Come distaccarsi da mia madre e non sentirmi responsabile della sua incolumità?
Salve a tutti, mi rendo conto che in questi giorni difficili c'è ben altro a cui pensare ma spero comunque che qualcuno possa aiutarmi.
Sono una donna di 32 anni ed ho avuto una vita difficile:mio padre era un uomo violento e picchiava brutalmente mia madre quando ero una bambina, violenze fisiche che non mi sono state risparmiate ma non aveva importanza che picchiasse me, il dolore e la vergogna passavano, mi faceva più male vedere mia madre piena di sangue e lividi, anche se ero una bimba l'aiutavo a rialzarsi da terra, a ripulirsi e cercavo di consolarla come meglio potevo.
Mio padre è andato via di casa e non l'abbiamo più rivisto e anche se ci sono stati momenti molto difficili, le cose sono andate sempre meglio ed oggi lei è più serena ed anche io.
Ho un lavoro, amici, faccio la volontaria in ospedale.
Potrei dirmi felice ma no: non sono realizzata davvero come donna, lavoro si ma a nero come cameriera e non ho una casa mia, alla mia età! In questi giorni d'isolamento non posso fare a meno di pensarci e poi il ristorante dove lavoro ha chiuso quindi io mi ritrovo senza nulla di concreto.
Forse sarebbe ora di allontanarsi dalla confort zone e cercare un vero lavoro e così trovare anche una casa ma proprio non ci riesco, ho paura di lasciare mia madre da sola.
Lei non ha più avuto un compagno e ha solo me, mi sento responsabile nei suoi confronti.
Le voglio bene ma non è pensabile che passiamo il resto della vita insieme.
Di questo passo nemmeno io troverò mai un compagno.
Cosa devo fare?
Vi prego datemi un consiglio.
Grazie
Sono una donna di 32 anni ed ho avuto una vita difficile:mio padre era un uomo violento e picchiava brutalmente mia madre quando ero una bambina, violenze fisiche che non mi sono state risparmiate ma non aveva importanza che picchiasse me, il dolore e la vergogna passavano, mi faceva più male vedere mia madre piena di sangue e lividi, anche se ero una bimba l'aiutavo a rialzarsi da terra, a ripulirsi e cercavo di consolarla come meglio potevo.
Mio padre è andato via di casa e non l'abbiamo più rivisto e anche se ci sono stati momenti molto difficili, le cose sono andate sempre meglio ed oggi lei è più serena ed anche io.
Ho un lavoro, amici, faccio la volontaria in ospedale.
Potrei dirmi felice ma no: non sono realizzata davvero come donna, lavoro si ma a nero come cameriera e non ho una casa mia, alla mia età! In questi giorni d'isolamento non posso fare a meno di pensarci e poi il ristorante dove lavoro ha chiuso quindi io mi ritrovo senza nulla di concreto.
Forse sarebbe ora di allontanarsi dalla confort zone e cercare un vero lavoro e così trovare anche una casa ma proprio non ci riesco, ho paura di lasciare mia madre da sola.
Lei non ha più avuto un compagno e ha solo me, mi sento responsabile nei suoi confronti.
Le voglio bene ma non è pensabile che passiamo il resto della vita insieme.
Di questo passo nemmeno io troverò mai un compagno.
Cosa devo fare?
Vi prego datemi un consiglio.
Grazie
[#1]
Psicologo
Gentile utente
non esiste un'età giusta per andare a vivere da soli, solitamente lo si fa quando ci si sente pronti a separarsi dal nucleo familiare.
Nel suo caso è plausibile avere questi timori verso sua madre, di fatto vi siete sostenute vicendevolmente per molto tempo, inoltre da come la descrive sembra essere una donna fragile.
Per quel che la riguarda, le riflessioni di questi giorni sono molto importanti per considerare dov'è arrivata fino ad oggi e cosa vorrebbe cambiare o migliorare.
Se pensa di trovare il suo benessere lontano da casa, si attivi affinché possa riuscirci.
Le paure di cui parla sono le sue, non quelle di sua madre. Lei dice "ho paura di lasciare mia madre da sola", "mi sento responsabile nei suoi confronti".
È probabile che sua madre sia felice che lei possa trovare la sua strada. Ha provato a parlarle di questa sua scelta?
Cambiare casa non vuol dire necessariamente rovinare un rapporto o venir meno ad un sostegno.
Il rapporto lo costituite voi due e sempre voi lo portate avanti nel modo in cui preferite.
Buona giornata
non esiste un'età giusta per andare a vivere da soli, solitamente lo si fa quando ci si sente pronti a separarsi dal nucleo familiare.
Nel suo caso è plausibile avere questi timori verso sua madre, di fatto vi siete sostenute vicendevolmente per molto tempo, inoltre da come la descrive sembra essere una donna fragile.
Per quel che la riguarda, le riflessioni di questi giorni sono molto importanti per considerare dov'è arrivata fino ad oggi e cosa vorrebbe cambiare o migliorare.
Se pensa di trovare il suo benessere lontano da casa, si attivi affinché possa riuscirci.
Le paure di cui parla sono le sue, non quelle di sua madre. Lei dice "ho paura di lasciare mia madre da sola", "mi sento responsabile nei suoi confronti".
È probabile che sua madre sia felice che lei possa trovare la sua strada. Ha provato a parlarle di questa sua scelta?
Cambiare casa non vuol dire necessariamente rovinare un rapporto o venir meno ad un sostegno.
Il rapporto lo costituite voi due e sempre voi lo portate avanti nel modo in cui preferite.
Buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 857 visite dal 28/03/2020.
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