Calo del desiderio sessuale
Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni e sono fidanzata da due anni.
Vi scrivo per un consulto legato alla sfera sessuale.
Parto dal presupposto che in passato non ho mai avuto particolari problemi, come il calo di desiderio, in ambito sessuale.
Quando mi sono fidanzata con il mio attuale partner, le cose andavano bene, c'era una grande intesa e avevamo rapporti circa una volta al giorno.
Dopo qualche mese, dopo aver consultato la mia ginecologa, ho iniziato a prendere la pillola, principalmente perché le spese legate all'uso quotidiano del preservativo iniziavano ad essere un po' alte.
Tutto ok, fino a quando un anno e mezzo fa abbiamo avuto una discussione che (secondo me) è stata l'origine dei miei problemi in quell'ambito.
Non lo facevamo da tre/quattro giorni in quanto la sera mi addormentavo subito essendo stanchissima per via degli esami all'università, ero infatti in sessione.
Lui si "offende", cioè mi fa capire che questa cosa non gli va tanto bene, per farla breve.
Ricordo che mi sono arrabbiata tantissimo, l'ho presa molto sul personale, mi sono sentita offesa perché non ho mai vissuto il sesso come un obbligo e lui me la stava facendo in qualche modo pesare.
Da lì, io mi sono completamente bloccata.
Ripeto, è stata una banale discussione, che risale a un sacco di tempo fa, possibile che da quel momento il nostro rapporto non è più lo stesso?
Ho infatti in parte attribuito la responsabilità alla pillola, ma secondo la mia ginecologa si tratta di un problema di coppia.
A me è passata quasi completamente la voglia, ogni tanto succede che sia io a cercarlo ma il giorno dopo punto e a capo.
Lui giustamente soffre molto perché si sente rifiutato, abbiamo spesso discussioni sull'argomento perché lui vede un distacco e teme che non sia più innamorata di lui.
Io mi innervosisco perché mi sento di nuovo il dito puntato contro, tuttavia effettivamente quando lo facciamo io sembro un tronco d'albero e gli chiedo di sbrigarsi.
Io ugualmente non la vivo bene, da una parte mi sento obbligata e dall'altra vorrei ritrovare quella spontaneità che ho sempre avuto e che c'era anche con lui nei primi mesi della nostra relazione.
Adesso con il lockdown non ci vediamo da un mese e mezzo, vedo che purtroppo il problema persiste, nel senso che non mi manca da quel punto di vista, mi manca abbracciarlo, baciarlo, stare con lui ma non il rapporto fisico.
Secondo voi di cosa si tratta?
Potrei davvero essere bloccata da un'anno e mezzo per via di una discussione di coppia?
Può esserci invece qualcosa più attribuibile al mio passato che devo indagare e che si è "acutizzato" nell'ultimo periodo?
Oppure potrebbe essere davvero riconducibile all'uso della pillola?
Vi ringrazio in anticipo.
Vi scrivo per un consulto legato alla sfera sessuale.
Parto dal presupposto che in passato non ho mai avuto particolari problemi, come il calo di desiderio, in ambito sessuale.
Quando mi sono fidanzata con il mio attuale partner, le cose andavano bene, c'era una grande intesa e avevamo rapporti circa una volta al giorno.
Dopo qualche mese, dopo aver consultato la mia ginecologa, ho iniziato a prendere la pillola, principalmente perché le spese legate all'uso quotidiano del preservativo iniziavano ad essere un po' alte.
Tutto ok, fino a quando un anno e mezzo fa abbiamo avuto una discussione che (secondo me) è stata l'origine dei miei problemi in quell'ambito.
Non lo facevamo da tre/quattro giorni in quanto la sera mi addormentavo subito essendo stanchissima per via degli esami all'università, ero infatti in sessione.
Lui si "offende", cioè mi fa capire che questa cosa non gli va tanto bene, per farla breve.
Ricordo che mi sono arrabbiata tantissimo, l'ho presa molto sul personale, mi sono sentita offesa perché non ho mai vissuto il sesso come un obbligo e lui me la stava facendo in qualche modo pesare.
Da lì, io mi sono completamente bloccata.
Ripeto, è stata una banale discussione, che risale a un sacco di tempo fa, possibile che da quel momento il nostro rapporto non è più lo stesso?
Ho infatti in parte attribuito la responsabilità alla pillola, ma secondo la mia ginecologa si tratta di un problema di coppia.
A me è passata quasi completamente la voglia, ogni tanto succede che sia io a cercarlo ma il giorno dopo punto e a capo.
Lui giustamente soffre molto perché si sente rifiutato, abbiamo spesso discussioni sull'argomento perché lui vede un distacco e teme che non sia più innamorata di lui.
Io mi innervosisco perché mi sento di nuovo il dito puntato contro, tuttavia effettivamente quando lo facciamo io sembro un tronco d'albero e gli chiedo di sbrigarsi.
Io ugualmente non la vivo bene, da una parte mi sento obbligata e dall'altra vorrei ritrovare quella spontaneità che ho sempre avuto e che c'era anche con lui nei primi mesi della nostra relazione.
Adesso con il lockdown non ci vediamo da un mese e mezzo, vedo che purtroppo il problema persiste, nel senso che non mi manca da quel punto di vista, mi manca abbracciarlo, baciarlo, stare con lui ma non il rapporto fisico.
Secondo voi di cosa si tratta?
Potrei davvero essere bloccata da un'anno e mezzo per via di una discussione di coppia?
Può esserci invece qualcosa più attribuibile al mio passato che devo indagare e che si è "acutizzato" nell'ultimo periodo?
Oppure potrebbe essere davvero riconducibile all'uso della pillola?
Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Gentile utente,
"Potrei davvero essere bloccata da un'anno e mezzo per via di una discussione di coppia?", ci chiede.
Potrebbe essere.
Si è trattato di una discussione - a quanto ci racconta - in grado di far passare la sessualità dall'ambito ludico e del desiderio ad uno di dovere: prestazione a richiesta.
O almeno sembra che Lei lo abbia vissuto così.
Se ciò abbia a che fare con il Suo "..passato che devo indagare e che si è "acutizzato" nell'ultimo periodo.." da questa postazione online non riusciamo a saperlo,
ma non sarebbe nemmeno l'obiettivo primario di una psicoterapia focale "breve".
Possiamo aggiungere che quando la spontaneità viene intaccata
è difficile ripristinarla, se non impossibile.
Occorre cercare un nuovo equilibrio.
Alcune sedute di terapia di coppia potrebbero forse essere sufficienti.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
"Potrei davvero essere bloccata da un'anno e mezzo per via di una discussione di coppia?", ci chiede.
Potrebbe essere.
Si è trattato di una discussione - a quanto ci racconta - in grado di far passare la sessualità dall'ambito ludico e del desiderio ad uno di dovere: prestazione a richiesta.
O almeno sembra che Lei lo abbia vissuto così.
Se ciò abbia a che fare con il Suo "..passato che devo indagare e che si è "acutizzato" nell'ultimo periodo.." da questa postazione online non riusciamo a saperlo,
ma non sarebbe nemmeno l'obiettivo primario di una psicoterapia focale "breve".
Possiamo aggiungere che quando la spontaneità viene intaccata
è difficile ripristinarla, se non impossibile.
Occorre cercare un nuovo equilibrio.
Alcune sedute di terapia di coppia potrebbero forse essere sufficienti.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile dottoressa Brunialti,
la ringrazio per la sua risposta.
Quando lei mi dice "una discussione - a quanto ci racconta - in grado di far passare la sessualità dall'ambito ludico e del desiderio ad uno di dovere: prestazione a richiesta. O almeno sembra che Lei lo abbia vissuto così", tocca un punto per me fondamentale: non capisco perché ho vissuto una cosa dandole un significato che so essere sbagliato. Mi spiego: io ho addosso (a livello emotivo/inconscio, anche se temo di usare un linguaggio tecnico inadeguatamente) una sensazione di rabbia nei confronti del mio ragazzo, perché è come se, appunto, mi fossi sentita obbligata, più volte, a fare qualcosa che (almeno per me) deve essere al massimo della spontaneità. Il problema è che, dall'altra parte, razionalmente parlando, io so che non è così. Nel senso Non mi ha mai obbligato, neanche lontanamente. E' una persona insicura, che ha sofferto molto per la sua relazione precedente, di conseguenza di fronte a un mio cambio d'atteggiamento in quell'ambito, così all'improvviso, si è alterato, pensando appunto che io potessi avere qualcosa nei suoi confronti. Posso dire che "mi è stato addosso", che si è fatto mille problemi, ma tutte le volte che l'ho respinto se ne stava in silenzio, a soffrire. Non mi ha mai toccato se non volevo, ne minacciato di lasciarmi o altro, anzi teme che sia io che voglia andarmene.
Non capisco quindi questa mia rabbia nei suoi confronti, questo mio vivere attualmente il sesso come una performance quando so che per lui non è così.
Inoltre volevo chiedere: in che senso è difficile, se non impossibile, recuperare la spontaneità in ambito sessuale? Posso sperare in una risoluzione del problema col mio ragazzo?
la ringrazio per la sua risposta.
Quando lei mi dice "una discussione - a quanto ci racconta - in grado di far passare la sessualità dall'ambito ludico e del desiderio ad uno di dovere: prestazione a richiesta. O almeno sembra che Lei lo abbia vissuto così", tocca un punto per me fondamentale: non capisco perché ho vissuto una cosa dandole un significato che so essere sbagliato. Mi spiego: io ho addosso (a livello emotivo/inconscio, anche se temo di usare un linguaggio tecnico inadeguatamente) una sensazione di rabbia nei confronti del mio ragazzo, perché è come se, appunto, mi fossi sentita obbligata, più volte, a fare qualcosa che (almeno per me) deve essere al massimo della spontaneità. Il problema è che, dall'altra parte, razionalmente parlando, io so che non è così. Nel senso Non mi ha mai obbligato, neanche lontanamente. E' una persona insicura, che ha sofferto molto per la sua relazione precedente, di conseguenza di fronte a un mio cambio d'atteggiamento in quell'ambito, così all'improvviso, si è alterato, pensando appunto che io potessi avere qualcosa nei suoi confronti. Posso dire che "mi è stato addosso", che si è fatto mille problemi, ma tutte le volte che l'ho respinto se ne stava in silenzio, a soffrire. Non mi ha mai toccato se non volevo, ne minacciato di lasciarmi o altro, anzi teme che sia io che voglia andarmene.
Non capisco quindi questa mia rabbia nei suoi confronti, questo mio vivere attualmente il sesso come una performance quando so che per lui non è così.
Inoltre volevo chiedere: in che senso è difficile, se non impossibile, recuperare la spontaneità in ambito sessuale? Posso sperare in una risoluzione del problema col mio ragazzo?
[#3]
Gentile utente,
la realtà è che
il Suo ragazzo aveva desiderio/voglia quando Lei non era predisposta.
La "pressione psicologica" che Lei ha sentito può essere stata reale e meno, ma così la Sua parte non razionale l'ha così "interpretata",
interpretazione che permane tuttora.
Anche il "soffrire in silenzio" può essere una forma di pressione basata sui sensi di colpa che suscita nell'altra.
Ora il problema è "risolvere".
Chiedete aiuto *di persona*,
veda se nelle vicinanze esercita un/a Psicoterapeuta meglio se perfezionato in Sessuologia clinica (ad es. Albo FISS).
Non attendete a tempo indeterminato, i problemi cronicizzano.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
la realtà è che
il Suo ragazzo aveva desiderio/voglia quando Lei non era predisposta.
La "pressione psicologica" che Lei ha sentito può essere stata reale e meno, ma così la Sua parte non razionale l'ha così "interpretata",
interpretazione che permane tuttora.
Anche il "soffrire in silenzio" può essere una forma di pressione basata sui sensi di colpa che suscita nell'altra.
Ora il problema è "risolvere".
Chiedete aiuto *di persona*,
veda se nelle vicinanze esercita un/a Psicoterapeuta meglio se perfezionato in Sessuologia clinica (ad es. Albo FISS).
Non attendete a tempo indeterminato, i problemi cronicizzano.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 14/04/2020.
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