Il primo intervento nel quale hanno asportato il tumore
buona sera a tutti i medici ho 31 anni e convivo da cinue ,il mio compagno ne ha 34.Circa un anno fa le é stato diagnosticato un tumore proprio nella parte terminale dell intestino vicino al retto, ha fatto 3 mesi di chemio e radio terapia insieme e a settembre ha avuto il primo intervento nel quale hanno asportato il tumore(che con le terapie non si era ridotto)e deviato l intestino con una stomia per fortuna nn deffinitiva ,dopo un mese ha riniziato con la chemio preventiva durata. anchessa tre mesi.Dovrebbe fra un mese ,subire il secondo intervento per chiudere la stomia.Quando le hanno asportato il tumore hanno toccato anche le parti intime rendendolo sterile in quanto nn puo piu avere un eiaculazione.Lui nn parla molto con me noto che si trova in difficolta siamo quasi un anno che nn dormiamo insieme e io nn so come aiutarlo come comportarmi ho provato piu volte e dirle che dobbiamo farci aiutare da uno psicologo ma lui nn ne vuole sentire.Vi chiedo se é normale "x l intervonto che ha avuto" intaccare le parti intime e come mi devo comportare.Ho fatto all incirca il riassunto della situazione e attendo una vostra risposta per ora vi ringrazio tanto.
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Comprendo la situazione e cio' che comporta.Purtroppo, di fronte a questa patologia, a volte si rende necessario sacrificare le strutture nervose responsabili della funzione sessuale per eseguire un intervento oncologicamente radicale. Si cerca ovviamente sempre di evitarlo ma quando è inevitabile ci si puo' trovare costretti a farlo.Sono anche io convito come lei che un supporto psicologico possa essere di aiuto in questa difficile situazione. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
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Gentile utente,
è normale che il suo compango viva con difficoltà questo momento ed il fatto che non voglia "sentir parlare" di un aiuto psicologico può dipendere dall'oggettiva difficoltà ad accettare il problema.
Lasci al suo compango il tempo necessario e se ritiene che per lei in prima persona sia utile rivolgersi ad uno psicologo non esiti a farlo.
Non viva però il suo consulto dallo psicologo come un modo per arginare le difficoltà del suo compagno.
è normale che il suo compango viva con difficoltà questo momento ed il fatto che non voglia "sentir parlare" di un aiuto psicologico può dipendere dall'oggettiva difficoltà ad accettare il problema.
Lasci al suo compango il tempo necessario e se ritiene che per lei in prima persona sia utile rivolgersi ad uno psicologo non esiti a farlo.
Non viva però il suo consulto dallo psicologo come un modo per arginare le difficoltà del suo compagno.
Cordiali saluti
Dott.ssa Carla Lo Giudice
Psicologa - Psicoterapeuta
carlalogiudice@yahoo.it
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Gentile utente, l'idea di richiedere innanzitutto un consulto psicologico per lei potrebbe essere utile, oltretutto in tal modo il collega potrebbe suggerirle i comportamenti più opportuni da tenere con il suo compagno. Successivamente potrà essere possibile che d'accordo con lo psicologo riusciate anche a coinvolgerlo. Ma faccia un passo alla volta.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.4k visite dal 25/03/2009.
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