Paura folle di morire per patologie legate al cuore
Buongiorno gentili Dottori.
Scusate se mi dilungo un po’, il mio problema mi sta impedendo di vivere come vorrei.
È dal 2013 ormai che ho una paura incontrollabile di morire, seppur la paura in sé è proprio quella della morte, la cosa che mi ossessiona ancora di più è morire di infarto o di arresto cardiaco.
Ho 28 anni, peso 50 kg e non fumo più, faccio un lavoro molto dinamico, in questo periodo interrotto dall’emergenza sanitaria.
Sono una persona in salute almeno questo è emerso dagli ultimi controlli, tranne che per una patologia rara denominata Sindrome di Arnold chiari, alla quale si associa un’ernia espulsa e una cisti aracnoidea mesodorsale che mi provocano dolori e nausea.
Come dicevo prima la mia paura è quella di morire per qualcosa legato al cuore perchè mi capita di sentire dolore al petto e al braccio sinistro e mancanza di fiato, nonostante sia l’ecg che l’ecocardiogramma siano risultati apposto tranne che per una lieve insufficenza mitralica.
Passo le giornate con il pensiero di morire e non riesco a vivere come vorrei, perché mi privo di molte cose tra cui magari anche mangiare una schifezza in più per paura di morire.
Tutti mi dicono che i sintomi potrebbero essere associati alla schiena.
Il mio medico di base mi ha prescritto il Diazepam, all’inizio mi calmava adesso quasi piú a volte mi sveglio di notte piangendo con la paura imminente di stare per morire, senza poter rivedere le persone che amo.
Non so come uscirne è una spirale infinita, perchè se ci penso avverto ancora di più tutti i sintomi, sono andata anche piú volte al PS cercando di trovare conforto.
Il mio ragazzo e mia madre cercano sempre di rassicurarmi, ma in questi giorni di quarantena le cose sono peggiorate, lui non lo vedo quindi lo chiamo per fare lunghe chiacchierate ma vivo nel terrore di morire senza rivederlo.
Qualsiasi cosa mi accada intorno diventa motivo di pensiero catastrofico.
Spero che qualcuno mi possa aiutare dandomi una risposta e un piccolo supporto seppur online.
Ho anche tutti gli esami se servono per chiarire alcuni punti.
Grazie anticipatamente.
Veronica
Scusate se mi dilungo un po’, il mio problema mi sta impedendo di vivere come vorrei.
È dal 2013 ormai che ho una paura incontrollabile di morire, seppur la paura in sé è proprio quella della morte, la cosa che mi ossessiona ancora di più è morire di infarto o di arresto cardiaco.
Ho 28 anni, peso 50 kg e non fumo più, faccio un lavoro molto dinamico, in questo periodo interrotto dall’emergenza sanitaria.
Sono una persona in salute almeno questo è emerso dagli ultimi controlli, tranne che per una patologia rara denominata Sindrome di Arnold chiari, alla quale si associa un’ernia espulsa e una cisti aracnoidea mesodorsale che mi provocano dolori e nausea.
Come dicevo prima la mia paura è quella di morire per qualcosa legato al cuore perchè mi capita di sentire dolore al petto e al braccio sinistro e mancanza di fiato, nonostante sia l’ecg che l’ecocardiogramma siano risultati apposto tranne che per una lieve insufficenza mitralica.
Passo le giornate con il pensiero di morire e non riesco a vivere come vorrei, perché mi privo di molte cose tra cui magari anche mangiare una schifezza in più per paura di morire.
Tutti mi dicono che i sintomi potrebbero essere associati alla schiena.
Il mio medico di base mi ha prescritto il Diazepam, all’inizio mi calmava adesso quasi piú a volte mi sveglio di notte piangendo con la paura imminente di stare per morire, senza poter rivedere le persone che amo.
Non so come uscirne è una spirale infinita, perchè se ci penso avverto ancora di più tutti i sintomi, sono andata anche piú volte al PS cercando di trovare conforto.
Il mio ragazzo e mia madre cercano sempre di rassicurarmi, ma in questi giorni di quarantena le cose sono peggiorate, lui non lo vedo quindi lo chiamo per fare lunghe chiacchierate ma vivo nel terrore di morire senza rivederlo.
Qualsiasi cosa mi accada intorno diventa motivo di pensiero catastrofico.
Spero che qualcuno mi possa aiutare dandomi una risposta e un piccolo supporto seppur online.
Ho anche tutti gli esami se servono per chiarire alcuni punti.
Grazie anticipatamente.
Veronica
[#1]
Gentile utente,
potremmo anche rassicurarla in qualche modo, ma da come racconta la sua situazione, non penso che potrebbe servirle. Anzi, eventuali rassicurazioni (che comunque ha già cercato: genitori, fidanzato, pronto soccorso..) servirebbero solo ad aggravare il suo problema. Ci dice di avere tutte gli esami a supporto della situazione. Le chiedo: ha per caso anche "gli esami" di uno psicologo?
potremmo anche rassicurarla in qualche modo, ma da come racconta la sua situazione, non penso che potrebbe servirle. Anzi, eventuali rassicurazioni (che comunque ha già cercato: genitori, fidanzato, pronto soccorso..) servirebbero solo ad aggravare il suo problema. Ci dice di avere tutte gli esami a supporto della situazione. Le chiedo: ha per caso anche "gli esami" di uno psicologo?
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
[#2]
Ex utente
Buongiorno Dottore, grazie mille per la tempestiva risposta. No, non sono mai stata da uno psicologo, mi sono affidata alla terapia del mio medico di base, cioè il Diazepam, ma mi pare che la cosi peggiori. È possibile che sia tutto causato dalla mia suggestione e dai miei pensieri? In tal caso come potrei fare per superare la cosa?
Cordialmente.
Veronica
Cordialmente.
Veronica
[#3]
Si, è possibile che i pensieri giochino un ruolo importante nel suo disagio.
Il modo migliore di affrontare questa problematica è affidarsi agli specialisti della salute mentale. So che il medico di base può sembrare una buona strada, soprattutto perchè facile da contattare e gratuito.
Tuttavia, quello che le consiglio, è di contattare prima uno psicologo psicoterapeuta che poi, una volta valutata la situazione, sarà lui a decidere se associare all'eventuale terapia un supporto farmacologico (con l'aiuto del medico psichiatra).
D'altro canto, consideri che di visite mediche ne avrà fatte parecchie. Le rimane questa strada da tentare.
Il modo migliore di affrontare questa problematica è affidarsi agli specialisti della salute mentale. So che il medico di base può sembrare una buona strada, soprattutto perchè facile da contattare e gratuito.
Tuttavia, quello che le consiglio, è di contattare prima uno psicologo psicoterapeuta che poi, una volta valutata la situazione, sarà lui a decidere se associare all'eventuale terapia un supporto farmacologico (con l'aiuto del medico psichiatra).
D'altro canto, consideri che di visite mediche ne avrà fatte parecchie. Le rimane questa strada da tentare.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 11/04/2020.
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