Da un anno mi sento in un certo modo e non capisco cosa potrei avere nello specifico
Salve sono una ragazza di 22 anni, vi scrivo perché da un anno a questa parte mi sento in un certo modo.
Non ho avuto un bel passato, ho subito abusi sessuali da parte di un parente più grande, e ho avuto dei genitori violenti soprattutto psicologicamente e verbalmente, ma anche con molti episodi di seria violenza fisica.
Nel 2015 ho iniziato a soffrire di bulimia, adesso non mi procuro più il vomito da sola ma ho ancora molti problemi per quanto riguarda il piacermi, il cibo non mi mette tranquilla, penso sempre alle calorie che assumo e se ne assumo di più vado in tilt.
Da circa un anno ho tanti sensi di colpa, anche per delle cose futili.
Se c’è un litigio e razionalmente sono consapevole di avere ragione c’è comunque una grande parte di me che deve per forza trovare dove ho sbagliato.
La mia testa mi dice che ho troppi oggetti per la casa e averli mi fa sentire in colpa, lasciandomi anche una sorta di ansia.
Sto lì a pensare e pensare a cosa posso togliere, a cosa devo spostare.
A pensare ai mobili che hanno le altri persone per capire come mettono al loro posto gli oggetti e che oggetti hanno.
Ma sostanzialmente non ho niente più degli altri, ho mobili e oggetti come una comune persona.
Mi sembra anche che la mia casa e la mia camera siano sempre in disordine o sporche (e piene di mobili o oggetti).
Sono sempre stata una persona precisa e pronta a finire ogni compito, anche se nell’adolescenza ho avuto molti momenti di procrastinazione da circa un anno affronto le cose in modo diverso: la procrastinazione è fissa.
Qualche mese fa ho iniziato ad avere diversi momenti, soprattutto di sera, in cui la realtà non mi sembrava vera.
È come se io e ciò che mi circondava non esistesse davvero.
Ed è una sensazione che non riesco a spiegare del tutto, ma che comunque adesso non sta accadendo più da un mese o poco più.
Non ho cambianti di umore o cose simili, però un giorno può capitare che io mi senta positiva invece un altro giorno non ho voglia di fare niente di niente.
Nonostante tutti questi problemi, mi sembra come se non avessi nulla.
Avevo prenotato una visita psichiatrica, che ho dovuto rimandare per via della quarantena.
Sono qui per chiedere cosa potrei avere, non so se sia giusto chiedere qui ma non mi va di aspettare ulteriore tempo quindi se potrei avere anche solo un quadro approssimativo di ciò che ho è ottimo, e mi aiuterebbe a capirmi di più.
Mi piacerebbe capire anche che tipo di percorso psicologico dovrei fare.
Grazie!
Non ho avuto un bel passato, ho subito abusi sessuali da parte di un parente più grande, e ho avuto dei genitori violenti soprattutto psicologicamente e verbalmente, ma anche con molti episodi di seria violenza fisica.
Nel 2015 ho iniziato a soffrire di bulimia, adesso non mi procuro più il vomito da sola ma ho ancora molti problemi per quanto riguarda il piacermi, il cibo non mi mette tranquilla, penso sempre alle calorie che assumo e se ne assumo di più vado in tilt.
Da circa un anno ho tanti sensi di colpa, anche per delle cose futili.
Se c’è un litigio e razionalmente sono consapevole di avere ragione c’è comunque una grande parte di me che deve per forza trovare dove ho sbagliato.
La mia testa mi dice che ho troppi oggetti per la casa e averli mi fa sentire in colpa, lasciandomi anche una sorta di ansia.
Sto lì a pensare e pensare a cosa posso togliere, a cosa devo spostare.
A pensare ai mobili che hanno le altri persone per capire come mettono al loro posto gli oggetti e che oggetti hanno.
Ma sostanzialmente non ho niente più degli altri, ho mobili e oggetti come una comune persona.
Mi sembra anche che la mia casa e la mia camera siano sempre in disordine o sporche (e piene di mobili o oggetti).
Sono sempre stata una persona precisa e pronta a finire ogni compito, anche se nell’adolescenza ho avuto molti momenti di procrastinazione da circa un anno affronto le cose in modo diverso: la procrastinazione è fissa.
Qualche mese fa ho iniziato ad avere diversi momenti, soprattutto di sera, in cui la realtà non mi sembrava vera.
È come se io e ciò che mi circondava non esistesse davvero.
Ed è una sensazione che non riesco a spiegare del tutto, ma che comunque adesso non sta accadendo più da un mese o poco più.
Non ho cambianti di umore o cose simili, però un giorno può capitare che io mi senta positiva invece un altro giorno non ho voglia di fare niente di niente.
Nonostante tutti questi problemi, mi sembra come se non avessi nulla.
Avevo prenotato una visita psichiatrica, che ho dovuto rimandare per via della quarantena.
Sono qui per chiedere cosa potrei avere, non so se sia giusto chiedere qui ma non mi va di aspettare ulteriore tempo quindi se potrei avere anche solo un quadro approssimativo di ciò che ho è ottimo, e mi aiuterebbe a capirmi di più.
Mi piacerebbe capire anche che tipo di percorso psicologico dovrei fare.
Grazie!
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Gent.le Ragazza,
la diagnosi psicologica richiede un approfondimento che non è compatibile con i limiti della consulenza on line su questo portale.
Il passato traumatico al quale accenni merita senz'altro uno spazio di elaborazione ma senza trascurare il tuo vissuto attuale sia rispetto al rapporto con il cibo e sia rispetto a pensieri che sembrerebbero avere una connotazione ossessiva.
A mio avviso sarebbe opportuno prendere in considerazione la possibilità di rivolgerti ad uno psicologo-psicoterapeuta, le disposizioni non impediscono la possibilità di prendere un appuntamento per un primo colloquio in presenza.
Tuttavia qualora non ti sentissi a tuo agio c'è sempre l'opzione di un colloquio in videochiamata, all'interno del quale fornirti anche un riscontro sulla tipologia di intervento terapeutico più adeguato.
la diagnosi psicologica richiede un approfondimento che non è compatibile con i limiti della consulenza on line su questo portale.
Il passato traumatico al quale accenni merita senz'altro uno spazio di elaborazione ma senza trascurare il tuo vissuto attuale sia rispetto al rapporto con il cibo e sia rispetto a pensieri che sembrerebbero avere una connotazione ossessiva.
A mio avviso sarebbe opportuno prendere in considerazione la possibilità di rivolgerti ad uno psicologo-psicoterapeuta, le disposizioni non impediscono la possibilità di prendere un appuntamento per un primo colloquio in presenza.
Tuttavia qualora non ti sentissi a tuo agio c'è sempre l'opzione di un colloquio in videochiamata, all'interno del quale fornirti anche un riscontro sulla tipologia di intervento terapeutico più adeguato.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 845 visite dal 01/04/2020.
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