Violenza fisica e psicologica
Buon pomeriggio e Buona Pasqua,
Vi scrivo perché ho bisogno del consulto di un professionista in questi tempi difficili di quarantena.
Volevo parlavi della situazione che si è instaurata di recente nella mia famiglia.
Vivo con mio padre e mia sorella, mia madre purtroppo se ne è andata nel 2015.
Secondo mio padre son sempre stato il figlio inadatto, dice che non studio e non mi impegno, non va mai bene come faccio le cose, trova ciò che mi piace infantile e una perdita di tempo, cercando sempre di farmi interrompere tali attività.
Inoltre non è in grado di darmi affetto probabilmente perché lui stesso non ne ha mai ricevuto.
Non è possibile cercare conforto in lui per una problematica, in quanto si risolve sempre con discussioni e critiche.
Ho una laurea triennale in ingegneria, conseguita con un semestre di ritardo con grande fatica per i continui problemi familiari di questo tipo e quindi sono un po' indietro alla magistrale.
Ora questa quarantena forzata lo obbliga a restare in casa, dove fa smart working e vive con noi.
Io seguo le lezioni online e per rilassarmi gioco ai videogiochi in questo periodo (cosa che lo turba tremendamente).
Da febbraio quando ho fatto una sessione non molto buona (ho dato solo due esami) ha tagliato qualsiasi finanziamento per qualunque cosa (benzina, cibo, vestiti, uscite/svago...) e passa il tempo a controllare cosa io stia facendo e se mi trova alle 22 che sto per esempio giocando ai videogiochi impazzisce completamente, riempiendomi di critiche, dicendo che sono un fallito e che non avrò un futuro, che ormai con il ritardo negli studi che ho e con la crisi dovuta al coronavirus non troverò mai un lavoro e cose simili.
Durante questi giorni tra l'altro ha pure minacciato di uccidermi perchè durante le pulizie gli avevo detto di non mischiare candeggina e acido muriatico e l'ha visto come una critica alla sua persona.
Ho provato a non parlarci per una settimana per minimizzare gli attriti, vedendolo solo a cena e a pranzo, ma la cosa lo ha fatto imbestialire ancora di più tanto da decidere una sera di irrompere in camera mia per annunciarmi che non pagherà più la mia università, che appena questa cosa finirà mi caccerà di casa e che finalmente mi ritroverò a dover fronteggiare il mondo col sedere per terra (abbiamo un trascorso in cui me ne andai 2 volte io di casa e 1 volta mi cacciò lui per la stessa ragione attuale, lasciandomi un giorno per strada).
Ha staccato anche internet e oggi mi ha rubato il cellulare dopo la solita predica in cui lui parla e sputa insulti per 1 ora e io non rispondo per non peggiorare le cose.
Ho cercato di riprendere il telefono ma mi ha preso per il collo strozzandomi e mi ha sbattuto la testa sul pavimento schiacciandola col suo peso.
Non so cosa dovrei fare in una situazione simile, d'impulso ho chiamato la polizia ma poi ho deciso di rinunciare.
Mia nonna mi dice che dobbiamo far pace ma io trovo quando accaduto imperdonabile.
Vi scrivo perché ho bisogno del consulto di un professionista in questi tempi difficili di quarantena.
Volevo parlavi della situazione che si è instaurata di recente nella mia famiglia.
Vivo con mio padre e mia sorella, mia madre purtroppo se ne è andata nel 2015.
Secondo mio padre son sempre stato il figlio inadatto, dice che non studio e non mi impegno, non va mai bene come faccio le cose, trova ciò che mi piace infantile e una perdita di tempo, cercando sempre di farmi interrompere tali attività.
Inoltre non è in grado di darmi affetto probabilmente perché lui stesso non ne ha mai ricevuto.
Non è possibile cercare conforto in lui per una problematica, in quanto si risolve sempre con discussioni e critiche.
Ho una laurea triennale in ingegneria, conseguita con un semestre di ritardo con grande fatica per i continui problemi familiari di questo tipo e quindi sono un po' indietro alla magistrale.
Ora questa quarantena forzata lo obbliga a restare in casa, dove fa smart working e vive con noi.
Io seguo le lezioni online e per rilassarmi gioco ai videogiochi in questo periodo (cosa che lo turba tremendamente).
Da febbraio quando ho fatto una sessione non molto buona (ho dato solo due esami) ha tagliato qualsiasi finanziamento per qualunque cosa (benzina, cibo, vestiti, uscite/svago...) e passa il tempo a controllare cosa io stia facendo e se mi trova alle 22 che sto per esempio giocando ai videogiochi impazzisce completamente, riempiendomi di critiche, dicendo che sono un fallito e che non avrò un futuro, che ormai con il ritardo negli studi che ho e con la crisi dovuta al coronavirus non troverò mai un lavoro e cose simili.
Durante questi giorni tra l'altro ha pure minacciato di uccidermi perchè durante le pulizie gli avevo detto di non mischiare candeggina e acido muriatico e l'ha visto come una critica alla sua persona.
Ho provato a non parlarci per una settimana per minimizzare gli attriti, vedendolo solo a cena e a pranzo, ma la cosa lo ha fatto imbestialire ancora di più tanto da decidere una sera di irrompere in camera mia per annunciarmi che non pagherà più la mia università, che appena questa cosa finirà mi caccerà di casa e che finalmente mi ritroverò a dover fronteggiare il mondo col sedere per terra (abbiamo un trascorso in cui me ne andai 2 volte io di casa e 1 volta mi cacciò lui per la stessa ragione attuale, lasciandomi un giorno per strada).
Ha staccato anche internet e oggi mi ha rubato il cellulare dopo la solita predica in cui lui parla e sputa insulti per 1 ora e io non rispondo per non peggiorare le cose.
Ho cercato di riprendere il telefono ma mi ha preso per il collo strozzandomi e mi ha sbattuto la testa sul pavimento schiacciandola col suo peso.
Non so cosa dovrei fare in una situazione simile, d'impulso ho chiamato la polizia ma poi ho deciso di rinunciare.
Mia nonna mi dice che dobbiamo far pace ma io trovo quando accaduto imperdonabile.
[#1]
Gentile Utente,
mi dispiace molto per la brutta situazione che si è creata in casa dopo la morte della mamma.
Evidentemente anche il papà sta soffrendo molto e purtroppo esprime il proprio dolore in modo violento ed eccessivo.
Non so come fossero gli equilibri della famiglia prima della scomparsa della mamma; fatto sta che oggi quell'equilibrio non c'è più.
Se, come Lei ha espresso nel precedente consulto con la mia Collega qualche mese fa su questa piattaforma, non possono esserci soluzioni per vivere serenamente a casa, l'unica scelta diventa quella di andare via di casa.
Adesso quanti esami mancano per la laurea?
Attualmente Lei potrebbe uscire da casa per andare da una persona amica di fiducia che La ospiti fino a quando non si sarà laureato?
A casa, immagino, Le manca la serenità per studiare
Ha mai pensato di cercare un lavoro grazie alla laurea triennale e posticipare il conseguimento della laurea magistrale?
Ovviamente con queste domande desidero comprendere meglio la situazione e la fattibilità o meno di alcune scelte.
Cordiali saluti,
mi dispiace molto per la brutta situazione che si è creata in casa dopo la morte della mamma.
Evidentemente anche il papà sta soffrendo molto e purtroppo esprime il proprio dolore in modo violento ed eccessivo.
Non so come fossero gli equilibri della famiglia prima della scomparsa della mamma; fatto sta che oggi quell'equilibrio non c'è più.
Se, come Lei ha espresso nel precedente consulto con la mia Collega qualche mese fa su questa piattaforma, non possono esserci soluzioni per vivere serenamente a casa, l'unica scelta diventa quella di andare via di casa.
Adesso quanti esami mancano per la laurea?
Attualmente Lei potrebbe uscire da casa per andare da una persona amica di fiducia che La ospiti fino a quando non si sarà laureato?
A casa, immagino, Le manca la serenità per studiare
Ha mai pensato di cercare un lavoro grazie alla laurea triennale e posticipare il conseguimento della laurea magistrale?
Ovviamente con queste domande desidero comprendere meglio la situazione e la fattibilità o meno di alcune scelte.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
La ringrazio per la risposta e per il tempo che si è presa per leggere anche il mio vecchio post.
Quando vi era mia madre c'era un equilibrio diverso, era in grado di consolarmi e faceva da ago della bilancia nelle situazioni difficili. Ho iniziato ad avere problemi alla fine del primo anno, quando appunto mi ritrovai con 2 esami (15 crediti su 60) da dare a settembre, cosa che non riuscii a fare poiché me ne andai appunto di casa.
Anche la mia psichiatra (quando ci andavo) pensava che l'idea di andarmene fosse una buona idea, infatti mentre davo l'ultimo esame della triennale e seguivo i corsi della magistrale, mi trovai un lavoro e misi da parte qualche soldo (in più davo anche delle ripetizioni).
Questo fu anche per il fatto che mi faceva pesare ogni soldo che doveva spendere per me, cosa che mi faceva sentire veramente male.
Tuttavia ho capito che quei soldi non mi avrebbero consentito di andare avanti nemmeno 3 mesi con gli affitti di Milano, inoltre essendo le tasse universitarie proporzionali al reddito del nucleo familiare, non avrei mai potuto permettermi nemmeno un' anno accademico.
Purtroppo sono all'inizio della magistrale (mi sono iscritto a Settembre) e questa sessione è pure andata male, quindi ho da parte solo 5 esami (25 crediti su 120 totali).
Venire ospitati da amici per periodi così lunghi la vedo come una cosa abbastanza improponibile, provai ad andare da mia nonna ma mio padre è sempre venuto a riprendermi per portarmi a casa (anche lei spingeva molto per farci riappacificare e per dirmi che dovevo studiare perché la triennale non basta).
A casa non ho uno spazio mio dove recuperare le energie (stanza condivisa, nessuna chiave) e mi manca la serenità in generale (studiavo sempre in biblioteca e cercavo di uscire quando possibile). Questo penso sia il punto fondamentale di tutto.
Il pensiero di cercarmi un lavoro e diventare autonomo lo ho avuto moltissime volte, però so che dovrei rifare tutto da zero se poi volessi riprendere gli studi e perderei veramente molto tempo. Potrei lavorare e studiare, dilaterebbe i tempi ma avrei comunque bisogno che mio padre mi paghi la retta universitaria.
Purtroppo nel mio corso è anche molto importante seguire i corsi (non si studia quasi mai da un libro solo) e non seguire potrebbe aumentare le difficoltà.
Ho scoperto che avrei dovuto ricevere una pensione di reversibilità in quanto erede di mia madre, ma non mi è mai stata data poiché il primo anno la prese mio padre e quelli successivi fu annullata (poiché nessuno la richiese), quindi se la richiedessi avrei gli arretrati di circa 3 anni e forse con quelli potrei andare via di casa il tempo necessario per finire gli studi, ma dovrei comunque far pagare la rata a mio padre poiché veramente elevata (ma al momento non vuole).
Negli anni è sempre stato angosciato di forzare i tempi per mandarmi via il prima possibile come se la mia vita finisse a 24 anni se non si ha una laurea a pieni voti in mano. Come se chiunque sia in competizione con te, pronto a sbranarti appena possibile.
Credo che lui stesso sia in piena crisi di mezza età e la cosa sia anche un riflesso di ciò, in quanto ha realizzato che la morte è una cosa che può effettivamente accadere.
Però al momento non posso andare da nessuna parte come sappiamo e sarò costretto a questa situazione ancora per i prossimi mesi. Ne sono spaventato.
La ringrazio e le porgo
Cordiali Saluti.
La ringrazio per la risposta e per il tempo che si è presa per leggere anche il mio vecchio post.
Quando vi era mia madre c'era un equilibrio diverso, era in grado di consolarmi e faceva da ago della bilancia nelle situazioni difficili. Ho iniziato ad avere problemi alla fine del primo anno, quando appunto mi ritrovai con 2 esami (15 crediti su 60) da dare a settembre, cosa che non riuscii a fare poiché me ne andai appunto di casa.
Anche la mia psichiatra (quando ci andavo) pensava che l'idea di andarmene fosse una buona idea, infatti mentre davo l'ultimo esame della triennale e seguivo i corsi della magistrale, mi trovai un lavoro e misi da parte qualche soldo (in più davo anche delle ripetizioni).
Questo fu anche per il fatto che mi faceva pesare ogni soldo che doveva spendere per me, cosa che mi faceva sentire veramente male.
Tuttavia ho capito che quei soldi non mi avrebbero consentito di andare avanti nemmeno 3 mesi con gli affitti di Milano, inoltre essendo le tasse universitarie proporzionali al reddito del nucleo familiare, non avrei mai potuto permettermi nemmeno un' anno accademico.
Purtroppo sono all'inizio della magistrale (mi sono iscritto a Settembre) e questa sessione è pure andata male, quindi ho da parte solo 5 esami (25 crediti su 120 totali).
Venire ospitati da amici per periodi così lunghi la vedo come una cosa abbastanza improponibile, provai ad andare da mia nonna ma mio padre è sempre venuto a riprendermi per portarmi a casa (anche lei spingeva molto per farci riappacificare e per dirmi che dovevo studiare perché la triennale non basta).
A casa non ho uno spazio mio dove recuperare le energie (stanza condivisa, nessuna chiave) e mi manca la serenità in generale (studiavo sempre in biblioteca e cercavo di uscire quando possibile). Questo penso sia il punto fondamentale di tutto.
Il pensiero di cercarmi un lavoro e diventare autonomo lo ho avuto moltissime volte, però so che dovrei rifare tutto da zero se poi volessi riprendere gli studi e perderei veramente molto tempo. Potrei lavorare e studiare, dilaterebbe i tempi ma avrei comunque bisogno che mio padre mi paghi la retta universitaria.
Purtroppo nel mio corso è anche molto importante seguire i corsi (non si studia quasi mai da un libro solo) e non seguire potrebbe aumentare le difficoltà.
Ho scoperto che avrei dovuto ricevere una pensione di reversibilità in quanto erede di mia madre, ma non mi è mai stata data poiché il primo anno la prese mio padre e quelli successivi fu annullata (poiché nessuno la richiese), quindi se la richiedessi avrei gli arretrati di circa 3 anni e forse con quelli potrei andare via di casa il tempo necessario per finire gli studi, ma dovrei comunque far pagare la rata a mio padre poiché veramente elevata (ma al momento non vuole).
Negli anni è sempre stato angosciato di forzare i tempi per mandarmi via il prima possibile come se la mia vita finisse a 24 anni se non si ha una laurea a pieni voti in mano. Come se chiunque sia in competizione con te, pronto a sbranarti appena possibile.
Credo che lui stesso sia in piena crisi di mezza età e la cosa sia anche un riflesso di ciò, in quanto ha realizzato che la morte è una cosa che può effettivamente accadere.
Però al momento non posso andare da nessuna parte come sappiamo e sarò costretto a questa situazione ancora per i prossimi mesi. Ne sono spaventato.
La ringrazio e le porgo
Cordiali Saluti.
[#3]
Utente
Buonasera,
Vi scrivo ancora perchè credo di essere sprofondato in una spirale autodistruttiva da cui non riesco più ad uscire. Da quando a Pasqua quell'episodio si è verificato ne sono uscito fortemente traumatizzato. Non ho mangiato per giorni, poi ho smesso di seguire le lezioni online di questo semestre e passo tutto il giorno a giocare ai videogiochi per non pensare alla tremenda situazione in cui mi trovo.
Solo ora mi sto rendendo conto che son ormai più di venti giorni che vivo così, dormendo pochissimo e passando il tempo sveglio a giocare.
Devo ammettere che la pandemia mi preoccupa molto ma il fatto di non potermene andare lo fa ancora di più.
Ho provato a chiedere aiuto ai miei parenti, ma tutto quello che volevano sapere era se stavo studiando e dando gli esami.
Mio padre ha provato ad uccidermi e tutti vogliono solo sapere se mi laureo (per cosa poi, per vantarsene?).
Sono distrutto e non so davvero come reagire e cosa fare.
Tra poco ci sono gli esami tra l'altro e non solo non ho studiato ma non ho nemmeno seguito le lezioni da quando quell'episodio si è verificato.
Tra l'altro sto dando per scontato che non potrò pagare la rata e dovrò abbandonare gli studi dopo tutti questi anni.
Non parlo nè con mio padre nè con mia sorella da quando si è verificato quell'episodio.
Scusate se riapro un vecchio post, ma almeno mi aiuta a mettere in ordine i pensieri se non altro.
Cordiali saluti
Vi scrivo ancora perchè credo di essere sprofondato in una spirale autodistruttiva da cui non riesco più ad uscire. Da quando a Pasqua quell'episodio si è verificato ne sono uscito fortemente traumatizzato. Non ho mangiato per giorni, poi ho smesso di seguire le lezioni online di questo semestre e passo tutto il giorno a giocare ai videogiochi per non pensare alla tremenda situazione in cui mi trovo.
Solo ora mi sto rendendo conto che son ormai più di venti giorni che vivo così, dormendo pochissimo e passando il tempo sveglio a giocare.
Devo ammettere che la pandemia mi preoccupa molto ma il fatto di non potermene andare lo fa ancora di più.
Ho provato a chiedere aiuto ai miei parenti, ma tutto quello che volevano sapere era se stavo studiando e dando gli esami.
Mio padre ha provato ad uccidermi e tutti vogliono solo sapere se mi laureo (per cosa poi, per vantarsene?).
Sono distrutto e non so davvero come reagire e cosa fare.
Tra poco ci sono gli esami tra l'altro e non solo non ho studiato ma non ho nemmeno seguito le lezioni da quando quell'episodio si è verificato.
Tra l'altro sto dando per scontato che non potrò pagare la rata e dovrò abbandonare gli studi dopo tutti questi anni.
Non parlo nè con mio padre nè con mia sorella da quando si è verificato quell'episodio.
Scusate se riapro un vecchio post, ma almeno mi aiuta a mettere in ordine i pensieri se non altro.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 12/04/2020.
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