Non facciamo sesso da 8 mesi, ho un fidanzato asessuato? traumatizzato?
Buongiorno, sono una ragazza di 26 anni e da quasi due anni convivo con il mio fidanzato che ne ha 52.
Vengo subito al punto.
È da quasi 8 mesi che non facciamo sesso.
I primi tempi, com'è normale che sia, lo facevamo tutti i giorni e più volte al giorno.
Dopo i primi mesi la frequenza ha iniziato a calare nettamente fino ad arrivare a questo punto.
Andiamo davvero d'accordo, ci amiamo, passiamo un sacco di tempo insieme, forse anche troppo.
Premetto che la mia attività sessuale prima di stare con lui era decisamente frequente e molto spinta, quasi nifomane.
Nel primo periodo ero quasi sempre io a cercarlo e appena ho smesso aspettando che lui facesse il primo passo è iniziato il declino, e appena sorto il problema ho cercato subito di affrontarlo con molta semplicità chiedendogli perché non lo facessimo, e lui ha sempre cercato con fastidio di evitare il discorso perché "enunciandolo a parole avrebbe creato il problema" oppure "io avrei rovinato la poesia".
Le poche volte che, litigando, sono riuscita a strappargli qualche parola in più che non fossero mugugnii sono che il problema non sono io ma lui che è distratto, depresso, che il suo pisello funziona benissimo e che non è un problema fisico perché gli funziona.
Questo mi fa ancora più male perché come potete immaginare la mia autostima è sotto zero.
Piú volte, sfidando la mia dignità ho provato cercarlo con tutti i preliminari, le atmosfere, la dolcezza, la simpatia e provato quasi anche a prendermelo "con la forza" nessuna risposta da li sotto, un rifiuto e una scusa da lui.
Ho pensato alla possibilità che sia assessuato, ha avuto in passato tante donne e durate poco.
Una di queste si sono lasciati dopo due anni perché non lo facevano più.
Non lo so, le ho pensate tutte, del resto se non mi amasse più penso che lo sentirei, e non è così.
Un altro fattore strano.
Non ha mai fatto l'amore, per me non sa proprio cosa sia.
Quando facevamo sesso era solo sesso e molto violento, molto "virile".
L'amore ce lo siamo sempre dimostrati in altra maniera, con coccole ecc, ma in momenti separati dall'atto sessuale.
In più ho un aneddoto.
Ha raccontato spesso, facendo il figo con gli amici, di aver perso la verginità a 13 anni perché una 'donnona' di 19 anni gli è saltato addosso nella camera con tutti gli amichetti della sua gang che lo aspettavano fuori fierissimi della prima esperienza sessuale del loro "capo gang", ma raccontandolo ha usato il termine "mi ha praticamente violentato".
Termine che non useresti se non l'avessi vissuto come un atto di violenza.
Può c'entrare qualcosa tutto questo con un caso di asessualitá?
O con un problema più profondo?
Cosa posso fare?
Io so che mi sento costretta a lasciarlo, non posso accettare una relazione senza contatto fisico.
Grazie dell'ascolto.
Vengo subito al punto.
È da quasi 8 mesi che non facciamo sesso.
I primi tempi, com'è normale che sia, lo facevamo tutti i giorni e più volte al giorno.
Dopo i primi mesi la frequenza ha iniziato a calare nettamente fino ad arrivare a questo punto.
Andiamo davvero d'accordo, ci amiamo, passiamo un sacco di tempo insieme, forse anche troppo.
Premetto che la mia attività sessuale prima di stare con lui era decisamente frequente e molto spinta, quasi nifomane.
Nel primo periodo ero quasi sempre io a cercarlo e appena ho smesso aspettando che lui facesse il primo passo è iniziato il declino, e appena sorto il problema ho cercato subito di affrontarlo con molta semplicità chiedendogli perché non lo facessimo, e lui ha sempre cercato con fastidio di evitare il discorso perché "enunciandolo a parole avrebbe creato il problema" oppure "io avrei rovinato la poesia".
Le poche volte che, litigando, sono riuscita a strappargli qualche parola in più che non fossero mugugnii sono che il problema non sono io ma lui che è distratto, depresso, che il suo pisello funziona benissimo e che non è un problema fisico perché gli funziona.
Questo mi fa ancora più male perché come potete immaginare la mia autostima è sotto zero.
Piú volte, sfidando la mia dignità ho provato cercarlo con tutti i preliminari, le atmosfere, la dolcezza, la simpatia e provato quasi anche a prendermelo "con la forza" nessuna risposta da li sotto, un rifiuto e una scusa da lui.
Ho pensato alla possibilità che sia assessuato, ha avuto in passato tante donne e durate poco.
Una di queste si sono lasciati dopo due anni perché non lo facevano più.
Non lo so, le ho pensate tutte, del resto se non mi amasse più penso che lo sentirei, e non è così.
Un altro fattore strano.
Non ha mai fatto l'amore, per me non sa proprio cosa sia.
Quando facevamo sesso era solo sesso e molto violento, molto "virile".
L'amore ce lo siamo sempre dimostrati in altra maniera, con coccole ecc, ma in momenti separati dall'atto sessuale.
In più ho un aneddoto.
Ha raccontato spesso, facendo il figo con gli amici, di aver perso la verginità a 13 anni perché una 'donnona' di 19 anni gli è saltato addosso nella camera con tutti gli amichetti della sua gang che lo aspettavano fuori fierissimi della prima esperienza sessuale del loro "capo gang", ma raccontandolo ha usato il termine "mi ha praticamente violentato".
Termine che non useresti se non l'avessi vissuto come un atto di violenza.
Può c'entrare qualcosa tutto questo con un caso di asessualitá?
O con un problema più profondo?
Cosa posso fare?
Io so che mi sento costretta a lasciarlo, non posso accettare una relazione senza contatto fisico.
Grazie dell'ascolto.
[#1]
Gentile Utente,
se i dati inseriti sono corretti, Lei ha 26 anni e il Suo compagno 52. Si tratta di una differenza d'età importante per quanto riguarda la vita sessuale. A trent'anni si è già più "vecchi" che a venti, a quaranta lo si è molto più che a trenta e così via. Cosa voglio dire? Che probabilmente qualche défaillance sessuale quest'uomo potrebbe anche averla, ma per vergogna, per timore di non essere accettato da Lei, una giovane donna piena di energie e di iniziativa, si copre dietro il pretesto della depressione, della stanchezza, ecc...
Molte persone, inoltre, sono poco propense ad affrontare una problematica della coppia che riguardi la sfera sessuale: spesso si prova imbarazzo, disagio, vergogna e non se ne parla, trascinandosi il problema per anni.
Tra le ipotesi che Lei elenca, tutto può essere, ma prima di pensare alle spiegazioni più strane e traumatiche, penserei alle più semplici.
Infine, ci sono patologie che possono avere un ruolo nelle disfunzioni sessuali e che con l'età ed alcune abitudini di vita sbagliate possono incidere nella sfera sessuale (es. diabete, obesità, ecc...).
Che cosa fare? Un'idea potrebbe essere quella di accedere da sola da uno psicologo psicoterapeuta e coinvolgere in seconda battuta il Suo compagno per affrontare insieme il problema.
Cordiali saluti,
se i dati inseriti sono corretti, Lei ha 26 anni e il Suo compagno 52. Si tratta di una differenza d'età importante per quanto riguarda la vita sessuale. A trent'anni si è già più "vecchi" che a venti, a quaranta lo si è molto più che a trenta e così via. Cosa voglio dire? Che probabilmente qualche défaillance sessuale quest'uomo potrebbe anche averla, ma per vergogna, per timore di non essere accettato da Lei, una giovane donna piena di energie e di iniziativa, si copre dietro il pretesto della depressione, della stanchezza, ecc...
Molte persone, inoltre, sono poco propense ad affrontare una problematica della coppia che riguardi la sfera sessuale: spesso si prova imbarazzo, disagio, vergogna e non se ne parla, trascinandosi il problema per anni.
Tra le ipotesi che Lei elenca, tutto può essere, ma prima di pensare alle spiegazioni più strane e traumatiche, penserei alle più semplici.
Infine, ci sono patologie che possono avere un ruolo nelle disfunzioni sessuali e che con l'età ed alcune abitudini di vita sbagliate possono incidere nella sfera sessuale (es. diabete, obesità, ecc...).
Che cosa fare? Un'idea potrebbe essere quella di accedere da sola da uno psicologo psicoterapeuta e coinvolgere in seconda battuta il Suo compagno per affrontare insieme il problema.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente,
occore anzitutto distinguere i problemi di coppia da quelli personali.
Se lui dichiara che "... il problema non sono io ma lui che è distratto, depresso, .."
perchè "... la mia autostima è sotto zero"? Quali Suoi meccanismi - di Lei che ci scrive - intervengono per prendersene carico, quasi che la responsabile fosse Lei? Con conseguenze sulla Sua autostima come donna, naturalmente...
Non sempre i problemi sessuali della coppia nascono dalla e nella coppia;
talvolta sono individuali e finiscono per ripercuotersi sulla coppia.
E non mi riferisco a ipotetici problemi fisici di lui, considerato che non olto tempo fa "...lo facevamo tutti i giorni e più volte al giorno...", bensì psicologici.
Altre volte invece nascono dalla relazione e dal feeling tra i due, ma li si attribuisce a sè per non ferire l'altro/a.
E tante altre situazioni che potrà approfondire qui, leggendo l'articolo sul "Desiderio sessuale maschile assente o scarso, perchè?"
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4909-desiderio-sessuale-maschile-assente-o-scarso-perche.html .
Occorre quindi una diagnosi differenziale,
che può abbisognare di uno o più colloqui con la coppia in presenza.
Solo dopo ci si può lavorare.
"..non posso accettare una relazione senza contatto fisico..".
Capisco.
Ma prima di buttare tutto a mare Vi orienterei verso un aiuto di coppia di persona.
Ci avete già pensato?
Dott. Brunialti
occore anzitutto distinguere i problemi di coppia da quelli personali.
Se lui dichiara che "... il problema non sono io ma lui che è distratto, depresso, .."
perchè "... la mia autostima è sotto zero"? Quali Suoi meccanismi - di Lei che ci scrive - intervengono per prendersene carico, quasi che la responsabile fosse Lei? Con conseguenze sulla Sua autostima come donna, naturalmente...
Non sempre i problemi sessuali della coppia nascono dalla e nella coppia;
talvolta sono individuali e finiscono per ripercuotersi sulla coppia.
E non mi riferisco a ipotetici problemi fisici di lui, considerato che non olto tempo fa "...lo facevamo tutti i giorni e più volte al giorno...", bensì psicologici.
Altre volte invece nascono dalla relazione e dal feeling tra i due, ma li si attribuisce a sè per non ferire l'altro/a.
E tante altre situazioni che potrà approfondire qui, leggendo l'articolo sul "Desiderio sessuale maschile assente o scarso, perchè?"
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4909-desiderio-sessuale-maschile-assente-o-scarso-perche.html .
Occorre quindi una diagnosi differenziale,
che può abbisognare di uno o più colloqui con la coppia in presenza.
Solo dopo ci si può lavorare.
"..non posso accettare una relazione senza contatto fisico..".
Capisco.
Ma prima di buttare tutto a mare Vi orienterei verso un aiuto di coppia di persona.
Ci avete già pensato?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.3k visite dal 17/04/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.