Dovrei sentirmi in colpa o no?
Buonasera e ringrazio in anticipo per l’attenzione che mi vorrete dedicare.
Sottolineo che gli episodi di cui farò presente non li ho ricordati per anni se non in questi giorni molto funesti.
Quando avevo circa 4/5 anni praticavo il gioco del dottore con un amico della stessa età e dimensione, non costretto e mosso da curiosità.
Successivamente all’età di circa 9 anni credo ho chiesto al fratello di un mio amico (che aveva circa 5 anni meno di me) di infanzia se gli andava di toccarmi, senza sapere ancora cosa fosse la masturbazione di fatto, ed è capitato più volte.
Sottolineo che non l’ho mai forzato né obbligato in alcun modo.
La stessa cosa è capitata nello stesso periodo con un fratello di un altro mio amico, di un 4 anni più piccoli di me, sempre senza obbligare ne niente.
La cosa è capitata di nuovo in quinta elementare con un bambino più giovane di me di due anni.
E infine è capitata quando ero in seconda media con un altro fratello di un mio amico di 4/5 anni di meno, l’ultima volta.
Sottolineo che sono sicuro al cento per cento di non aver mai toccato nessun bambino ma solo di essermi fatto toccare, forse perché lo trovavo eccitante e mi vergognavo di proporlo a miei coetanei: dai bambini più piccoli mi sentivo meno giudicato.
Vorrei sapere se si può considerare tutto ciò come abusi ripetuti o se semplicemente la mia libido precoce mi abbia portato a fare tutto ciò, senza mai volontà di danneggiare qualcuno.
Grazie per chi mi risponderà riuscendo magari a tranquillizzarmi.
A malapena riesco a mangiare.
Sottolineo che gli episodi di cui farò presente non li ho ricordati per anni se non in questi giorni molto funesti.
Quando avevo circa 4/5 anni praticavo il gioco del dottore con un amico della stessa età e dimensione, non costretto e mosso da curiosità.
Successivamente all’età di circa 9 anni credo ho chiesto al fratello di un mio amico (che aveva circa 5 anni meno di me) di infanzia se gli andava di toccarmi, senza sapere ancora cosa fosse la masturbazione di fatto, ed è capitato più volte.
Sottolineo che non l’ho mai forzato né obbligato in alcun modo.
La stessa cosa è capitata nello stesso periodo con un fratello di un altro mio amico, di un 4 anni più piccoli di me, sempre senza obbligare ne niente.
La cosa è capitata di nuovo in quinta elementare con un bambino più giovane di me di due anni.
E infine è capitata quando ero in seconda media con un altro fratello di un mio amico di 4/5 anni di meno, l’ultima volta.
Sottolineo che sono sicuro al cento per cento di non aver mai toccato nessun bambino ma solo di essermi fatto toccare, forse perché lo trovavo eccitante e mi vergognavo di proporlo a miei coetanei: dai bambini più piccoli mi sentivo meno giudicato.
Vorrei sapere se si può considerare tutto ciò come abusi ripetuti o se semplicemente la mia libido precoce mi abbia portato a fare tutto ciò, senza mai volontà di danneggiare qualcuno.
Grazie per chi mi risponderà riuscendo magari a tranquillizzarmi.
A malapena riesco a mangiare.
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Gentile utente,
mi incuriosisce il titolo del suo consulto. Le emozioni non si scelgono. Non si decide se avere paura, quando avere paura, in che quantità provare ansia, ne tantomeno se sentirsi in colpa o no. L'emozione si sente e basta.
Detto ciò, la scoperta del proprio corpo e della propria sessualità è un passo comune a tutti gli esseri umani, che a seconda delle loro esperienze la portano a termine in modo diverso. In un bambino, non c'è malizia, o comunque non c'è l'idea di "abusare sessualmente" dell'altro. Mi sembra più interessante che le siano venuti in mente questi pensieri proprio ora, in questo "momento funesto", come dice lei.
Le chiedo: prima di questi ricordi, le è mai capitato di pensare improvvisamente a qualcosa che le creasse ansia e di fare qualcosa, in seguito, per diminuire l'ansia provata?
Ha mai provato sensi di colpa eccessivi per azioni che poteva o meno aver compiuto, ricercando attraverso un ragionamento serrato la certezza di non aver commesso quel fatto?
mi incuriosisce il titolo del suo consulto. Le emozioni non si scelgono. Non si decide se avere paura, quando avere paura, in che quantità provare ansia, ne tantomeno se sentirsi in colpa o no. L'emozione si sente e basta.
Detto ciò, la scoperta del proprio corpo e della propria sessualità è un passo comune a tutti gli esseri umani, che a seconda delle loro esperienze la portano a termine in modo diverso. In un bambino, non c'è malizia, o comunque non c'è l'idea di "abusare sessualmente" dell'altro. Mi sembra più interessante che le siano venuti in mente questi pensieri proprio ora, in questo "momento funesto", come dice lei.
Le chiedo: prima di questi ricordi, le è mai capitato di pensare improvvisamente a qualcosa che le creasse ansia e di fare qualcosa, in seguito, per diminuire l'ansia provata?
Ha mai provato sensi di colpa eccessivi per azioni che poteva o meno aver compiuto, ricercando attraverso un ragionamento serrato la certezza di non aver commesso quel fatto?
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 845 visite dal 10/04/2020.
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