Paura e ossessioni: da cosa deriva e cosa fare

Salve,
Sono un ragazzo di 19 anni e sono qui per chiedervi se riusciste a dare una spiegazione a ciò che mi sta succedendo psicologicamente.
Per lavoro vivo da solo e certe volte mi alterno a convivere col mio compagno (fa meta fra me e i suoi genitori).
Abbiamo comprato casa e nonostante in età così giovane vivessi certe notti da solo le preferivo a quando conviviamo poiché sono più con me stesso e ho i miei spazi.
Da un po' data l'emergenza coronavirus e il restare rigidamente a casa ho iniziato a seguire Torbidi delitti, una serie televisiva che tratta di delitti realmente accaduti ma ricostruiti tramite attori con stampo horror.
Questa serie mi affascina e mi intriga ma da quando la seguo, la percezione che avevo sulla mia casa é cambiata.
Non mi sento più al sicuro, mi sento vulnerabile e ho la fissazione che i ladri possano entrarmi in casa.
Nonostante tapparelle, inferriate ecc.
Nella mia percezione e come se gli infissi fossero spalancati e ho il terrore ad entrare nella stanza confinante col balcone in cui é presente una portafinestra poiché la ritengo vulnerabile.
Ho paura e ciò non giova al mio sonno.
Complice di ciò è stata una lettura sul gruppo Facebook del Comune in cui risiedo in cui l'occhio mi cadde in un post di 3 anni fa i cui ladri sono entrati dal balcone del piano sopra al mio.
Durante il giorno ho paura ma non troppa, la notte la paura e il panico prendono il sopravvento e ormai non voglio più restare da solo.
Vorrei poter tornare ad essere sicuro in casa mia e scacciare questi timori sciocchi ma non so come.
Secondo voi da cosa è derivato ciò?
La lettura del post?
Il documentario?
O il fatto che non esco di casa da piu di un mese se non per non andare a controllare la casetta della posta?
E come potrei riacquistare la sicurezza e la percezione che godevo in casa mia fino a poco tempo fa?

Ringraziandovi di avermi letto e di un vostro gentile riscontro vi saluto.
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Dr. Giovanni Federico Psicologo 55 4
Gentile utente,

L’attuale situazione di emergenza sanitaria ha prodotto una profonda e repentina modificazione dei nostri stili di vita, con ripercussioni psicologiche di varia ampiezza e natura, soprattutto per ciò che concerne gli effetti dipendenti dall’isolamento sociale.

Ciò premesso, la sua narrazione appare piuttosto densa di elementi riconducibili ad uno stato ansioso che, almeno in parte, parrebbe sostenere ciò che nella sua descrizione sembrerebbe essere un’apparente ideazione ossessiva.

Quanto espresso, se in parte trova ragion d’essere in questa particolare fase storica, in altra necessiterebbe di un adeguato approfondimento clinico che possa far luce su alcuni aspetti che non troverebbero riscontro nel contesto di questo consulto a distanza.

La invito, pertanto, a contattare uno psicologo nella sua zona od a valutare la possibilità di una consulenza telematica.

Se vuole, mi tenga informato.

Cordiali saluti.

Giovanni Federico, PhD
Web: https://www.neuropsicologo.net
Mobile: (+39) 349 85 27 200

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