Desiderio sessuale altalenante

Gentili dottori, ho 32 anni e sono fidanzata da due anni e mezzo con una persona meravigliosa.
Abbiamo una relazione perfetta, lui è tutto ciò che ho sempre desiderato, ne sono innamoratissima.
C'è però un ma.
Premetto che io ho sempre avuto una vita sessuale dirompente in passato, mai avuto problemi nell'ambito, sono sempre stata curiosa e aperta alle esperienze... semmai avevo nel campo quasi un eccesso di desiderio.
Da quando ho incontrato lui ho trovato il nirvana nell'ambito, è dolce, passionale... eppure io attraverso a volte delle "fasi" di cui non so specificare la durata, in cui faccio veramente fatica a lasciarmi andare e se non è lui a darmi un La, io probabilmente non cercherei per nulla di avere rapporti.
E quando mi da quel La io comunque almeno all'inizio ho sempre una leggera avversione al rapporto che sta per iniziare.
È una cosa che a volte mi fa molto soffrire perché non ne riesco a comprendere il motivo.
C'è da dire che a partire dall'anno scorso io ho dovuto affrontare dei grossissimi stress psico-emotivi nell'ambito familiare e tutt'ora ne ho dal punto di vista personale dato che sono in una fase di ricerca della mia "strada", mentre lui è sempre così centrato e perfetto nelle sue cose... insomma, non so a cosa aggrapparmi.
Se non facciamo l'amore per qualche giorno ne sento la mancanza.
Poi lo facciamo ma all'inizio mi blocco per poi lasciarmi andare pian piano.
Le volte che ho un desiderio sessuale acceso che sia mio, come quello di un tempo, mi sembrano rare, almeno in queste fasi.
Eppure, nonostante le mie crisi, non mi sembra di essere depressa... semmai sono estremamente calma, forse troppo, rispetto all'iperattività che avevo un tempo in cui i "La" li davo quasi sempre io.
Inoltre, rispetto al primo anno di relazione in cui facevamo l'amore in continuazione, ora ovviamente siamo più morigerati e tendiamo sempre a farlo al mattino appena svegli e in genere con alternanza dei giorni e questa "regolarità" sembra non aiutarmi perché a volte penso mi piacerebbe la sorpresa... ma poi durante il giorno siamo magari impegnati in altro o stanchi.
Non so sinceramente cosa pensare, a volte mi sembra di "funzionare a metà".
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Dr. Daniele Rondanini Psicologo, Psicoterapeuta 111 4
Gli elementi che ci dà non sono sufficienti per ipotizzare cosa è che non va. Forse il cambiamento che avverte e che lei circoscrive all'ambito sessuale ha un valore più profondo. Forse quel che percepisce sono segnali di qualcosa che ha bisogno di altri parametri di comprensione rispetto a quelli consueti. Chissà che "il funzionare a metà" non suggerisca una scissione tra il piano della coscienza, centrata polarmente sui soliti schemi, e un livello inconscio, troppo negato, che inizia a mandare i suoi segnali di malessere. Il benessere, si sa, è un equilibrio tra opposti, soprattutto nel passaggio all'età adulta.

Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937

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Utente
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Gentile dottore, la ringrazio innanzitutto per la cortese risposta. Che dire, non saprei io stessa che elementi fornire, perché l'unica cosa che mi balza all'occhio è che è come se non riuscissi ad accettare questi momentanei rifiuti del mio corpo, forse legata ancora a un passato in cui non solo ero sessualmente iperattiva, ma anche quando magari avevo meno desiderio non dicevo mai di no comunque per accontentare il partner di turno. Non mi sono molto rispettata in passato, per insicurezze varie e ne sono pienamente consapevole. Sto lavorando sul rispetto di me stessa da anni. In più questa è la mia prima relazione in cui c'è una convivenza, un rapporto d'amore maturo, progetti futuri importanti.