Differenza fra terapia psicoanalitica e cognitivo-comportamentale...
Sono in cura da una psicologa da un anno e mezzo. Sono migliorato tantissimo, ma sto bene solo io e non chi mi sta attorno. Stamattina sono stato in consultorio e ho parlato con un neuropsichiatra infantile; dovrò seguire una terapia da una psicologa del consultorio di tipo cognitivo-comportamentale. In breve mi ha spiegato che la terapia che ho fatto finora mira a far stare bene me lavorando su cause che comunque ora sono assenti, mentre la cognitivo-comportamentale è più pratiche. Mi spiegate bene le differenze? Posso seguire entrambe le terapie?
[#1]
Caro ragazzo, la terapia psicoanalitica è orientata alla ricerca di quelle cause profonde (inconscie) che inducono all'eventuale disagio e ciò attraverso tecniche basate quasi esclusivamente sull'interpretazione (sogni, sintomi, ecc.)è efficace ma poco efficiente (ossia ottiene i suoi effetti terapeutici in tempi piuttosto lunghi).
la terapia cognitivo-comportamentale si basa esclusivamente sulla situazione attuale attraverso l'utilizzo di tecniche orientate alla eliminazione del sintomo senza ricercarne le cause inconscie e modificando quelle elaborazioni mentali coscienti che inducono alla formazione del disagio. Quindi più efficiente.( tempi più brevi rispetto alla terapia psicoanalitica)
Cosa intende con sto bene solo io e non a chi mi sta intorno? A chi allude?
la terapia cognitivo-comportamentale si basa esclusivamente sulla situazione attuale attraverso l'utilizzo di tecniche orientate alla eliminazione del sintomo senza ricercarne le cause inconscie e modificando quelle elaborazioni mentali coscienti che inducono alla formazione del disagio. Quindi più efficiente.( tempi più brevi rispetto alla terapia psicoanalitica)
Cosa intende con sto bene solo io e non a chi mi sta intorno? A chi allude?
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente,
sarebbe bene che fosse lei a valutare insieme alla psicologa che la segue adesso l'efficacia o meno della terapia che sta seguendo da un anno e mezzo.
E con efficacia intendo i passi in avanti che ha fatto, il raggiungimento o meno degli obiettivi che si è posta.
Per quanto riguarda la distinzione fra i due tipi di terapia tenga conto che la terapia psicoanalitica ha sicuramente tempi più lunghi e prevede che ci si focalizzi sull'interpretazione e l'esplorazione di dinamiche inconsce, mentre la terapia cognitivo comportamentale prevede sedute più brevi e si focalizza sui pensieri legati ad un comportamento o ad un emozione che la persona sente come problematica, pensieri presenti nel qui ed ora.
Ci tengo a precisare che questa è una distinzione molto approssimativa e che sarebbe importante che lei parlasse con la sua attuale psicologa.
Per quanto riguarda la possibilità di seguire contemporaneamente due percorsi terapeutici, credo possa servirle soltanto a fare confusione rendendole difficile ottenere risultati dall'una o dall'altra terapia.
sarebbe bene che fosse lei a valutare insieme alla psicologa che la segue adesso l'efficacia o meno della terapia che sta seguendo da un anno e mezzo.
E con efficacia intendo i passi in avanti che ha fatto, il raggiungimento o meno degli obiettivi che si è posta.
Per quanto riguarda la distinzione fra i due tipi di terapia tenga conto che la terapia psicoanalitica ha sicuramente tempi più lunghi e prevede che ci si focalizzi sull'interpretazione e l'esplorazione di dinamiche inconsce, mentre la terapia cognitivo comportamentale prevede sedute più brevi e si focalizza sui pensieri legati ad un comportamento o ad un emozione che la persona sente come problematica, pensieri presenti nel qui ed ora.
Ci tengo a precisare che questa è una distinzione molto approssimativa e che sarebbe importante che lei parlasse con la sua attuale psicologa.
Per quanto riguarda la possibilità di seguire contemporaneamente due percorsi terapeutici, credo possa servirle soltanto a fare confusione rendendole difficile ottenere risultati dall'una o dall'altra terapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Carla Lo Giudice
Psicologa - Psicoterapeuta
carlalogiudice@yahoo.it
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
concordo con la collega Lo Giudice sull'importanza che siate la sua psicologa e lei a valutare l'interruzione o il proseguimento della terapia e quindi l'efficacia della stessa. Dai pochi elementi evidenziati, mi sembra poco costruttivo interrompere una terapia senza un valido motivo concordato e iniziarne una nuova. Ritengo importante che discuta di tutti gli aspetti che ha indicato e dei suoi dubbi innanzitutto con la sua psicologa. In bocca al lupo.
Cordiali saluti
concordo con la collega Lo Giudice sull'importanza che siate la sua psicologa e lei a valutare l'interruzione o il proseguimento della terapia e quindi l'efficacia della stessa. Dai pochi elementi evidenziati, mi sembra poco costruttivo interrompere una terapia senza un valido motivo concordato e iniziarne una nuova. Ritengo importante che discuta di tutti gli aspetti che ha indicato e dei suoi dubbi innanzitutto con la sua psicologa. In bocca al lupo.
Cordiali saluti
[#5]
Gentile ragazzo,
ben ritrovato. Intanto mi permetto, da terapeuta cognitivo comportamentale di sottolineare una cosa: non è vero che questa terapia non risolve le cause, è solo che non va a cercare cause inconscie od ignote, ma si basa sui fatti realmente accaduti al paziente. Anche perchè se non risolvesse le cause il problema si riproporrebbe, no?
Detto questo credo che non ti servirà a molto chiedere un consiglio alla tua terapeuta attuale, perchè molto probabilmente ti risponderà che il lavoro che state facendo va bene così. Piuttosto se fossi in te chiederei spiegazioni al neuropsichiatra che ti ha consigliato di cambiare terapia
ben ritrovato. Intanto mi permetto, da terapeuta cognitivo comportamentale di sottolineare una cosa: non è vero che questa terapia non risolve le cause, è solo che non va a cercare cause inconscie od ignote, ma si basa sui fatti realmente accaduti al paziente. Anche perchè se non risolvesse le cause il problema si riproporrebbe, no?
Detto questo credo che non ti servirà a molto chiedere un consiglio alla tua terapeuta attuale, perchè molto probabilmente ti risponderà che il lavoro che state facendo va bene così. Piuttosto se fossi in te chiederei spiegazioni al neuropsichiatra che ti ha consigliato di cambiare terapia
[#6]
"Sono migliorato tantissimo, ma sto bene solo io e non chi mi sta attorno"
Gentile ragazzo,
lei descrive efficacemente in una frase ciò che spesso accade in una terapia con buoni esiti. E' un fenomeno normale perchè in qualsiasi gruppo (famiglia, amici, lavoro...) se un elemento cambia, per forza di cose le dinamiche del gruppo devono modificarsi e non sempre questo è accettato dai membri.
Tuttavia non si capisce perchè il neuropsichiatra le abbia consigliato di cambiare terapia. Mi accodo ai colleghi che le hanno suggerito di parlare con la sua psicologa di un eventuale cambiamento di terapia.
Infine vorrei dirle che è riduttivo descrivere in poche righe le differenze tra diversi approcci terapeutici, si rischia anche di compiere grossolani errori.
In quanto sono psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico, ne dico uno su tutti: la psicoanalisi non non ha tempi lunghi, essa rispetta i tempi del soggetto.
Tali tempi possono essere brevissimi o biblici. Ma è riduttivo anche affermare questo.
Pertanto la invito a leggere gli articoli minforma sul sito; non sono esaurienti ma forniscono elementi più precisi.
Sulla psicoanalisi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/
Sulla terapia cognitivo comportamentale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/
Un caro saluto,
Gentile ragazzo,
lei descrive efficacemente in una frase ciò che spesso accade in una terapia con buoni esiti. E' un fenomeno normale perchè in qualsiasi gruppo (famiglia, amici, lavoro...) se un elemento cambia, per forza di cose le dinamiche del gruppo devono modificarsi e non sempre questo è accettato dai membri.
Tuttavia non si capisce perchè il neuropsichiatra le abbia consigliato di cambiare terapia. Mi accodo ai colleghi che le hanno suggerito di parlare con la sua psicologa di un eventuale cambiamento di terapia.
Infine vorrei dirle che è riduttivo descrivere in poche righe le differenze tra diversi approcci terapeutici, si rischia anche di compiere grossolani errori.
In quanto sono psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico, ne dico uno su tutti: la psicoanalisi non non ha tempi lunghi, essa rispetta i tempi del soggetto.
Tali tempi possono essere brevissimi o biblici. Ma è riduttivo anche affermare questo.
Pertanto la invito a leggere gli articoli minforma sul sito; non sono esaurienti ma forniscono elementi più precisi.
Sulla psicoanalisi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/
Sulla terapia cognitivo comportamentale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/
Un caro saluto,
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#7]
Gentile ragazzo
Riguardo alle differenze fra i due tipi di terapia hai già ricevuto risposte esaurienti dai colleghi. Naturalmente, nulla è possibile dire sull'opportunità di una terapia o di un'altra nel TUO caso specifico, perché non ti conosciamo.
> Intendo dire che io sto bene facendo determinate cose che
> "io" voglio, ma intorno vengo visto come un ribelle. La
> cosa mi fa stare male ed è tutto un giro vizioso.
Quando dici questo, intendi dire che allora tu stai male perché GLI ALTRI pensano che tu ti comporti male, oppure stai male per altri motivi?
Cordiali saluti
Riguardo alle differenze fra i due tipi di terapia hai già ricevuto risposte esaurienti dai colleghi. Naturalmente, nulla è possibile dire sull'opportunità di una terapia o di un'altra nel TUO caso specifico, perché non ti conosciamo.
> Intendo dire che io sto bene facendo determinate cose che
> "io" voglio, ma intorno vengo visto come un ribelle. La
> cosa mi fa stare male ed è tutto un giro vizioso.
Quando dici questo, intendi dire che allora tu stai male perché GLI ALTRI pensano che tu ti comporti male, oppure stai male per altri motivi?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 53k visite dal 26/03/2009.
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