Si tratta di ansia?

Salve sono una ragazza di 20 anni.
All'inizio di maggio ho avuto un episodio di reflusso.
Ho provato un forte dolore al petto, con bruciore lungo tutto l'esofago, tachicardia e nodo alla gola.
Il medico mi ha prescritto antiacidi ma la situazione dopo più di un mese non è migliorata.
Anzi, ho notato che quando riesco a distrarmi il dolore quasi scompare, mentre quando sono agitata si acutizza al massimo.
Alcuni giorni appena sento la sensazione di bruciore noto come un calo dell'umore, oltre che un costante senso di agitazione e paura, perché sinceramente sto utilizzando la valeriana ma senza risultati e la cosa mi preoccupa molto.
Alcune volte non riesco a mangiare (infatti sono dimagrita molto) o persino a dormire e gli attacchi di panico sono sempre più frequenti.
Di cosa può trattarsi?
Secondo voi è un disturbo da ansia generalizzata, depressione??
Ho sempre avuto molto timore di questi problemi, ma ultimamente non riesco a pensare ad altro, che sicuramente devo soffrire di un disturbo del genere perché solitamente sono una persona solare, che non si abbatte facilmente e questa situazione mi comincia a pesare molto.
Cosa mi consigliate di fare?

I miei mi hanno consigliato di vedere uno psicologo appena la situazione migliorerà, ma la cosa mi da poco conforto perché altre tre settimane così mi sembrano immense.
E come potrei superare questo problema?
Mi consigliate qualcosa simile alla valeriana ma che sia più efficace?
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Dr. Giovanni Federico Psicologo 55 4
Cara ragazza,

al netto delle pertinenze mediche legate alla MRGE - di cui tra l'altro riporta i sintomi tipici (pirosi, dolore al petto, reflusso, etc.) - consideri che lo stomaco si presta molto spesso ad essere un organo bersaglio psicogeno.

Di questo, probabilmente, avrà già fatto esperienza dal momento che riporta come, quando riesce a distrarsi, "il dolore quasi scompare", mentre quando è agitata "si acutizza al massimo".

Tenga presente, infine, come la più recente letteratura scientifica metta in relazione la MRGE con i disturbi d'ansia e depressivi. Spesso ansia e reflusso viaggiano a braccetto.

Cosa fare, dunque?

Accanto alla cura ed eventuale ulteriore valutazione gastroenterologica, risulta essere ottima l'intuizione di rivolgersi con fiducia ad uno psicologo.

Stante il periodo d'isolamento, valuti la possibilità di accedere a servizi di consultazione telematica.

Se vuole, mi tenga aggiornato.

Cordiali saluti.

Giovanni Federico, PhD
Web: https://www.neuropsicologo.net
Mobile: (+39) 349 85 27 200

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