensione, però stia attenta: l'idea che esprime è una trappola per il suo benessere e per la sua autostima. Dopo aver parlato di violenze e insulti da parte del ragazzo con cui da sette anni vive una relazione a distanza, conclude: "non so più cosa fare perché lo amo e vorrei che tutto tornasse come prima".
Prima quando? Ai vostri quindici anni e all'incanto del primo amore, chiunque sia? Ai sogni, così facili quando non si incontra l'altra persona nella quotidianità? O a quando lei non aveva ancora capito che amore e attaccamento, ossia l'adattamento reciproco e il desiderio di coltivare anziché danneggiare la relazione, sul suo ragazzo non si sono prodotti?
E' triste ma bisogna prenderne atto: raramente gli amori cominciati troppo presto si basano su una scelta del partner idonea e soprattutto hanno la saggezza per sapere cosa migliorare giorno per giorno, e in che modo.
Ogni fidanzamento è un rodaggio; quello dei giovanissimi una prova della capacità d'amare e di soffrire che in genere è effimera, e se invece dura, portando felicità anziché dolore, è pura fortuna.
Siete tutti e due giovanissimi. Qualcosa probabilmente è andato male, finché si è incrinato. Direi che lei ha tentato, come sapeva e fin dove era opportuno, di sopportare e far capire al suo ragazzo dove sbaglia.
Durare ancora in questa situazione è come continuare a logorare una corda usurata: alla fine non ci può essere altro che la rottura.
Conducendo questa rottura adesso, con calma, con le opportune spiegazioni, avrete tutti e due da imparare sui rispettivi caratteri, sui valori, sulle aspettative, infine sul partner e sul genere di relazione che realmente desiderate.
A lui soprattutto farà bene uscire dal pregiudizio (questo sì da ignorante) che può fare tutto, insultare e offendere senza rischiare nulla.
Ci pensi. Per ogni ulteriore dubbio, per gli inevitabili momenti di rimpianto, noi siamo qui.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta. Stiamo continuando a confrontarci e a discutere di questi suoi comportamenti, lui mi dice di riconoscere i suoi sbagli, di volere me al suo fianco, di aver bisogno di me e del mio appoggio per migliorare. Io ho sempre cercato di fare il possibile, gli sono sempre stata vicina in questi anni e l'ho sempre perdonato autoconvincendomi che veramente non sarebbero più accaduti, ma purtroppo non è stato così e io non so più cosa credere. Ho paura di fidarmi ancora e di soffrire di nuovo.
[#3]
Gentile utente,
torno a ripetere che i comportamenti del suo ragazzo sono al di fuori della portata di un normale adattamento reciproco.
Se è buon segno che lui riconosca i propri errori, il fatto che non riesca a correggerli denota che non si stanno usando gli strumenti idonei.
Naturalmente esistono i terapeuti di coppia e possono ottenere grandi risultati, ma non necessariamente nella direzione di tenere in piedi un rapporto, specie quando uno dei due partner ha necessità di essere curato individualmente.
Insistere, dopo sette anni, a curarlo lei, è come continuare a curare in casa col semplice bicarbonato un'ulcera gastrica.
Auguri.
torno a ripetere che i comportamenti del suo ragazzo sono al di fuori della portata di un normale adattamento reciproco.
Se è buon segno che lui riconosca i propri errori, il fatto che non riesca a correggerli denota che non si stanno usando gli strumenti idonei.
Naturalmente esistono i terapeuti di coppia e possono ottenere grandi risultati, ma non necessariamente nella direzione di tenere in piedi un rapporto, specie quando uno dei due partner ha necessità di essere curato individualmente.
Insistere, dopo sette anni, a curarlo lei, è come continuare a curare in casa col semplice bicarbonato un'ulcera gastrica.
Auguri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 19/04/2020.
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