Odiare se stessi
Sono una ragazza di 22 anni.
Sin dai primi anni dell'adolescenza ho covato dentro di me un odio profondo verso la mia esteriorità: mi sono sempre reputata grassa e brutta anche quando non lo fossi (sono sempre pesata 55kg per 160cm).
Quando due anni fa mi sono lasciata con il mio fidanzato ho avuto un periodo di circa un anno caratterizzato da abbuffate continue, che mi ha fatto aumentare fino a 73 kg.
Questo mi ha portata ad odiare ancora di più me stessa, al punto da valutare la mia persona solamente in base a quel numero sulla bilancia.
Mi vedo una persona inutile, debole, che non vale nulla appunto perché grassa.
L'unico mio modo di alleviare questo dolore è rifugiarmi in un mondo immaginario dove ogni giorno mi alzo dal letto e mi vedo una bella ragazza, magra, solare e con tanti ragazzi che vanno e vengono nella mia vita.
Penso che senza questi chili probabilmente riuscirei a trovare un fidanzato, ad essere più serena, a vivere la vita senza vergognarmi di uscire di casa perché troppo brutta; eppure questo non riesce a motivarmi nella dieta, forse perché il traguardo troppo lontano, o forse perché non sono così sicura che una volta dimagrita possa lo stesso vivere come descritto nel mio immaginario.
Mi sembra come di osservare da esterna la vita che scorre davanti, i miei amici che si divertono, vivono i loro amori, si godono i bei momenti... io invece so solo dirmi che non mi merito nulla in quanto grassa, e che nessuno mi vorrà mai cosi (non mi voglio nemmeno io, figuriamoci qualcun altro).
Questo è più che altro uno sfogo, non riesco a parlarne con qualcuno perché mi sembra di sbandierare ai quattro venti le mie debolezze più profonde e in questa quarantena, visto che non ho nemmeno la possibilità di sfogarmi facendo passeggiate all'aria aperta (durante le quali mi rifugio nel mio mondo immaginario) , sto veramente scoppiando dentro.
Sin dai primi anni dell'adolescenza ho covato dentro di me un odio profondo verso la mia esteriorità: mi sono sempre reputata grassa e brutta anche quando non lo fossi (sono sempre pesata 55kg per 160cm).
Quando due anni fa mi sono lasciata con il mio fidanzato ho avuto un periodo di circa un anno caratterizzato da abbuffate continue, che mi ha fatto aumentare fino a 73 kg.
Questo mi ha portata ad odiare ancora di più me stessa, al punto da valutare la mia persona solamente in base a quel numero sulla bilancia.
Mi vedo una persona inutile, debole, che non vale nulla appunto perché grassa.
L'unico mio modo di alleviare questo dolore è rifugiarmi in un mondo immaginario dove ogni giorno mi alzo dal letto e mi vedo una bella ragazza, magra, solare e con tanti ragazzi che vanno e vengono nella mia vita.
Penso che senza questi chili probabilmente riuscirei a trovare un fidanzato, ad essere più serena, a vivere la vita senza vergognarmi di uscire di casa perché troppo brutta; eppure questo non riesce a motivarmi nella dieta, forse perché il traguardo troppo lontano, o forse perché non sono così sicura che una volta dimagrita possa lo stesso vivere come descritto nel mio immaginario.
Mi sembra come di osservare da esterna la vita che scorre davanti, i miei amici che si divertono, vivono i loro amori, si godono i bei momenti... io invece so solo dirmi che non mi merito nulla in quanto grassa, e che nessuno mi vorrà mai cosi (non mi voglio nemmeno io, figuriamoci qualcun altro).
Questo è più che altro uno sfogo, non riesco a parlarne con qualcuno perché mi sembra di sbandierare ai quattro venti le mie debolezze più profonde e in questa quarantena, visto che non ho nemmeno la possibilità di sfogarmi facendo passeggiate all'aria aperta (durante le quali mi rifugio nel mio mondo immaginario) , sto veramente scoppiando dentro.
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Buongiorno,
Fa bene a sfogarsi!
Poter tirar fuori quello che proviamo/ sentiamo e utile ! Specialmente in questi giorni così pesanti causa covid-19che non ci permette di uscire di prendere una boccata d aria e farci una bella passeggiata.
Mi permetta di accogliere il suo sfogo e di suggerirle di trasformare questo mondo immaginario nel quale si rifugia in un mondo reale. È fattibile ,non impossibile ,si rivolga ad un psicoterapeuta provi a capire come mai provava un " odio profondo verso la sua esteriorità " . Utilizzi questo tempo di quarantena per iniziare a focalizzare i suoi pregi , le sue caratteristiche e non solo il numero sulla bilancia, non è un numero è una persona!
Cordiali saluti.
Fa bene a sfogarsi!
Poter tirar fuori quello che proviamo/ sentiamo e utile ! Specialmente in questi giorni così pesanti causa covid-19che non ci permette di uscire di prendere una boccata d aria e farci una bella passeggiata.
Mi permetta di accogliere il suo sfogo e di suggerirle di trasformare questo mondo immaginario nel quale si rifugia in un mondo reale. È fattibile ,non impossibile ,si rivolga ad un psicoterapeuta provi a capire come mai provava un " odio profondo verso la sua esteriorità " . Utilizzi questo tempo di quarantena per iniziare a focalizzare i suoi pregi , le sue caratteristiche e non solo il numero sulla bilancia, non è un numero è una persona!
Cordiali saluti.
Dr.ssa Verena Elisa Gomiero
psicologa psicoterapeuta
Operatore training autogeno
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 17/04/2020.
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