Voglia di fare ma il tutto impedito da una forte ansia
Salve, sono una giovane universitaria.
Sono sempre stata molto diligente nello studio, mai sbagliato un colpo, mai un voto basso, mai un esame andato male ecc.
Qualche volta prima dell'esame o dell'interrogazione è successo mi facessi prendere dall'ansia ma, dopo un bel pianto liberatorio, mi facevo coraggio e tutto andava per il meglio.
Purtroppo però, per un esame particolarmente tosto, non riesco ad avere lo stesso comportamento.
Mi spiego: ho rimandato questo esame di due anni, lasciando in stand-by tutti gli altri, concentrandomi solo ed esclusivamente su questa materia.
Quando all'appello mancano tanti giorni studio con molta tranquillità e anche bene, più si avvicina e più le cose peggiorano: piango ogni singolo giorno ad ogni ora, finendo per andare a dormire molto presto perché esausta dai continui pianti; se trovo il coraggio di aprire libro non comprendo nemmeno quello che leggo e così via.
In pratica arrivo al giorno prima dell'esame a non aver studiato completamente il programma e a non presentarmi perché non abbastanza preparata.
La cosa che mi spaventa è che da 6 mesi ho delle '' crisi '' molto più violente: mi picchio, pizzico molto forte le mani tanto da far uscire veri e propri lividi, graffio le gambe ecc.
Questo mi succede solo quando mi avvicino a quei libri mentre la voglia di studiare altre materie mi travolge.
Qualsiasi cosa faccia il mio pensiero è a quell'esame: è il mio primo pensiero al mattino e la motivazione che non mi fa dormire di notte.
Vi prego di darmi qualche consiglio per poter superare questa orribile situazione.
Sono sempre stata molto diligente nello studio, mai sbagliato un colpo, mai un voto basso, mai un esame andato male ecc.
Qualche volta prima dell'esame o dell'interrogazione è successo mi facessi prendere dall'ansia ma, dopo un bel pianto liberatorio, mi facevo coraggio e tutto andava per il meglio.
Purtroppo però, per un esame particolarmente tosto, non riesco ad avere lo stesso comportamento.
Mi spiego: ho rimandato questo esame di due anni, lasciando in stand-by tutti gli altri, concentrandomi solo ed esclusivamente su questa materia.
Quando all'appello mancano tanti giorni studio con molta tranquillità e anche bene, più si avvicina e più le cose peggiorano: piango ogni singolo giorno ad ogni ora, finendo per andare a dormire molto presto perché esausta dai continui pianti; se trovo il coraggio di aprire libro non comprendo nemmeno quello che leggo e così via.
In pratica arrivo al giorno prima dell'esame a non aver studiato completamente il programma e a non presentarmi perché non abbastanza preparata.
La cosa che mi spaventa è che da 6 mesi ho delle '' crisi '' molto più violente: mi picchio, pizzico molto forte le mani tanto da far uscire veri e propri lividi, graffio le gambe ecc.
Questo mi succede solo quando mi avvicino a quei libri mentre la voglia di studiare altre materie mi travolge.
Qualsiasi cosa faccia il mio pensiero è a quell'esame: è il mio primo pensiero al mattino e la motivazione che non mi fa dormire di notte.
Vi prego di darmi qualche consiglio per poter superare questa orribile situazione.
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Gentile utente,
ci dice di essere ferma da ben due anni su un singolo esame universitario, se ho ben compreso.
Ed inoltre che i sintomi che presenta sono peggiorati negli ultimi sei mesi, virando verso comportamenti autolesionistici.
Ed ancora, nel titolo, segnala "una forte ansia".
Chiedo:
in questi anni ha chiesto aiuto al Suo medico? Con quale esito?
Ha fatto qualche colloquio psicologico?
Le chiedo questo perchè l'ansia è in disturbo vero e proprio, da non ignorare o sottovalutare, da curare opportunamente.
E non è con "qualche consiglio" che si risolve la situazione..
Saluti cordiali.
dott. brunialti
ci dice di essere ferma da ben due anni su un singolo esame universitario, se ho ben compreso.
Ed inoltre che i sintomi che presenta sono peggiorati negli ultimi sei mesi, virando verso comportamenti autolesionistici.
Ed ancora, nel titolo, segnala "una forte ansia".
Chiedo:
in questi anni ha chiesto aiuto al Suo medico? Con quale esito?
Ha fatto qualche colloquio psicologico?
Le chiedo questo perchè l'ansia è in disturbo vero e proprio, da non ignorare o sottovalutare, da curare opportunamente.
E non è con "qualche consiglio" che si risolve la situazione..
Saluti cordiali.
dott. brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 638 visite dal 13/04/2020.
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