Sono la causa del mio dolore e ho paura di restare così per sempre?
Forse questo vuole essere solo uno sfogo o forse la speranza di sentirmi dire le parole giuste in questo momento.
Vi scrivo mentre piango, di rabbia, di tristezza, di tante anzi tantissime cose che non ho capito o forse non riesco a capire, quest'ultima cosa mi mette tanta...non so nemmeno esprimermi in questo momento.
Non è la prima volta che ho tutta questa confusione in testa, non è da ieri che sto così.
Sono momenti, ogni tanto mi capitano, ma poi torno a stare "bene".
Ci sono volte in cui mi viene da piangere nei momenti meno opportuni.
Vivo anche i momenti di serenità, ma solo quando sto lontana dalle mie paure.
Mi sento senza speranza davvero, sento che nessuno può essermi d'aiuto perchè non lo sono prima di tutto io per me stessa, e questa cosa l'ho capita nei quasi 3 anni di psicoterapia fatti.
Ci sono troppe cose che non riesco a capire, che non so, questa cosa mi da fastidio ancor di più, perchè mi fa sentire...non lo so io davvero non riesco a trovare i termini per descrivermi.
Spesso non so davvero spiegare quello che sento, riesce ad uscire da me solo attraverso le lacrime.
Non ho ancora capito nemmeno di cosa soffro o se soffro di qualcosa.
Non ho capito che solo io posso cambiare la mia vita e nessun altro può farlo al posto mio, forse non riesco ad accetare questa cosa.
Forse non riesco ad accettare punto, è questo il mio vero problema?
Non lo so...
Non ho ancora capito proprio nulla della vita, di come funzioni e di come va vissuta.
Non capisco me stessa figuriamoci tutto il resto.
Sento proprio una voglia di strappare me stessa, come un foglio di carta e ridurlo in mille pezzettini e non pensare più a niente.
Sono sbagliata, tutto in me è sbagliato.
Mi sento ancora una bambina è questo uno dei miei tanti problemi, e la cosa brutta è che vorrei sentirmi così sempre, odio crescere.
So che è sbagliato ma è così che mi sento.
Vivo di sensi di colpa, stanno diventando quasi un abitudine ormai, se provo a non pensarci mi vengono a trovare poi nei sogni.
Vivo ancora troppo nel passato, altro mio problema.
Non riesco ad accettare gli errori che ho commesso.
Ci sono ancora tante cose che continuo a sbagliare pur sapendo che sto commettendo un errore, questa cosa mi sa tanto di malattia, non si spiega altrimenti.
Non ho ancora capito come si sta al mondo.
Non capisco le persone che mi parlano, credo di capirle ma poi non ricordo nulla.
Allo stesso tempo mi fa paura tutto questo, so di avere qualcosa che non va e mi dispiace per questa cosa, cerco di nasconderla a tutti, non riesco a farlo con me stessa.
Mamma mia sono proprio uno spreco umano.
Odio il dolore, odio affrontarlo, è uno dei motivi per cui evito gli ostacoli della vita e non solo.
Odio rischiare.
Odio stare male ma questo credo sia normale, chi ha piacere di soffrire?
Cerco di mantenere lontani tutti da me, perchè?
Perchè a chi farebbe piacere di passare del tempo con una come me?
A nessuno.
Scusate.
Vi scrivo mentre piango, di rabbia, di tristezza, di tante anzi tantissime cose che non ho capito o forse non riesco a capire, quest'ultima cosa mi mette tanta...non so nemmeno esprimermi in questo momento.
Non è la prima volta che ho tutta questa confusione in testa, non è da ieri che sto così.
Sono momenti, ogni tanto mi capitano, ma poi torno a stare "bene".
Ci sono volte in cui mi viene da piangere nei momenti meno opportuni.
Vivo anche i momenti di serenità, ma solo quando sto lontana dalle mie paure.
Mi sento senza speranza davvero, sento che nessuno può essermi d'aiuto perchè non lo sono prima di tutto io per me stessa, e questa cosa l'ho capita nei quasi 3 anni di psicoterapia fatti.
Ci sono troppe cose che non riesco a capire, che non so, questa cosa mi da fastidio ancor di più, perchè mi fa sentire...non lo so io davvero non riesco a trovare i termini per descrivermi.
Spesso non so davvero spiegare quello che sento, riesce ad uscire da me solo attraverso le lacrime.
Non ho ancora capito nemmeno di cosa soffro o se soffro di qualcosa.
Non ho capito che solo io posso cambiare la mia vita e nessun altro può farlo al posto mio, forse non riesco ad accetare questa cosa.
Forse non riesco ad accettare punto, è questo il mio vero problema?
Non lo so...
Non ho ancora capito proprio nulla della vita, di come funzioni e di come va vissuta.
Non capisco me stessa figuriamoci tutto il resto.
Sento proprio una voglia di strappare me stessa, come un foglio di carta e ridurlo in mille pezzettini e non pensare più a niente.
Sono sbagliata, tutto in me è sbagliato.
Mi sento ancora una bambina è questo uno dei miei tanti problemi, e la cosa brutta è che vorrei sentirmi così sempre, odio crescere.
So che è sbagliato ma è così che mi sento.
Vivo di sensi di colpa, stanno diventando quasi un abitudine ormai, se provo a non pensarci mi vengono a trovare poi nei sogni.
Vivo ancora troppo nel passato, altro mio problema.
Non riesco ad accettare gli errori che ho commesso.
Ci sono ancora tante cose che continuo a sbagliare pur sapendo che sto commettendo un errore, questa cosa mi sa tanto di malattia, non si spiega altrimenti.
Non ho ancora capito come si sta al mondo.
Non capisco le persone che mi parlano, credo di capirle ma poi non ricordo nulla.
Allo stesso tempo mi fa paura tutto questo, so di avere qualcosa che non va e mi dispiace per questa cosa, cerco di nasconderla a tutti, non riesco a farlo con me stessa.
Mamma mia sono proprio uno spreco umano.
Odio il dolore, odio affrontarlo, è uno dei motivi per cui evito gli ostacoli della vita e non solo.
Odio rischiare.
Odio stare male ma questo credo sia normale, chi ha piacere di soffrire?
Cerco di mantenere lontani tutti da me, perchè?
Perchè a chi farebbe piacere di passare del tempo con una come me?
A nessuno.
Scusate.
[#1]
Gentile Utente,
per poter capire meglio la situazione e cercare di fornirLe una risposta adeguata, potrebbe gentilmente rispondere ad alcune domande, così proviamo a mettere ordine?
Lei dice di aver fatto una psicoterapia per tre anni: per quale problema è stata in terapia? Attualmente è ancora in terapia? Quali diagnosi Le è stata fornita?
Ci sono stati dei cambiamenti che Lei ha potuto apprezzare?
Cordiali saluti,
per poter capire meglio la situazione e cercare di fornirLe una risposta adeguata, potrebbe gentilmente rispondere ad alcune domande, così proviamo a mettere ordine?
Lei dice di aver fatto una psicoterapia per tre anni: per quale problema è stata in terapia? Attualmente è ancora in terapia? Quali diagnosi Le è stata fornita?
Ci sono stati dei cambiamenti che Lei ha potuto apprezzare?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Sono stata in terapia per delle somatizzazioni che provavo e che provo tutt'ora, a causa di queste non riuscivo più a stare tra le persone, stavo male, davvero male, psicologicamente e fisicamente, grazie al sostegno della mia psicologa e psicoterapeuta e ad una terapia farmacologica seguita insieme con uno psichiatra sono riuscita ad affrontare tante sfide o almeno così appaiono ai miei occhi, mi sono diplomata (avevo lasciato tutto), ho preso la patente anche se non guido da sola perchè ancora commetto troppi errori nonostante io l'abbia presa nel 2018, ho paura di causare un incidente ogni volta o paura che qualcuno mi tamponi (è già successo) e non sapere gestire la situazione, continuo a guidare ma mai da sola, sempre in compagnia di qualcuno che ha esperienza nella guida e che di conseguenza mi faccia sentire al sicuro e mi aiuti a non sbagliare. Sono riuscita ad affrontare altre situazioni sociali, ma su questa cosa mi stanno venendo su tanti dubbi. Forse fin'ora ho sempre resistito, non so come spiegarlo...ma non riesco ancora ad essere me stessa o tranquilla o a mio agio con chiunque.
Non so come si chiama questo mio problema. So che si tratta d'ansia che tendo a somatizzare ma ci sono tante cose che mi accadono a cui non riesco a dare una spiegazione o un nome, ed è frustrante, è come avere una bocca ma non poter parlare.
Questa terapia durata quasi 3 anni è stata sospesa da me la prima volta, subito dopo aver preso la patente, il solo pensiero di dover continuare ad affrontare altre mie paure mi faceva stare male, non volevo più continuare. Ho ripreso lo scorso Giugno contemporaneamente ho iniziato ad uscire con una vecchia conoscenza di scuola, e quindi di nuovo ansia e sintomi. Tra una seduta e l'altra abbiamo capito insieme (io e la mia psicoterapeuta) che io non voglio cambiare però allo stesso tempo mi dispiace stare così, mi creda io davvero non so come spiegarla questa cosa, se potessi presterei la mia anima anche solo per un giorno per far capire meglio ciò che si prova. Tutte le volte che andavo lì spesso piangevo senza portare dei veri e propri risultati, ma allo stesso tempo avevo bisogno di avere al mio fianco qualcuno con cui parlare e che sapesse ascoltare, ha deciso la mia psicoterapeuta di concludere la terapia a Gennaio di quest'anno perchè non vede in me una vera voglia di cambiamento. Mi ha detto che potrò tornare solo quando avrò davvero voglia di cambiare. Io adesso ho paura di rimanere bloccata in questa situazione per sempre.
Non ho ancora capito chi fa le diagnosi e quale sia la mia, penso si tratti di ansia sociale. Sin da bambina sono sempre stata troppo timida.
Non so come si chiama questo mio problema. So che si tratta d'ansia che tendo a somatizzare ma ci sono tante cose che mi accadono a cui non riesco a dare una spiegazione o un nome, ed è frustrante, è come avere una bocca ma non poter parlare.
Questa terapia durata quasi 3 anni è stata sospesa da me la prima volta, subito dopo aver preso la patente, il solo pensiero di dover continuare ad affrontare altre mie paure mi faceva stare male, non volevo più continuare. Ho ripreso lo scorso Giugno contemporaneamente ho iniziato ad uscire con una vecchia conoscenza di scuola, e quindi di nuovo ansia e sintomi. Tra una seduta e l'altra abbiamo capito insieme (io e la mia psicoterapeuta) che io non voglio cambiare però allo stesso tempo mi dispiace stare così, mi creda io davvero non so come spiegarla questa cosa, se potessi presterei la mia anima anche solo per un giorno per far capire meglio ciò che si prova. Tutte le volte che andavo lì spesso piangevo senza portare dei veri e propri risultati, ma allo stesso tempo avevo bisogno di avere al mio fianco qualcuno con cui parlare e che sapesse ascoltare, ha deciso la mia psicoterapeuta di concludere la terapia a Gennaio di quest'anno perchè non vede in me una vera voglia di cambiamento. Mi ha detto che potrò tornare solo quando avrò davvero voglia di cambiare. Io adesso ho paura di rimanere bloccata in questa situazione per sempre.
Non ho ancora capito chi fa le diagnosi e quale sia la mia, penso si tratti di ansia sociale. Sin da bambina sono sempre stata troppo timida.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 917 visite dal 11/04/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.