Ansia nell'effettuare chiamate e videochiamate
Buonasera,
Ho 20 anni e alcuni anni fa ho sofferto pesantemente di fobia sociale, e ancora oggi cerco di liberarmi di alcune delle mie ansie, perlomeno le più irrazionali.
Sono andata da una psicologa per otto sedute ormai sei anni fa, ma nel rendermi conto di avere ancora ansie che si manifestano senza troppa logica mi sto chiedendo se non dovrei tornarci.
L'episodio che ha fatto scattare la crisi questa sera è stata la richiesta da parte di alcuni miei amici dell'università di fare una videochiamata.
Il solo pensiero mi ha fatto quasi scoppiare a piangere, ho dovuto distrarmi per riprendere a respirare correttamente e tra poco dirò loro che non posso farla.
Con le chiamate sono migliorata negli anni, riesco a chiamare il mio ragazzo almeno ogni settimana, anche se anvhe quelle chiamate, seppure piacevoli, mi agitano molto.
Volevo sapere se secondo voi la paura di videochiamare, che in realtà capisco sia paura di essere vista come brutta o incapace di fare una cosa così semplice sia il sintomo del ritorno della mia fobia sociale, anche perché sto titubando nel dire che non posso fare questa chiamata perché ho la paura, parzialmente irrazionale, che smetteranno di essere miei amici se non la faccio.
In sostanza, dovrei cercare l'aiuto di qualcuno o posso superarla da sola in qualche modo?
Grazie mille
Ho 20 anni e alcuni anni fa ho sofferto pesantemente di fobia sociale, e ancora oggi cerco di liberarmi di alcune delle mie ansie, perlomeno le più irrazionali.
Sono andata da una psicologa per otto sedute ormai sei anni fa, ma nel rendermi conto di avere ancora ansie che si manifestano senza troppa logica mi sto chiedendo se non dovrei tornarci.
L'episodio che ha fatto scattare la crisi questa sera è stata la richiesta da parte di alcuni miei amici dell'università di fare una videochiamata.
Il solo pensiero mi ha fatto quasi scoppiare a piangere, ho dovuto distrarmi per riprendere a respirare correttamente e tra poco dirò loro che non posso farla.
Con le chiamate sono migliorata negli anni, riesco a chiamare il mio ragazzo almeno ogni settimana, anche se anvhe quelle chiamate, seppure piacevoli, mi agitano molto.
Volevo sapere se secondo voi la paura di videochiamare, che in realtà capisco sia paura di essere vista come brutta o incapace di fare una cosa così semplice sia il sintomo del ritorno della mia fobia sociale, anche perché sto titubando nel dire che non posso fare questa chiamata perché ho la paura, parzialmente irrazionale, che smetteranno di essere miei amici se non la faccio.
In sostanza, dovrei cercare l'aiuto di qualcuno o posso superarla da sola in qualche modo?
Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
il motivo per il quale era andata dalla psicologa era la fobia sociale?
Da quanto ci scrive, i suoi timori sono dovuti ad una valutazione che lei fa in anticipo sulla sua performance (la videochiamata). SI immagina di apparire brutta e incapace (sono due giudizi), ma soprattutto che gli altri la considereranno tale e si allontaneranno da lei. Questo ragionamento, per quanto ci racconta, sembrerebbe congruo con il modello cognitivo dell'ansia sociale.
Le chiedo, se vuole, di leggere questo articolo:
https://www.psicologobs.it/diagnosi/lansia-di-parlare-in-pubblico/
Ci dice anche di avere fatto 8 sedute da una psicologa. Non conoscendo se la collega è anche psicoterapeuta, non conoscendone l'orientamento, mi sento comunque di dire che per trattare l'ansia sociale in modo adeguato, 8 sedute sono veramente poche (considerando che le prime 3-4 servono per fare diagnosi e concettualizzare il caso).
il motivo per il quale era andata dalla psicologa era la fobia sociale?
Da quanto ci scrive, i suoi timori sono dovuti ad una valutazione che lei fa in anticipo sulla sua performance (la videochiamata). SI immagina di apparire brutta e incapace (sono due giudizi), ma soprattutto che gli altri la considereranno tale e si allontaneranno da lei. Questo ragionamento, per quanto ci racconta, sembrerebbe congruo con il modello cognitivo dell'ansia sociale.
Le chiedo, se vuole, di leggere questo articolo:
https://www.psicologobs.it/diagnosi/lansia-di-parlare-in-pubblico/
Ci dice anche di avere fatto 8 sedute da una psicologa. Non conoscendo se la collega è anche psicoterapeuta, non conoscendone l'orientamento, mi sento comunque di dire che per trattare l'ansia sociale in modo adeguato, 8 sedute sono veramente poche (considerando che le prime 3-4 servono per fare diagnosi e concettualizzare il caso).
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
[#2]
Ex utente
Buongiorno,
La ringrazio per la risposta, ho letto il suo articolo e mi ritrovo abbastanza nella descrizione che viene fatta della persona con fobia sociale, tuttavia quello che mi ha sempre frenato nel chiedere aiuto è che non mi sento sempre così, posso avere settimane intere in cui sono sicura di me stessa e poi altre settimane non riesco a uscire di casa senza agitarmi per come mi vesto, come sono truccata eccetera.
Inoltre sono sempre stata interessata alla psicologia e alla psichiatria, ho letto il DSM IV, e a volte temo di fabbricare dei sintomi che so che riconducono a certe patologie per rendermi più interessante o per poter dire a me stessa che non sono normale, non so se ha senso come ragionamento.
Per rispondere alla sua domanda, ero andata dalla psicologa per autolesionismo, in realtà, e forse pee questo ci eravamo soffermate più su quello che sull'ansia, anche se ne avevamo parlato.
Smettere dopo otto sedute è stata una mia scelta, e purtroppo penso sia stata una scelta dovuta non al fatto che stessi bene ma al fatto che non fossi riuscita a trovarmi sufficientemente bene con la psicologa da essere completamente sincera con lei, e nello scrivere mi rendo conto che è la prima volta che lo ammetto.
Scusi per la risposta lunghissima, mi sono lasciata un po' trascinare, e grazie ancora
La ringrazio per la risposta, ho letto il suo articolo e mi ritrovo abbastanza nella descrizione che viene fatta della persona con fobia sociale, tuttavia quello che mi ha sempre frenato nel chiedere aiuto è che non mi sento sempre così, posso avere settimane intere in cui sono sicura di me stessa e poi altre settimane non riesco a uscire di casa senza agitarmi per come mi vesto, come sono truccata eccetera.
Inoltre sono sempre stata interessata alla psicologia e alla psichiatria, ho letto il DSM IV, e a volte temo di fabbricare dei sintomi che so che riconducono a certe patologie per rendermi più interessante o per poter dire a me stessa che non sono normale, non so se ha senso come ragionamento.
Per rispondere alla sua domanda, ero andata dalla psicologa per autolesionismo, in realtà, e forse pee questo ci eravamo soffermate più su quello che sull'ansia, anche se ne avevamo parlato.
Smettere dopo otto sedute è stata una mia scelta, e purtroppo penso sia stata una scelta dovuta non al fatto che stessi bene ma al fatto che non fossi riuscita a trovarmi sufficientemente bene con la psicologa da essere completamente sincera con lei, e nello scrivere mi rendo conto che è la prima volta che lo ammetto.
Scusi per la risposta lunghissima, mi sono lasciata un po' trascinare, e grazie ancora
[#3]
Capisco. Non è facile trovare il professionista che fa al caso proprio, perchè entrano in gioco molte dinamiche. Almeno, non per tutti lo è.
Lei racconta di non essere sufficientemente motivata a contattare un collega perchè sta bene a momenti alterni. Le faccio un esempio: se lei avesse difficoltà a respirare un mese si e due no, andrebbe dallo pneumologo?
Quello che posso consigliarle è di riprendere la psicoterapia.
lasci stare il DSM IV che, oltre ad essere superato, è uno strumento clinico per fare diagnosi, che non può essere sfogliato come se fosse una enciclopedia (e dire: questo si, quello no..)
Lei racconta di non essere sufficientemente motivata a contattare un collega perchè sta bene a momenti alterni. Le faccio un esempio: se lei avesse difficoltà a respirare un mese si e due no, andrebbe dallo pneumologo?
Quello che posso consigliarle è di riprendere la psicoterapia.
lasci stare il DSM IV che, oltre ad essere superato, è uno strumento clinico per fare diagnosi, che non può essere sfogliato come se fosse una enciclopedia (e dire: questo si, quello no..)
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.9k visite dal 09/04/2020.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.